Sukuli, la copia cinese della S1000 RR: BMW pensa alle vie legali

Sukuli, la copia cinese della S1000 RR: BMW pensa alle vie legali
Di recente hanno fatto il giro del mondo le foto delle copie fedeli di BMW e Ducati. Da Monaco allertano il team di avvocati

03.06.2025 ( Aggiornata il 03.06.2025 12:48 )

Qualche settimana fa vi abbiamo mostrato con un po' di ironia le moto Sukuli, una palese copia carbone cinese di piccola cilindrata di alcune delle più celebri sportive occidentali. Di ironico, però c'è ben poco, perchè la diffusione delle immagini di questa vera e propria contraffazione ha causato l'apertura di una disputa legale tra BMW Motorrad e il produttore cinese Jiangsu Daelg Motorcycle, che ha i diritti del brand Sukuli. Al centro della causa vi è ovviamente la Sukuli S 1000 RR, palesemente identica per impostazione ed estetica alla celebre superbike tedesca BMW S 1000 RR. 

BMW S 1000 RR 2025: le foto

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Sul model year 2025, gli aggiornamenti sono stati rivolti principalmente a migliorare l’utilizzo in pista

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Senza vergogna

Dalla denominazione del modello all'uso dei colori e del logo, è una sfacciata scopiazzatura della BMW S 1000 RR. Tuttavia, sotto le carene le differenze sono significative: la Sukuli è equipaggiata con un motore di cilindrata inferiore, presumibilmente tra i 250 e i 400 cc, ed è ovviamente prodotta con materiali di qualità inferiore rispetto all'originale.

BMW Motorrad ha pubblicamente espresso preoccupazione per la somiglianza tra la Sukuli S 1000 RR e la propria moto, sottolineando l'importanza della tutela della proprietà intellettuale e del design industriale. La Casa tedesca ha dichiarato inoltre di essere al corrente della situazione e di valutare le opzioni legali disponibili per proteggere i propri diritti.

Queste le parole di BMW, tramite la loro filiale francese: "Tutte le moto BMW seguono una regolamentazione in materia di design e beneficiano di tutela dello stesso. Di conseguenza, non possono essere copiate in quanto si tratta di disegni brevettati. BMW Motorrad controlla costantemente se copie dei suoi prodotti compaiono ancora sul mercato in qualsiasi parte del mondo, le analizza e, in base alla valutazione della loro rilevanza, intraprende azioni attraverso il proprio servizio legale".

BMW M 1000 RR: le foto della prova

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La prima volta che la vedi, capisci che c’è forma ma anche tanta sostanza. La M 1000 RR ha l’aspetto tagliente. Le ampie alette in carbonio - riviste e con una downforce che parla di un + 30% a 300 km/h -, il posteriore con cover in carbonio, affusolato e slanciato. Ma è quando premi il pulsante di accensione che tutto prende vita. E il quattro cilindri di 999 cc, ora da 218 CV, urla forte

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Verrà coinvolta anche Ducati?

La questione solleva interrogativi più ampi sul rispetto della proprietà intellettuale nel settore motociclistico, in particolare in mercati dove la regolamentazione è meno rigorosa. La diffusione di repliche non autorizzate può danneggiare l'immagine dei produttori originali e ingannare gli utenti finali, che potrebbero acquistare prodotti di qualità inferiore credendo di ottenere l'originale. In Europa una cosa del genere è praticamente impossibile, ma in Asia a volte si punta anche a vendere con l'inganno soprattutto attraverso Internet.

Mentre BMW valuta le azioni da intraprendere, la vicenda serve da monito sull'importanza della vigilanza e della tutela della proprietà intellettuale nel mondo delle due ruote, e non è detto che in questa vicenda non venga coinvolta anche Ducati, che a sua volta è stata "sottratta" del design della Panigale V4 per un modello a marchio Sukuli, possibilmente con la stessa base tecnica della finta S 1000 RR. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

 

 

 

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