Metamateriali: come potrebbero cambiare le prestazioni delle moto
Da qualche anno si parla insistentemente di una nuova categoria di materiali con caratteristiche che, se ben sfruttate, si potranno rilevare di grande interesse anche nel settore automotive

Franco Giallini
Pubblicato il 17 ottobre 2024, 14:59 (Aggiornato il 17 ottobre 2024, 15:30)
Come possono essere utilizzati
Queste microstrutture possono essere realizzate in modo da arrivare a cambiare i valori di densità e altre caratteristiche come il modulo di compressibilità e la chiralità del materiale base: ancora una volta, senza entrare nel dettaglio si è scoperto che variando queste caratteristiche secondo precisi parametri si possono ottenere strutture in grado di impedire la trasmissione di onde sonore: letteralmente l’energia sonora viene assorbita dalla struttura stessa. È importante fare presente che queste caratteristiche non dipendono dalla chimica dell’elemento di partenza ma dalla forma, anzi dalle microforme che si riescono a progettare e realizzare.
Come il materiale influenza le prestazioni
Ora questo risultato può apparire una speculazione accademica, in realtà il progresso scientifico è stato tale da dare a questi metamateriali ricadute pratiche particolarmente appetibili anche nel settore aeronautico ed automotive. Come sappiamo, i requisiti di omologazione sempre più stringenti interessano anche il rumore emesso dei veicoli, inoltre tutti i dispositivi di sicurezza ed antinquinamento comportano un aumento notevole degli ingombri e del peso dei veicoli, e ciò vale per le auto ma anche per le moto, e più peso significa maggiori consumi ed emissioni e minori prestazioni. Ebbene, l’ultima generazione di questi metamateriali sembra essere di aiuto proprio in questi campi.
Una piccola parentesi: non bisogna fare l’errore di pensare che tutto il rumore emesso da un veicolo esca dall’impianto di scarico, percentuali non trascurabili provengono dall’impianto di aspirazione e dalla carcassa stessa del motore. Tutte queste fonti si sommano per creare il rumore complessivo del veicolo, quello che viene misurato in sede di omologazione. C’é il rumore piacevole, quello che gratifica l’orecchio dell’appassionato, e il rumore “accessorio”, che disturba e basta e che i progettisti cercano di abbattere; e se è vero che esistono da decenni materiali fonoassorbenti di larga diffusione sulle automobili e in parte adottati anche sui motocicli, questi hanno il problema che occupano tanto spazio e si fanno sentire anche sulla bilancia.

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