Euro 5+, dal 2024: cosa cambia nella nuova norma di omologazione per le moto

Euro 5+, dal 2024: cosa cambia nella nuova norma di omologazione per le moto

Dal 1° gennaio 2021 è scattato l’obbligo dell’Euro 5 per tutti i mezzi commercializzati, ma tra tre anni arriva un altro step: ecco cosa cambia

Redazione - @InMoto_it

10.11.2021 15:40

Nel 2020 è scattato l’obbligo dell’Euro 5 per i veicoli di nuova omologazione, poi da gennaio 2021 è diventato obbligatorio commercializzare mezzi esclusivamente con questo standard. Dal 2024, infine, assisteremo a un ulteriore step: tutti i veicoli di nuova omologazione dovranno essere Euro 5+. Ma cosa significano queste codifiche?

L’iter omologativo dei veicoli

Euro 5 è la codifica che comprende un insieme di standard europei sulle emissioni inquinanti applicata nell’ambito di una politica che ha l’obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico. A sua volta, il termine omologazione definisce l’intero processo di approvazione di un veicolo, che termina con il rilascio dell’autorità preposta di un certificato grazie al quale il prodotto entra in uno specifico mercato. Il tutto inizia con l’accreditamento, poi ci sono i test (in accordo a norme e direttive) e dopo la preparazione di relazioni tecniche comprovate da trasmettere alle autorità competenti, come i dipartimenti dei trasporti dei vari Ministeri Europei. Ultimo passo, l’ottenimento dell'approvazione finale.

Le novità dell’Euro 5+

Dal 2024 entrerà in vigore per i nuovi modelli l’Euro 5+. E come è accaduto per l’Euro 5, il 5+ sarà poi obbligatorio dal 2025 per tutti quelli in commercio. Cosa cambia per le omologazioni dei motoveicoli? Sarà necessario prevedere particolari test per il calcolo delle emissioni. Tra le novità più significative che introdurrà l’Euro 5+ ci sono, per esempio, una nuova fase della diagnostica di bordo (OBD II, integrata solo in fase parziale sulle attuali omologazioni moto Euro 5), dei test di durabilità più rigorosi e e forse anche ulteriori riduzioni alla rumorosità. “Il recente passaggio all’Euro5 avvenuto nell’ultimo biennio è solo un nuovo punto di partenza per un ulteriore aggiornamento legislativo, così come imposto dalla Comunità Europea per i veicoli di categoria L (che include ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli)”, dichiara Pietro Vergani, Business Unit Manager Commercial Product (Automotive & Industrial) di TÜV Italia, già al lavoro con alcuni clienti costruttori sui nuovi requisiti di omologazione. “Oltre a quanto già previsto ad oggi ci troveremo a valutare in modo più approfondito diversi requisiti tecnici”.

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