Il sogno della Morpho diventa realtà: CFMOTO brevetta l'ergonomia regolabile con un click

Il sogno della Morpho diventa realtà: CFMOTO brevetta l'ergonomia regolabile con un click
Il sistema permetterebbe di passare da un assetto sportivo a uno turistico, regolando elettricamente manubrio e pedane. La Casa cinese ha già depositato il brevetto

Michele Pantanella

27.06.2025 ( Aggiornata il 27.06.2025 16:42 )

Una moto in grado di cambiare postura mentre si è in marcia: da sportiva accovacciata a turistica rilassata, con un solo click. È un’idea che circola da decenni – già nel 1989 Yamaha ci aveva provato con il concept Morpho – ma finora nessun modello di serie è riuscito a concretizzarla. Ora CFMOTO ha depositato un brevetto per un sistema che potrebbe far divenatre l'idea realtà: manubrio e pedane regolabili durante la guida, senza una riprogettazione da zero e senza alzare troppo il prezzo.

IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA

Il sistema si basa su due elementi principali: un manubrio mobile, regolabile elettricamente in altezza, e pedane oscillanti che si spostano in base alla posizione desiderata dal pilota. Ecco come funzionano, nel dettaglio.

Partendo dall’anteriore, il manubrio è fissato a una staffa in alluminio che scorre  su due guide verticali integrate nella piastra di sterzo superiore. Il movimento è gestito da un attuatore elettromeccanico comandato dalla centralina: basta un impulso per alzare o abbassare il manubrio. In posizione bassa si ottiene un assetto da sportiva; in posizione alta si passa a un’impostazione più comoda, simile a quella di una naked o di una touring. Il tutto senza modificare la struttura del telaio originale.

Anche dietro le cose cambiano, grazie a pedane montate su staffe lunghe che ruotano lungo un arco. In avanti e in basso per il comfort, indietro e in alto per un’impostazione più sportiva.
Ogni pedana è collegata a un attuatore lineare, che ne regola la posizione sfruttando il punto di fissaggio superiore come fulcro. La parte anteriore della staffa ospita l’attuatore, mentre la pedana si trova in quella posteriore. Il sistema è pensato per funzionare anche su telai già esistenti, senza bisogno di riprogettare nulla. 

IL NODO DEI COMANDI A PEDALE

C’è però un limite strutturale: i comandi a pedale, come cambio e freno posteriore, restano fissi. Per superare questo ostacolo, il brevetto CFMOTO non prevede sistemi mobili per queste leve, puntando su una possibile futura eliminazione dei comandi al piede. Il sistema funzionerebbe al meglio su moto dotate di cambio semiautomatico, frizione automatica e freno posteriore integrato al manubrio. Oggi non ancora realtà per il marchio, ma uno scenario che potrebbe concretizzarsi nel futuro.

Tuttavia, per rendere davvero efficace e sicura questa trasformazione, sarà fondamentale abbinarla a una ciclistica capace di adattarsi alle geometrie variabili. Quindi sospensioni semiattive e piattaforma inerziale diventerebbero così il completamento naturale di un sistema che potrebbe cambiare per sempre l’approccio all’ergonomia in moto.

 

 

 

 

 

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