Le moto da 14 a 50 anni: quelle che dovremmo guidare (o aver guidato)

Le moto da 14 a 50 anni: quelle che dovremmo guidare (o aver guidato)

Quali sono quelle che tutti noi dovremmo possedere nel nostro cursus da motociclisti, che ci formano e coltivano la nostra passione?

Nicolò Bertaccini

08.08.2023 10:49

Partiamo da un pezzo pubblicato qualche tempo fa  per proporre una nuova riflessione, sempre sul tema età e moto. L'articolo propone le moto migliori per gli "over", di seguito, invece, quelle che secondo me sono le moto che uno dovrebbe avere, prima che sia troppo tardi. Diceva il buon Roosvelt che "se non sei comunista a 20 anni sei senza cuore, se lo sei a 40 sei senza cervello". Non vogliamo metterci in una disamina politica, il senso è che alcune cose della nostra vita si sposano meglio a certe età. Ecco quindi le moto che ogni biker prossimo agli "anta" dovrebbe già aver posseduto, quelle che costituiscono la perfetta formazione del biker.

LE TAPPE PER UNA FELICE (?) VITA IN MOTO

Sappiamo che da giovani ci può essere la tendenza a copiare e scimmiottare gli adulti e quindi essere portati a voler firmare un finanziamento per poter sedere su un GS ma accettate un consiglio: c'è tempo per commenti del tipo “questa è una gran moto, equilibrata e piacevole”.

Fino ai quarantanni nulla dovrebbe essere equilibrato, dovremmo spendere parte delle nostre energie a controbilanciare scelte assurde. Il nostro cursus dovrebbe essere costellato di scelte e tappe obbligate. Ecco come me lo immagino io, ecco come penso dovrebbe essere il percorso che ci porta alla consapevolezza, che ci prepara alle moto per quando saremo sessantenni.

IL 50ino PER INIZIARE A SOGNARE

I motorini degli anni '90 FOTO

I motorini degli anni '90 FOTO

Rappresentavano la libertà, la prima vera possibilità di essere indipendenti e di potersi muovere a proprio piacimento. I fatidici quattordici anni, necessari per poter guidare il cinquantino, erano un traguardo atteso e agognato, un momento che rappresentava uno spartiacque tra il prima e il dopo. Cantava bene Vasco Rossi: “E adesso che non ho più il mio motorino, che cosa me ne faccio di una macchina...”. Oggi non è più così – purtroppo – ma per chi è stato un teenager negli anni ‘80 e ‘90 (ma anche gli anni '70 videro spopolare tante proposte per i giovanissimi) questi amici a due ruote sono stati il trampolino di lancio verso l’indipendenza, la possibilità di ritrovarsi con gli amici. Insomma quello che rappresentano i Social oggi.

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Il primo mezzo dovrebbe essere assolutamente un cinquantino, può andare anche uno scooter, preferibilmente di un fratello o cugino. Serve per iniziare a sognare, perché più limiti avrà il vostro primo mezzo più imparerete a superarne i confini. Questa quasi quasi me la tatuo. Il senso è questo, all'inizio vi servirà un cinquantino per cogliere appieno il concetto di libertà, di autonomia. Non lo può fare un monopattino, fidatevi. E lo dovete fare nel modo più semplice possibile, prima di arrivare al piacere della guida dovrete cogliere il senso di libertà. Perché la moto è divertente, guidarla è un godimento ma prima di tutto è un simbolo di un valore importantissimo: la libertà. Il vostro primo mezzo vi insegnerà questo.

 IL MOMENTO DELLA ENDURO

Yamaha Ténéré 700 Explore Edition

Yamaha Ténéré 700 Explore Edition

Nuova variante per la enduro di Iwata. Le caratteristiche principali sono il cupolino più grande e più alto di circa il 50% e l'escursione delle sospensioni più corta di 20 mm. L'altezza della sella diventa di 860 mm. Parte integrante del modello è il telaio portapacchi posteriore. La moto pesa 211 kg. Di serie il display a colori montato in verticale con tre diversi stili di visualizzazione. I colori sono due, Tech Kamo e Icon Blue. Presente il cambio quickshifter, invariato il motore a 2 cilindri 689 cc da 73,5 cv

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Passata la fase cinquantino, quando cominciate a sentire che anche la guida vi appassiona, quando pensate che vi manchi qualcosa è il momento di una enduro. Cercate qualcosa di usato, una qualunque Yamaha XT o un Transalp o una V-Strom. Meglio che non sia uno di quei mezzi trattati bene. Portatevi a casa una sopravvissuta, una di quelle moto che l'hanno già visto e l'hanno già fatto. Fidatevi di lei che certa cose le ha già fatte, quello che deve imparare siete voi, voi siete i protagonisti. Prendete un mezzo che vi dia quel tipo di prospettiva. Ignorante da guidare e da gestire ma con il senso di infinito mischiato a grasso, olio e benzina. Quando la userete vi troverete lungo strade goduriose. Ad un certo punto vedrete una strada bianca appena oltre il ponte sul fosso e vi verrà voglia di provare. Fermerete la vostra moto e la sentirete sussurrarvi:“Io ci sono già stata, vai pure che dopo quella collinetta è uno spettacolo”. Ecco, queste sono moto che servono per capire che la moto ti porta dove vuoi, che è un mezzo per esplorare, per arricchirsi di esperienze. Ad un certo punto, però, dovrete smettere. Questo è un percorso di formazione, non rimanetene schiavi. Fatevi incuriosire e provate tutto.

