Stop ai termici dal 2035: tutto rimandato

Stop ai termici dal 2035: tutto rimandato

In assenza di un accordo, gli ambasciatori dei paesi europei hanno deciso di rimandare il voto finale sul provvedimento. Italia e Germania sono l’ago della bilancia

03.03.2023 ( Aggiornata il 03.03.2023 13:26 )

È stallo in Europa alla votazione sul regolamento già approvato dal Parlamento UE, che prescrive lo stop alla commerciabilità di auto e furgoni con motori che emettono CO2 a partire dal 2035. Nella giornata odierna era previsto il voto degli ambasciatori, ma vista la situazione che si è creata, con una forte incertezza, si è deciso di rimandare il tutto a una prossima riunione del Consiglio, senza una data definita.

Si prende tempo, per dipanare una matassa improvvisamente intricata. Fino a due giorni fa eravamo convinti che il Regolamento sarebbe passato senza problemi, con la sola opposizione della Polonia e con l’astensione della Bulgaria. Poi sono arrivate inaspettatamente Germania e Italia a mettersi di traverso.

Perché Germania e Italia votano no

Il nostro Paese, che con il precedente Governo aveva votato favorevolmente al provvedimento, ha dichiarato che avrebbe votato contro perché il provvedimento comporterebbe una transizione economicamente non sostenibile. E perché sarebbe più corretto stabilire degli obiettivi di neutralità carbonica, lasciando la porta aperta a soluzioni differenti, come i carburanti ecocompatibili.

Qualcosa di simile lo ha chiesto la Germania, che chiede alla Commissione Europea di varare parallelamente un regolamento che consenta lo sviluppo e l’uso dei carburanti ecocompatibili. In particolare gli e-fuels. Del resto, l’industria dei carburanti sintetici è prevalentemente tedesca, chiaro che vogliano difenderli.

I tedeschi reclamano anche la libertà di dare sovvenzioni statali alle aziende dell’auto per aiutarle a superare la fase di transizione. Perché mentre il Presidente Biden negli Stati Uniti ha dato aiuti tali da livellare il prezzo delle auto elettriche con quello delle termiche, in Europa si discute di concorrenza interna fra gli stati proprio in relazione alle sovvenzioni pubbliche che ogni paese può decidere o meno di dare. Insomma, mentre noi discutiamo, gli altri si muovono e fanno affari.

Però il Governo tedesco è spaccato. Solo i liberali spingono per la non approvazione del Regolamento europeo, mentre l’altra parte della coalizione sarebbe favorevole a votare si. Chiaro che ci sono colloqui in corso.

Anche per quanto riguarda l’Italia, le dichiarazioni del Ministro Urso lasciano intendere che il nostro Paese dichiara di votare no come segnale per tutti i dossier attualmente aperti sui quali dovremo lavorare assieme in Commissione. Insomma, si sta trattando.

Come andrà a finire?

La nostra (facile) previsione è che ci vorrà un po’ di tempo, ma questo scontro si ricomporrà. Italia e Germania otterranno ciò che chiedono. Vale a dire un possibile dilazionamento dei tempi, e la possibilità di utilizzare gli e-fuels o i biocarburanti. E, magari con qualche ritardo, il provvedimento sarà approvato.

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