Veri e propri esperimenti, potentissimi, pesantissimi e anche costosi: ecco alcune delle due ruote spinte da propulsori automobilistici più celebri
Negli anni '70 in Italia gli appassionati e gli addetti ai lavori conobbero l'esperimento del giovane ingegnere padovano Ugo Grandis, ex membro Chrysler in Sudafrica. "Ugolino" ebbe un'idea che, se dal punto di vista dell'utente poteva forse avere un senso, dal lato pratico era quantomeno bizzarra.
Grandis pensò di poter inserire il 903 Fiat in dotazione alla mitica 127 su una moto, la cosiddetta Shifty (dall'inglese "to shift", "spostare"). L'automobilista usava l'auto in inverno, poi in estate, dopo aver comprato una Shifty senza propulsore, poteva comodamente inserire quello della sua 127, e viaggiare in moto. Furono comunque prodotti una settantina di esemplari, molti dei quali finiti in Spagna.
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