Yamaha, Emiliano Ercolani: campione europeo R3 Blu Cru Cup 2023

Yamaha, Emiliano Ercolani: campione europeo R3 Blu Cru Cup 2023

Il campione europeo della Yamaha R3 Blu Cru Cup 2023 ha incontrato gli studenti delle scuole medie locali per discutere la sicurezza stradale

Giovanna Guiso

08.11.2023 ( Aggiornata il 08.11.2023 14:19 )

Lo scorso 16 settembre, a Misano Adriatico, nel corso di un incontro sulla sicurezza stradale con gli studenti delle scuole medie di Misano abbiamo conosciuto Emiliano Ercolani, il pilota diciottenne laureatosi campione europeo nella Yamaha R3 Blu Cru Cup 2023, il campionato monomarca giovanile dedicato alle piccole sportive Yamaha. E’ stato accolto dall’applauso scrosciante di 155 ragazzi e ragazze, emozionati per la presenza del loro idolo che pochi anni fa frequentava la loro stessa scuola.

CHI è EMILIANO ERCOLANI

Emiliano vive a pochi passi dal Misano World Circuit, studia meccanica a Rimini e ama tutto ciò che riguarda lo sport motoristico. Ha appena compiuto 18 anni. Ha un viso pulito da bravo ragazzo, è semplice e simpatico. Abbiamo notato che in questa occasione ha riscosso particolare successo tra il pubblico femminile perché, diciamo la verità, è anche un gran bel ragazzo. Il che non guasta per un pilota in cerca di sponsor. Emiliano ha trascorso con noi l’intera mattinata e ha seguito con attenzione gli interventi dei vari relatori quindi ha dato i propri consigli agli studenti affinchè possano divertirsi in sicurezza in sella a un veicolo a due ruote. Per conoscerlo meglio dal punto di vista umano, gli abbiamo posto alcune domande.

YAMAHA A EICMA 2023: ECCO TUTTE LE NOVITÀ, GLI INCONTRI E LE ATTIVITÀ

- Emiliano, quando e dove hai provato la prima moto?
"La prima volta è stata con una minimoto, un sabato pomeriggio con il mio babbo, al noleggio del Jeepers Kart di Cattolica. Avevo 7 anni". 

- Come è nata la passione per la moto?
"Fin da piccolo ho avuto la passione per i motori. Il mio babbo lavorava nel reparto Corse di un’azienda automobilistica e spesso mi portava con sé. Ero affascinato dalle auto sportive e dal mondo delle competizioni. Mi sono appassionato alla moto quando l’ho provata per la prima volta".

- Hai ereditato la passione per la moto da qualcuno in famiglia?
"Nessuno nella mia famiglia era appassionato di moto".

- A quale età hai debuttato con la minimoto e con quale modello?
"Ho debuttato a 8 anni con una SG al trofeo UISP regionale". 

- Quando hai provato la tua prima moto da corsa?
"Era una PreMoto3. L'ho provata sul circuito di Pomposa, a Ferrara".

 - Che età avevi quando ti sei detto per la prima volta: “Voglio correre in
moto”?
"Avevo 8 anni".

- Quando hai partecipato al tuo primo campionato?
"A 8 anni, al regionale UISP".

- Come sei passato alla PreMoto3?
"Per seguire il programma del Campionato Italiano Velocità. Anche perché mi si è presentata l’occasione".

- Com’è avvenuto il passaggio alla SS300 e poi al Trofeo Yamaha R3 Blu Cru?
"Sono stato selezionato per partecipare alla Yamaha European Superfinale sul circuito di Portimão. Grazie a questa vittoria, Yamaha mi ha supportato nella stagione della Yamaha R3 Blu Cru".

 Chi ti ha aiutato nella tua avventura agonistica?
"I miei familiari e le persone vicino a me tra le quali Marco Gabellini e Dario Mauri". 

- Hai avuto difficoltà nel reperire gli sponsor?
"Si, è stato difficile".

