Quattro moto/scooter che rappresentano un punto d'incontro fra il mondo dei commuter e quello delle classiche due ruote. Honda ci ha provato di continuo con qualche scivolone
Nel 1989 è arrivata in Europa una moto dalle caratteristiche davvero particolari: la PC 800, acronimo di Pacific Coast, è una turistica pensata non solo per il viaggio ma anche per gli spostamenti quotidiani, e per questo dotata di comfort a metà fra una moto e un'auto, ispirati in parte dallo scooter simbolo degli anni '80, il CN 250. Questa caratteristiche sono state unite in un corpo moto carenatissimo e super protettivo, con una parte posteriore che si apre a 'mo di bagliaio auto e che nasconde un vano davvero ampio e profondo che si allarga grazie a valigie laterali integrate.
Comodità e capacità di carico sotto la sella a parte, le similitudini con il mondo scooter finiscono qui, perchè sotto il vestito attillato c'è una meccanica 100% motociclistica, con il motore bicilindrico a V di quasi 800cc derivato dall'Africa Twin dell'epoca e un telaio con classica struttura a doppio trave in acciaio. Peso elevato e potenza discreta non l'hanno resa una moto dalle prestazioni grandiose, e l'estetica così strana ha limitato parecchio le vendite, che per la bontà del prodotto avrebbero meritato qualcosa in più.
Rewind, Honda Pacific Coast 800 FOTO
Erano gli anni '80, decennio di enormi cambiamenti sociali che ha portato al consumismo scatenato e alla visione di un futuro fatto di benessere e grande crescita. Nascevano nuovi modi di intendere la mobilità e si vedevano sempre più motociclette sulle strade, tanto che Honda decise di creare la Pacific Coast 800 una moto unica nel suo genere utilizzando principi tecnici e costruttivi presi dal mondo auto e rivisti per stare fra due sole ruote
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