Autovelox non a norma: maxi sequestro in tutta Italia

A partire dalla zona di Cosenza, la Polizia Stradale ha dato il via al sequestro di numerosi autovelox dichiarati non a norma, con la conseguenza che migliaia di multe potrebbero essere annullate e i soldi già versati dovrebbero essere restituiti. Ha preso quindi il via un'indagine approfondita che ha rivelato gravi irregolarità nell'installazione e nell'omologazione degli apparecchi, installati in molte città italiane da nord a sud, da Venezia a Reggio Calabria.

Il rappresentante legale della società appaltatrice che ha fornito i dispositivi alle amministrazioni locali è stato denunciato a piede libero per frode nella pubblica fornitura. Il sequestro ha interessato vari comuni, tra cui Vicenza, Modena, Pomarico, e Cerignola.

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I dispositivi sotto controllo

L'inchiesta, guidata dalla Procura di Cosenza, si è concentrata in particolare sui dispositivi T-exspeed v 2.0, utilizzati per rilevare sia la velocità media che quella istantanea. Questi dispositivi, posizionati lungo arterie cruciali come la Strada Statale 107 Silana Crotonese e la Strada Statale 106 Ionica, sono risultati non conformi ai requisiti legali. Le indagini hanno evidenziato non solo la mancanza di omologazione ma anche l'assenza di un prototipo conforme depositato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Giancarlo Baiano, dirigente della Polstrada di Cosenza, ha confermato che il prototipo depositato differiva sostanzialmente dalla versione fornita ai Comuni. Questo ha portato alla notifica di provvedimenti sia alla società fornitrice che agli enti locali coinvolti.

Anche il Codacons è intervenuto sulla questione, precisando che le multe elevate con questi dispositivi non conformi possono essere contestate, a condizione che non siano già state pagate dagli automobilisti.

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