Esperimenti, tentativi e... fallimenti. Ci sono state innovazioni a due ruote che sono rimaste un unicum nel panorama motociclistico e non si sono mai diffuse
Una delle cose più belle della passione per le moto è seguire l'evolvere della tecnologia e studiare tutte le innovazioni che i nuovi modelli portano sul mercato, spesso e volentieri tracciando la strada per miglioramenti e rivoluzioni capaci di cambiare interamente il settore. Qualche esempio? Il traction control, l'ABS, la forcella telescopica, l'iniezione elettronica... potremmo andare avanti all'infinito.
Poi c'è un'altra faccia della medaglia, quella delle innovazioni che sono state viste dapprima come rivoluzionarie ma che non hanno mai raggiunto una maturazione e non sono mai state utilizzate in modo massiccio dall'industria motociclistica per svariati motivi. Oggi vi parliamo di 5 tecnologie che sono state messe sul mercato ma che non sono diventate parte dell'evoluzione della moto.
Stiamo parlando di Vespa e Lambretta , due leggende che per decenni hanno portato il cambio al manubrio nelle case di tantissime persone, ma... sono state le uniche due ruote prodotte in larga scala ad adottarlo. Il successo degli scooter di quegli anni con tutti i loro vantaggi in termini di praticità, efficienza e prezzi contenuti, hanno fatto digerire all'utenza la scomodità della manopola sinistra con frizione e cambio assieme.
La rotazione continua del polso sinistro e la poca precisione del sistema non sono mai state accettate dal mondo della motocicletta e nessun altro l'ha voluta adottare. Ora cambiare le marce con una Vespa vintage "fa nostalgia" ma nessuno potrà mai dire che è più funzionale o efficiente del classico cambio con leva sulla pedana sinistra.
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