- Quale è stata la gara che più ti è piaciuta?
"Mi è piaciuta particolarmente la gara 2 di Portimão, un circuito stupendo. Mi è valsa la vittoria nella superfinale".

- Come ti è sembrato il mondo del Trofeo Yamaha?
"Essere nel paddock della Superbike fa un certo effetto. L’ambiente del Trofeo Yamaha è stimolante. Si sta bene tutti assieme".

- Hai legato con gli altri piloti?
"Poco, perché sono una persona che sta molto nel suo, soprattutto sul campo di gara". 

- C’è un pilota che stimi più degli altri o che ritieni veloce e corretto in gara?
"L’indonesiano Aldi Satya Mahendra, pilota fortissimo, soprattutto nell’ultima parte del campionato. Avversario di alto livello".

- E uno al quale ti ispiri?
"Al campione del mondo Superbike 2021 Toprak Razgatl?o?lu. Il suo modo di guidare è spaventoso. Sempre al limite. È capace di adattarsi a ogni condizione di gara".

- Per raggiungere i tuoi obiettivi hai dovuto fare qualche sacrificio?

"Gareggiare agonisticamente comporta sacrifici continui che tuttavia non mi pesano perché ritengo siano compiuti per una buona causa".

- Come ti prepari alle sfide agonistiche?
"Mi preparo allenandomi in palestra due volte la settimana, uscendo una o due volte in bicicletta e girando in circuito almeno una volta la settimana". 

- Qual è il tuo sogno nel cassetto?
"Correre nella Superbike".

- Quanto è stato importante per te crescere in un ambiente dove è molto diffusa la passione per i motori?
"Molto importante. Mi ha insegnato tante cose anche dal lato meccanico della moto e dell’auto".

- Vivere vicino a un autodromo ti aiuta a crescere come pilota? 
"Si. Appena mi è possibile vado a girare sul circuito di Misano Adriatico perché mi sento a casa e perché rimane uno dei miei preferiti".

- Studi meccanica. Come riesci a conciliare lo studio con l’attività sportiva?
"In classe sto attento quindi più di metà del lavoro è fatto. A casa lo studio mi richiede poco tempo perché ho scelto un indirizzo scolastico che mi piace. Riesco quindi ad avere tanto tempo da dedicare all’attività sportiva". 

- Come vedi il tuo futuro di pilota?

"Il prossimo anno gareggerò nel campionato mondiale SS300 quindi darò tutto me stesso".

- Quando comincerai i primi test con la nuova moto?
"I primi test per il rodaggio della nuova moto e del team cominceranno a gennaio. Sono sicuro che raggiungere presto un buon affiatamento".

- Il team che ti ha seguito finora è lo stesso che ti accompagnerà nella nuova avventura?
"Si, perché lavoriamo bene insieme e abbiamo un obiettivo comune".

- Che consiglio puoi dare ai giovani che intendono cimentarsi in pista?
"Consiglio di provare, di non avere paura dei soliti tabù. È uno sport costoso, che richiede impegno e sacrifici. La base di partenza è divertirsi poi tutto si complica se si vuole crescere fino ad avere il supporto di una Casa motociclistica".

- E a quelli che guidano la moto ma non hanno velleità agonistiche?
"Consiglio di stare attenti il più possibile perché la strada non è la pista. In ogni momento può accadere un imprevisto". 

- Ritieni che gli incontri sulla sicurezza stradale rivolti agli studenti siano utili a rendere i giovani più consapevoli dei pericoli della strada?
"Si, sono utilissimi perché spiegano aspetti della strada che la scuola guida non affronta. Le spiegazioni si basano anche sull’esperienze personali dei relatori che hanno vissuto sulla propria pelle determinate situazioni".

- Per te cosa significa guidare in sicurezza?
"Indossare protezioni adeguate e casco ben allacciato, essere consapevoli dei propri limiti, avere padronanza del veicolo e rispettare le regole".

YAMAHA TÉNÉRÉ 700, ARRIVA LE EXPLORE: LA PIÙ AVVENTUROSA DELLE T7

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento