La richiesta di brevetto è stata depositata negli Stati Uniti e riguarda sia una R1 che un Tricity. Il tema centrale è decidere quando attivare l'airbag
L'airbag è uno di quei componenti che fa capire la grande differenza che c'è tra un'auto e una moto. Tanto diffuso, anzi obbligatorio, sulle quattro ruote, quanto sconosciuto sui mezzi a due ruote. È vero che sono quasi venti anni che Honda lo propone sulla Gold Wing, ma è altrettanto vero che la moto giapponese rimane un caso unico. Questo perché è molto difficile adattare questa tecnologia alle motociclette e agli scooter.
Il primo motivo è che il corpo del motociclista non è assicurato alla moto, ma si sposta; il secondo motivo è che un mezzo a due ruote non ha zona di deformazione, quindi il pilota è molto vicino al punto di impatto. Di conseguenza gli urti devono essere rilevati più rapidamente e gli airbag devono gonfiarsi più velocemente per essere utili.
Infine, una motocicletta è molto meno prevedibile di un'auto in caso di incidente. Beccheggio e imbardata diventano un problema tanto quanto la decelerazione, rendendo più difficile per i sensori determinare la direzione dell'impatto e se attivare o meno l'airbag.
Proprio di questo sembra si stia occupando Yamaha, che, come riportato dai colleghi americani di Cycle World, ha depositato una domanda di brevetto per un sistema di sensori da utilizzare su moto dotate di airbag.
Nello specifico, sembra che la Casa giapponese stia lavorando su due sensori di accelerazione per fornire alla centralina maggiori informazioni sulla posizione della moto in caso di incidente.
Osservando nel dettaglio, il sistema è dotato di due sensori di accelerazione, essenzialmente simili alle unità di misura inerziale (IMU) che ben conosciamo. Posizionando un sensore davanti al baricentro della moto e l'altro dietro, possono fornire le informazioni di cui la centralina dell'airbag ha bisogno per calcolare rapidamente se la moto è coinvolta in un incidente e la direzione dell'impatto.
A questo proposito, le moto sportive sono quelle più difficili da gestire, perché la posizione di guida pone la testa del pilota molto vicina alla parte anteriore. Per questo è molto significativo che la moto illustrata nella domanda di brevetto Yamaha sia una R1.
Nei documenti c'è anche un Tricity dotato di airbag e questa presenza è significativa perché si tratta di un mezzo pensato specificamente per invogliare gli automobilisti a passare alle moto. La configurazione a tre ruote definisce maggiore stabilità e un airbag potrebbe rivelarsi una ragione in più per convincere gli utenti, potenzialmente preoccupati per la sicurezza, ad abbandonare le auto.
Yamaha Tricity 155 LE FOTO DELLA PROVA
Ancora più pratico e facile da usare e guidabile anche con la patente B. Nuovo è il motore omologato Euro 5 dotato di tecnologia VVA (Variable Valve Actuation) per migliori prestazioni e consumo. Presente il sistema SGCU (Starter Generator Control Unit) che integra le funzioni elettriche ed elettroniche del motore, tra cui l'erogazione del carburante, la generazione di potenza e il sistema Start & Stop
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