Caro carburanti, raddoppiato il prezzo in 20 anni

Caro carburanti, raddoppiato il prezzo in 20 anni

Dal 2002 al 2022 l'aumento del costo di benzina e gasolio ha portato nelle casse dello Stato ben 20 miliardi di euro con le accise con un costo per gli utenti di 45 miliardi  in più

Redazione - @InMoto_it

08.02.2022 ( Aggiornata il 08.02.2022 10:30 )

Ogni giorno, soprattutto nell’ultimo periodo, si accendono nuove polemiche sull’aumento del prezzo del carburante. Ancor più di quella cifra che leggiamo sul tabellone d’entrata della pompa di benzina, ciò che fa paura è l’aumento dei costi in 20 anni. Dal 2002 al 2022 la benzina è salita dell’81,1% (con un prezzo medio al litro di 1,8 euro), mentre il Diesel addirittura del 99,4%, per un aggravio di spesa di 45,4 miliardi che ha fatto incassare allo Stato italiano ben 20 miliardi di euro.

Stesso pieno, spesa (quasi) doppia

L'analisi è stata condotta dall'associazione dei consumatori Consumerismo No Profit e dal Centro Ricerca e Studi di Alma Laboris Business School, società specializzata in Master e Corsi di Alta Formazione e specializzazione per professionisti, che ha confrontato i prezzi dei carburanti tra il 2002 e oggi. È interessante scendere nello specifico, e notare che a gennaio 2002 per acquistare un litro di benzina un automobilista spendeva meno di 1 euro (0,992 euro), mentre un litro di Diesel costava 0,836 euro. Nel 2022 invece, come vi abbiamo raccontato, il costo medio della benzina è salito a 1,797 euro, il gasolio a 1,667 euro, per un rincaro, come accennato, dell'81,1% per la benzina e del 99,4% per il Diesel. Nel 2002 inoltre per fare un pieno di benzina a un'auto di media cilindrata (50 litri) bastavano meno di 50 euro, mentre oggi lo stesso pieno costa in media 89,8 euro: gli italiani spendono quindi 40,2 euro in più, che diventano 41,5 euro in caso di auto a gasolio. Prendendo come riferimento un consumo medio di carburante pari a 2,5 pieni al mese, e considerati i listini attuali di benzina e gasolio, a fine anno una famiglia media si ritrova a spendere oggi 1.207,5 euro in più rispetto a 20 anni fa per la benzina, e addirittura 1.246,5 euro in più per il Diesel.

Come si è arrivati a 45 miliardi?

A risaltare sono anche i numeri relativi al parco auto circolante nel nostro Paese. Perché nel 2002 in Italia circolavano 25,7 milioni di veicoli a benzina e 6,4 milioni di auto a gasolio. Oggi abbiamo invece 18 milioni di veicoli a benzina e 17,3 milioni di vetture Diesel. Quindi, la spesa complessiva degli italiani per i rifornimenti di benzina e gasolio, considerato l'intero parco veicolare, è passata dai 46,2 miliardi di euro del 2002 ai 91,7 miliardi di oggi: ecco quindi spiegato l'incredibile aumento di circa 45,48 miliardi di euro in 20 anni.

Rifornimento per le casse dello Stato

"La nostra ricerca si è poi soffermata sulla tassazione che vige sui carburanti in Italia - spiega l'amministratore di Alma Laboris Business School Dario Numeroso -: nel 2002 la pressione fiscale sulla benzina (IVA e accise) raggiungeva il 71,3%, sul gasolio il peso delle tasse era pari al 64,8%; oggi sulla verde la tassazione è scesa attorno al 60%, mentre sul Diesel è del 55,5%. Nonostante il minor peso di IVA e accise, il rialzo dei listini dei carburanti equivale oggi in proporzione a circa 20,6 miliardi di euro di entrate fiscali in più per lo Stato rispetto al 2002". Alle parole di Numeroso fa eco l'analisi di Simone Baldelli, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti: "Dei dati sulla crescita ventennale dei prezzi dei carburanti emersi non colpisce solo l'incremento complessivo, ma il picco di innalzamento dell'ultimo periodo, che rischia di produrre a breve significativi effetti negativi su inflazione e prezzi al consumo".

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