Motociclisti: visiera calata e siamo chi vogliamo... anche a 70 anni

Ascolto distratto una serie in TV, mentre sono preso da altri pensieri (Il mondiale MotoGP, le gomme della moto, il giro che vorrò fare sabato) e sento una battuta: “Io ho tutte le età che ho già avuto, perché non me le sono dimenticate”.

“Le fate ignoranti”

La serie TV è “Le fate ignoranti. Mi fermo un istante a pensare e mi dico: è così, anche per noi motociclisti. La moto ci consente di avere sempre tutte le età che abbiamo già avuto.
In moto possiamo avere sempre 10 anni, sentirci dei supereroi alla guida di un mezzo interstellare, pronti a scoprire e difendere nuovi mondi. In moto possiamo dar sfogo alla nostra fantasia, alla nostra fanciullezza, quella che amava i giochi. Andare in moto prende dai giochi dei bambini la spensieratezza e la serietà. Visiera abbassata e siamo chi vogliamo.

Avere 20 anni

Poi, possiamo sentirci 20 anni: sentirci belli ed invincibili come solo i vent'enni. Sprezzanti di tutto, pronti a mettere polemicamente in discussione ogni cosa che ci dice un adulto, pronti a chiudere il casco e a non voler sentire più niente e nessuno. A vent'anni chiudiamo la visiera e siamo nel nostro mondo, senza tutte quelle sovrastrutture degli adulti. Siamo ancora liberi, forse per gli ultimi istanti, ma siamo dannatamente liberi. E la moto è il simbolo perfetto della libertà, è il mezzo che ci permette di goderla a pieno.

In moto possiamo avere ancora 30 anni, con la voglia di prenderci il mondo tipica di quegli anni. Non solo di scoprirlo, no, sto parlando di andarcelo a prendere, curva dopo curva, km dopo km, senza limiti. Perché a trent'anni abbiamo già sbattuto contro limiti ma in sella alla moto siamo pronti a superarli, a spingerci oltre. Oltre il punto più lontano in cui siamo mai stati. Ancora qualche km più in là. La vita quella vera, quella che è prevista per noi, ci aspetta ma quando chiudiamo la visiera e sentiamo il nostro respiro siamo ancora fuori dai giochi. In moto abbiamo sempre 30 anni, siamo sempre a cavallo fra l'incoscienza e la consapevolezza.

I 40 anni

Poi possiamo decidere di avere 40 anni e sapere che la vita ci porta via un sacco di tempo, che ci hanno buttato in un inferno di doveri e obblighi, di responsabilità. Sia chiaro, ce li siamo cercati e sono lo scotto per tante altre cose che della vita ci piacciono. Però a 40 anni sappiamo difendere con le unghie i nostri momenti, quelli con il casco chiuso e la visiera abbassata, perché finalmente abbiamo qualche ora da passare fuori città , lontano dagli altri. E allora la visiera la abbassiamo.

Io mi fermo qui, sono arrivato a questo punto, posso avere tutte le età che ho già avuto, solo quelle. Però osservo mio babbo, che mi ha contagiato con la passione per la moto e ipotizzo altre età che potrò e potremo avere.

In moto possiamo decidere di sentirci 50 anni, quelli in cui scopriamo che le passioni non finiscono, alcune si evolvono. Magari dobbiamo guardare con affetto la vecchia tuta in pelle appesa e la supersportiva in fondo al garage. Ma sappiamo che anche in sella ad una comoda endurona vestiti in cordura ci divertiamo come prima. Che non sono importanti i cv, non sono importanti i semi-manubri, l'importante è il gas. Fondamentale è chiudere la visiera. Magari faremo qualche curva in meno ed un po' di autostrada in più, ma in ferie in moto ci andiamo sempre. Non scegliamo di accamparci, ma strizziamo l'occhio agli hotel con la spa. Forse ci accontentiamo meno di un panino e preferiamo una carbonara ma è sempre la moto a portarci in giro, a farci ricordare che con lei possiamo mentire sulla carta d'identità. Decidere di avere 50 anni in moto è cominciare ad assaporare. Passano gli anni e si diventa meno voraci e più portati a gustare, assaporare. La moto ci permette di cogliere questa evoluzione, di accettarla perché gustosa. Non è una rinuncia, la moto non è rinuncia.

Ed a 60 e 70 anni?

A 60 anni scopriamo che il tempo deve essere nostro e che non importa quello che pensano gli altri. Abbiamo già avuto 10, 20, 30, 40 e 50 anni e a 60 possiamo tirar giù la tuta in pelle, trattenere il fiato per chiudere la cerniera e far impazzire la vecchia sportivona fra i cordoli di un circuito. Chiudiamo la visiera nella corsia box, come abbiamo fatto anche qualche decennio prima, stesso gesto ma età diverse. Perché ci ricordiamo di quando avevamo 20 anni ma adesso sappiamo che in pista è meglio. Adesso abbiamo l'età per goderci ogni gesto, adesso apprezziamo il turno in pista ma anche la tuta aperta stravaccati sulla sedia pieghevole al box, in attesa. Le chiacchiere e le curve, il giro e le preparazione, il vissuto e la sua narrazione. In strada andiamo con gli amici, ci divertiamo, ogni tanto esageriamo ma in pista ci togliamo gli anni di dosso.

Possiamo avere 70 anni e trovarci coi vecchi compagni di scuola che ricordano quello che hanno fatto nella vita mentre noi aspettiamo il messaggio Whatsapp che ci conferma il giro in Toscana del giorno dopo, a mangiare la fiorentina dove la fanno così buona. Con calma, senza fretta, ma con la visiera abbassata, la moto in ordine e tutto l'occorrente per stare in giro e goderci la giornata senza più l'assillo del tempo e dei km. Ne possiamo fare quanti ce ne pare, anche solo dieci. Saranno dieci km pieni della nostra passione.

E finirà che tornando dal giro ci fermeremo in concessionaria, per un saluto. Sono già tre moto che diciamo che questa è l'ultima che compriamo, che ormai non siamo più da moto nuova. Però quando siamo moto “Io ho tutte le età che ho già avuto, perché non me le sono dimenticate”, quindi entrando dal venditore gli faremo la domanda che gli abbiamo sempre fatto, negli ultimi decenni: “Ma quanto mi dai della mia se volessi prendermi questa”, doppia pacca sulla sella del nuovo modello in salone e preventivo pronto. Perché uscendo avremmo sempre 70 anni ma il sorriso di chi ne ha avuti 10, 20, 30, 40, 50 e 60...