Cosa succede quando una casa automobilistica vuole usare un motore da moto per un mezzo a quattro ruote? Nascono progetti tanto bizzarri quanto interessanti
Cominciamo in ordine cronologico dalla Isetta, inizialmente prodotta dalla italianissima Iso nel 1953 e poi da BMW che ne comprò la licenza dal 1955 e ne decretò il successo. 50 anni prima della Smart, era questo il concetto di “Microcar” urbana, con ingresso tramite una portiera sul davanti e un motore da moto posizionato tra la strettissima carreggiata delle ruote posteriori. La Isetta era spinta da un motore monocilindrico 250 derivato dalla BMW R25/3 con potenza massima di 12CV, quanto bastava all'epoca per renderla una più che sufficiente auto urbana. Fu un successo con oltre 160 mila unità vendute che la rendono ancora oggi l'auto con motore da moto più venduta di sempre.
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