LA Sportiva

Aprilia RSV Mille by Jett Design

Aprilia RSV Mille by Jett Design

l’Aprilia RSV Mille di Jett Design non è stata solo curata al livello estetico, ma è stata anche notevolmente alleggerita (sono circa 20 i kg persi dalla moto) e dotata di specifici aggiornamenti prestazionali. Ecco alcune foto

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Ma attenzione, non di quelle moderne che sono estreme e inospitali, piene di cavalli ed elettronica. Prendetene una con qualche anno sul libretto, quelle che al momento del ritiro vengono accompagnate da mille raccomandazioni da parte del concessionario: occhio ad aprire poco e con moderazione, prendi confidenza con la manopola del gas che basta poco, famigliarizza con i freni che te la metti per cappello. Una di quelle con cui ci si potevano anche coprire dei km, di quelle che quando uno ha la schiena ancora giovane può persino andarci in ferie, in due. Vi servirà per capire che la moto è velocità ma anche a pensare alla moto come condivisione. Caricherete una fanciulla che si stringerà a voi e prima ancora di mettere la seconda avrete un sorriso immenso e la moto vi metterà a parte di un suo grande segreto: vi starete godendo il momento, il viaggio, non solo la meta.

Adesso è il momento per una moto brutta o difettosa, per innamorarvi. Prendete una vecchia Ducati, di quelle che hanno alimentato leggende su bulloni smarriti e prese in giro in rima. Oppure prendete una di quelle moto giapponesi di quando i Giapponesi si convincono di essere dei grandissimi designer e mischiano manga, anime, robot, Doraemon e Hello Kitty con risultati opinabili. Vi servirà per inamorarvi definitivamente della moto, la sua inaffidabilità o la sua bruttezza vi conquisteranno, proverete quel senso di possesso del mezzo che non è solo un oggetto. Proverete quella sensazione malsana di essere in contatto con la vostra moto, la difenderete da ogni attacco e vi aiuterà a diventare un biker. Guarderete storto chiunque sorrida al bar.

DARSI UN IMPRINTING 

KTM, nuova 890 Duke GP LE FOTO

KTM, nuova 890 Duke GP LE FOTO

C’è una nuova Duke nel ring delle naked di media cilindrata: la 890 DUKE GP! Il nome anticipa il carattere di questa nuova versione di “The Scalpel”, che grazie all’estetica ispirata alle moto da Gran Premio, si presenta ancora più affilata e corsaiola

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Adesso manca un solo mezzo, un ultimo mezzo prima di poter accedere ad un maxi-finanziamento e coronare il vostro sogno, risvegliare l'imprinting di quel primo mezzo che vi fece girare la testa per la prima volta da bimbi. In base a cosa vi colpì allora potrere diventare Giessisti, Harleysti, Guzzisti o qualunque altro marchio vi abbia fatto girare la testa e sorridere, quella prima volta.

Prima di poter finalmente concludere il vostro percorso vi serve la sofferenza, vi serve qualcosa che vi metta alla prova. Prendete una Naked. Le moto naked ci hanno spiegato che significano “nude”, perché sono moto prive di riparo aerodinamico. Invece, sono peggio. Sono l'essenza della sofferenza. Posizione lievemente caricata sugli avambracci, così lieve che in concessionaria e nei brevi giri di prova non l'avete notata, aria in faccia, fredda da congelarvi la parola in inverno, calda da farvi sudare le tonsille in estate. Le naked devono scaldare, anche da ferme non devono darvi tregua. Quando in estate, dopo essere andati al mare alla ricerca di refrigerio e aver percorso 80km con il phon acceso in faccia vi fermerete un istante per godervi l'agognato panorama, sentirete il caldo salire dal basso ed avvolgervi, insinuarsi dentro gli stivali. Una naked è l'ultimo barlume di gioventù, prima di cominciare a porsi domande tipo: ma ci arrivo bene, ma così pesante riuscirò a gestirla, ma c'è lo spazio per l'antipioggia, il kit anti-foratura, il booster per la batteria, la maglietta di ricambio, la bottiglietta d'acqua, le salviette rinfrescanti.

 E POI A 50 ANNI...

Quando guardando la vostra naked vi starete ponendo queste domande sarete probabilmente già nel parcheggio di un concessionario con le idee chiare per cominciare a guardare le moto da adulti, quelle furbe, quelle intelligenti, quelle equilibrate. Ed ogni volta che ci sarete sopra e vedrete una delle vostre ex moto penserete a quanto era bello andare in moto senza farsi troppe domande, senza essere equilibrati e senza essere furbi. In quel momento vi consiglio di pensare una cosa: se non guidi una moto ignorante a 20 anni sei senza cuore, ma se la guidi a 50 anni sei senza testa. State facendo la cosa giusta.

Sapete come lo so? Beh, tanto per cominciare, siete motociclisti.  

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