Nuove accise sui carburanti: cosa cambia per chi fa rifornimento

Nuove accise sui carburanti: cosa cambia per chi fa rifornimento
Nuove regole fiscali su benzina e diesel con effetti immediati alla pompa ed incremento di fondi a sostegno dei servizi di trasporto pubblico locale

Michele Pantanella

15.05.2025 ( Aggiornata il 15.05.2025 15:52 )

Dalla mezzanotte tra il 14 e 15 maggio è entrata in vigore la variazione delle accise, con un ritocco al rialzo per il diesel e un piccolo taglio per la benzina. Una misura che punta a riequilibrare il peso fiscale tra i due carburanti e a sostenere economicamente il trasporto pubblico.
Ma quanto incide davvero sulla spesa di chi si muove ogni giorno? E quali scenari apre nei prossimi anni?
Proviamo a fare chiarezza su numeri, obiettivi e prospettive.

UNA MODIFICA DI EQUILIBRIO FISCALE

L’adeguamento riguarda direttamente le accise, con una riduzione di 1,50 centesimi al litro per la benzina e un aumento della stessa entità per il diesel. I nuovi valori fiscali sono fissati a 71,34 cent/litro (prima 72,84) per la verde e 63,24 cent/litro (prima 61,74) per il gasolio. È una mossa pensata per ridurre passo dopo passo la differenza di tassazione tra i due carburanti, che finora ha sempre favorito il diesel.

Se nel breve periodo l’impatto può apparire modesto, è sul lungo termine che la manovra mostra i suoi contorni reali. Il riordino delle accise è infatti pensato per proseguire nei prossimi cinque anni, secondo una logica di progressiva armonizzazione. Ma nel frattempo i prezzi medi si assestano su 1,82 €/l per la benzina e 1,73 €/l per il diesel

L’obiettivo è chiaro: convogliare le maggiori entrate nel Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, con l’intento di promuovere una mobilità collettiva più sostenibile. 

 

 

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