Acciona, la compagnia di scooter sharing lascia l'Italia: scarsi guadagni, buche, furti e danni

Acciona, la compagnia di scooter sharing lascia l'Italia: scarsi guadagni, buche, furti e danni

La multinazionale spagnola ha deciso di chiudere battenti nel Belpaese, fra le cause guadagno non sufficiente oltre alle condizioni delle strade

Redazione - @InMoto_it

27.04.2023 ( Aggiornata il 27.04.2023 12:38 )

Per qualche anno Roma e Milano hanno avuto un servizio di scooter sharing molto interessante e facile da utilizzare: Acciona Mobility, appartenente al gruppo Acciona, una multinazionale spagnola operante nel settore costruzione e trasporti. Adesso, però, è il momento di salutarli. Ebbene sì, perché l'azienda ha deciso di chiudere battenti in Italia, lasciando sia il Belpaese con un servizio in meno, ma anche con 39 dipendenti a mani vuote.

Le ragioni della chiusura italiana

Acciona è approdata da noi nel 2020: prima tappa a Milano, seconda in Capitale. Aveva portato per le strade delle città i Silence S02, modelli elettrici dalla livrea rossa e bianca. Ma a distanza di tre anni, l'azienda si è resa conto che i guadagni non fruttavano a sufficienza. E così ha comunicato ai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs una procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività per 37 lavoratori a tempo indeterminato, e 2 lavoratori a tempo determinato. I sindacati, nel corso di un primo incontro, non erano d'accordo con Acciona sulla poca attrattività del marchio o la scarsa competitività, ma l'azienda ha sottolineato le varie criticità presenti che vanno dal numero di percorrenze, alle condizioni stradali piene di buche e, ancor di più, ai molti furti e danneggiamenti.

Oltre a tutti i costi assicurativi e di manutenzione che non rendono fruttuose le rendite come accade in altri Paesi. Per quanto le loro ragioni siano inattaccabili ed estremamente giuste, c'è anche da dire, d'altra parte, che non tutti gli utenti erano soddisfatti dell'offerta. Sta di fatto che dal 30 aprile la comagnia di scooter sharing non sarà più presente sulle strade delle due principali città italiane.

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