Un orgoglio veneto, un'eccellenza nazionale e un pedigree sportivo che fa invidia a brand ben più longevi. Ma cos'ha l'Aprilia di così speciale che gli altri non hanno?
La maggior parte dei marchi motociclistici ha un'immagine che nel tempo ha subito evoluzioni a seconda del marketing, delle mode o delle caratteristiche intrinseche dei prodotti a listino, ma Aprilia si è sempre tenuta fuori da queste dinamiche, che in genere creano da un lato adorazione e dall'altro hating. A Noale non è mai andata così e ad eccezione degli ultimi anni la comunicazione è sempre stata il tallone d'achille dell'azienda, mai capace di comunicare all'utenza il vero valore di queste moto.
Chi scegli Aprilia, tutt'ora, non lo fa perchè incantato dalla pubblicità o dall'immagine pubblica patinata che il marketing disegna attorno ai vari modelli, ma perchè conosce l'azienda ed è profondamente affascinato dalla bontà del prodotto. Un test ride per capire come si comportano motore e telaio, in questo caso spinge all'acquisto più di un post su Instagram con il personaggio famoso di turno. Dovrebbe essere la logica per tutti, ma in realtà non è così scontato nell'era dell'influencing digitale...
Ecco forse ho trovato la parola giusta per descrivere la sensualità di Aprilia: ha un fascino ancora "analogico", che suona paradossale per un'azienda che è sempre stata al vertice della tecnologia sportiva, ma che ha senso se pensiamo al rapporto che ha l'appassionato con questa splendida realtà italiana.
Aprilia SL 1000 Falco: sportiva stradale eclettica
Sportiva dalle linee moderne e dotata di semimanubri che però erano votati al piacere di guida, soprattutto su strada. Un piacere che si esplicava attraverso il Rotax bicilindrico, ma anche da una ciclistica affilata quanto "facile", oltre ad una posizione di guida ben calibrata per non affaticare gambe e polsi, nemmeno dopo molti chilometri
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