Le "moto da bar" esistono davvero?

Le "moto da bar" esistono davvero?
Chiunque può andare a fare l'aperitivo con la moto, quello che fa la differenza è come viene usata negli altri momenti

Alessandro Vai

06.08.2025 09:49

Moto da aperitivo o moto da bar, due definizioni che nascono più o meno dallo stesso concetto e che hanno perlopiù un'accezione negativa. Chiunque abbia mai posseduto una motocicletta o quantomeno abbia frequentato per un po' un ambiente di motociclisti, le ha sentite per forza e probabilmente non si è nemmeno chiesto troppo che cosa volessero dire. Tuttavia, forse nella società di oggi non sono nemmeno più così attuali, visto che il primo luogo per mettere in mostra la propria moto non è più il bar, ma sono i social.

Quindi oggi che cosa vuol dire moto da aperitivo o moto da bar?
Probabilmente la definizione più corretta è quella di una moto la cui apparenza ha più valore della sostanza, quindi una moto che va di moda e che magari costa anche troppo rispetto all'uso che ne fa il suo proprietario.
Ma allora, forse, sono i motociclisti a essere "da bar" o "da aperitivo" e non le motociclette stesse?
È una domanda a cui non è facile rispondere e in cui si trova proprio il nocciolo della questione. Facciamo un esempio.

L'ABITO NON FA IL MONACO

Posto che tutti possono prendere la moto per andare al bar e fare un aperitivo, sono le condizioni della motocicletta e come la usa il suo proprietario, che definiscono entrambi. Se uno si presenta con una supersportiva da 25.000 euro, con un giacca di pelle racing da 800 euro e un casco che costa altrettanto, l'aspettativa è di vedere le gomme "chiuse" e i piolini delle pedane consumati, sintomo di una guida consona al mezzo. Altrimenti il motociclista diventa "da bar" e la moto c'entra ben poco.

NON DIPENDE DALLA MOTO

Al contrario, se si presenta un altro motociclista con una race replica degli anni Novanta, una giacca consumata e incrostata di moscerini che non si levano più e un casco vissuto, ma la sua moto ha le pedane belle grattugiate e le gomme con i ricciolini, non è certo un motociclista "da bar", anche se la sua moto è un po' "sfigata". Lo stesso discorso, naturalmente, vale per altre tipologie di moto: presentarsi all'aperitivo con un'endurona con il tris di valigie in alluminio, il paramotore e i fari supplementari, ma con 3.000 km percorsi in due anni (tutti in città), non lascia dubbi su chi sia più "adatto al bar".

LE CAFE' RACER SONO UN'ALTRA COSA

Quindi, diciamo che potenzialmente tutte le moto sono moto "da aperitivo" o "da bar", se è solo questo l'uso che ne viene fatto, perché si presuppone che una moto venga comprata per essere usata e magari nel modo per il quale è stata progettata, a prescindere che sia turismo, pista, strada o fuoristrada. Poi, vabbè, se vogliamo parlare delle cafè racer, quella è un'altra storia e appartiene anche a un'epoca che non c'è più. Quando il bar era davvero un punto di ritrovo e di socialità, ma chi aveva la moto la usava per davvero, anche perché di solito non aveva abbastanza soldi per permettersi una macchina, ed era anche in grado di metterci le mani per fare un po' di manutenzione e reagire agli imprevisti.

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