Ducati MHR: nel nome del mito

Ducati MHR: nel nome del mito

MHR, più esattamente, Mike Hailwood Replica. Era il 1980!

Diego D’Andrea

28.08.2018 10:14

LA MHR, PERÒ, NON ERA UNA MOTO PER TUTTI. Stabilissima nei curvoni veloci e un po’ “impacciata” nel misto stretto, andava guidata con energia a causa della mole non indifferente. Per non parlare dell’erogazione possente sin dai bassi regimi, capace di spiazzare alla prima manata di ga motociclisti con meno esperienza.

DALLA MHR 900 ALLA MHR 1000. Fu l’ingegner Bordi ad occuparsi dello sviluppo del propulsore, lavorando sulle misure di alesaggio e corsa, sui carter, sui cilindri, sulla pompa dell’olio, sulla frizione e anche sull’albero motore (che diventava monolitico e con bielle scomponibili). Conseguenza dell’aumento di cilindrata, maggiore potenza e maggiore coppia, ma anche l’arrivo di qualche chilo in più rispetto alla precedente versione.

PRODOTTA IN OLTRE 7.000 ESEMPLARI (tra 900 e 1000) la MHR rimase in produzione fino al 1986 quando, a causa dell’eccessivo costo legato alla realizzazione e alla manutenzione della distribuzione a coppie coniche, fu mandata in pensione per lasciare spazio ai nuovi modelli sportivi con distribuzione desmodromica a cinghie dentate già in uso sulla serie Pantah.

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