Chatta mentre guida e investe un motociclista: la sentenza fa "ridere"

In Svezia si è chiusa la prima fase del processo a una donna che ha investito e ucciso un motociclista mentre scriveva messaggi 

02.05.2024 10:41

Sono le 12:36 del 29 agosto 2023, quando una donna svedese di 30 anni investe Tobias Durst, un motociclista di 24 anni, uccidendolo sul colpo.
Il tratto autostradale dove avviene l’incidente era molto congestionato a causa di lavori stradali, e secondo due testimoni la donna ha impattato il motociclista e la fila di auto davanti a lui senza neanche toccare i freni. Immediatamente ha dichiarato che stava cambiando stazione sulla radio dell’auto, ma l’analisi del suo smartphone compiuta dalla Polizia non ha lasciato dubbi.

Sei minuti prima dello schianto si era fatta un selfie, e aveva scritto a un amico che stava guidando ed era mezza addormentata. Quindi, ha continuato ad aprire e chiudere diverse App. Fino alle 12:35:34, quando ha aperto Facebook, per richiuderlo poco più di un minuto dopo, alle 12:36:44.
10 secondi dopo, il centro di pronto intervento, per gli incidenti stradali, ha registrato la prima chiamata che denunciava l’incidente.

Indice:

La sentenza

Al processo il pubblico ministero ha chiesto un anno e tre mesi di carcere, la difesa ha proposto che la pena fosse commutata in lavori socialmente utili.
La sentenza è stata di 2 anni di libertà  vigilata, più 3.552 euro fra multa e spese. Il pubblico ministero ha fatto ricorso in appello, quindi, ci sarà una nuova fase processuale, con una nuova sentenza.

Qualche numero per capire il pericolo

La notizia di questo incidente e del processo è stata rilanciata dalla Svedish Motorcyclists Association (SMC), che conduce una battaglia per sensibilizzare sulla pericolosità dell’uso dello smartphone alla guida. Per questo ha accompagnato l’articolo con qualche statistica.

2 secondi di distrazione a 70 km/h si traducono, ad esempio, in 39 metri percorsi “al buio”, potenzialmente incontro a qualcuno che ha solo la colpa di trovarsi sulla nostra strada. E un incidente a 40 km/h è come cadere dal 2° piano, a 50 km/h diventa come cadere dal 3° piano, a 80 km/h come cadere dall’8° piano.

Quale sarebbe stata la sentenza in italia

Diciamoci la verità, siamo stupiti dalla mitezza della pena. Da noi un incidente simile prevede una pena dai 2 ai 7 anni di reclusione. Ma considerando che nel processo svedese non sono state individuate aggravanti, anche da noi quell’automobilista se la sarebbe cavata con una sentenza poco più severa. E anche qui, con ogni probabilità, non sarebbe finita in carcere.

Incuriositi abbiamo indagato anche su quanto sia la multa in Svezia per uso del cellulare alla guida: 129,20 euro. Come in Germania, dove si pagano 128 euro! Da noi la multa è un po’ più alta, 165 euro. Ma diventerà molto più alta se passerà il testo del Codice della Strada attualmente in discussione al Senato: 422 euro.

Quello che emerge però è che la pessima abitudine di leggere e scrivere con lo smartphone mentre si guida ce l’hanno sia gli svedesi che i tedeschi, popoli di paesi dove controlli e multe fioccano. E lo stesso vizio ce l’abbiamo anche noi. Dunque, difficile capire come combattere questo fenomeno.

La morale della storia è...

Solo una morale possiamo trarre da questo articolo: stiamo sempre con gli occhi aperti, e controlliamo bene anche la situazione dietro di noi attraverso gli specchi quando siamo fermi; pronti a scappare.
In giro ci sono troppe persone che guidano con la testa dentro il telefonino!

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