Emissioni ed elettrico: con moto tradizionali già si fa meglio delle auto

Lo scorso 9 aprile, dopo una riunione del consiglio della British Motorcyclists Federation (BMF) è stata approvata una nuova politica di decarbonizzazione, che comprende tre punti chiave: l'uso di moto con motore a combustione interna (ICE), la vendita di moto ICE e infine l’idea che l’elettrificazione sia l’unica strada futura per il settore delle due ruote.

La posizione della BMF

La Federazione “si oppone a qualsiasi proposta di vietare l'uso di motocicli alimentati da motori a combustione interna (ICE) mentre tali veicoli sono ancora in grado di funzionare”. In parole povere? Finché c'è ancora benzina per alimentare le moto, quelle moto dovrebbero poter essere guidate. La BMF poi aggiunge di opporsi anche “al divieto di vendita di nuovi motocicli alimentati a ICE mentre c'è la possibilità di fornire alternative al combustibile fossile e mentre l'infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici non supporta adeguatamente i motocicli elettrici”. Per le alternative ai combustibili fossili, la Federazione intende l'idrogeno, combustibile sui cui diverse aziende costruttrici stanno lavorando.

Infine, il punto sulle moto elettriche. La BMF dichiara che l’elettrificazione non può essere l’unico approccio: scegliere di utilizzare, per esempio, moto a motore termico al posto delle auto è già di per sé un risparmio dal punto di vista delle emissioni. A tal proposito, Anna Zee, direttore della BMF, ha dichiarato: "Le moto elettriche, in particolare gli scooter, si stanno dimostrando particolarmente popolari nel mercato dei pendolari e ci aspettiamo un'espansione delle offerte elettriche nelle moto più grandi. Tuttavia non vogliamo vedere risorse sprecate inutilmente costruendo quando non è necessario, e tradizionalmente, in questo paese, ci piace vedere la nostra storia sulla strada”.

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