Quando nel 2015 Giorgio Armani decise di legare il proprio nome a Vespa, icona senza tempo delle due ruote, non fu una semplice operazione commerciale. Vespa 946 Emporio Armani nacque come celebrazione congiunta di due eccellenze italiane: i 40 anni della maison e i 130 del Gruppo Piaggio. La speciale edizione, firmata dal maestro della moda, parlava la stessa lingua di sobrietà ed eleganza che aveva reso Armani celebre nel mondo.
Grigi raffinati con riflessi verdi, pelle color cuoio, dettagli curati fino al millimetro: quella Vespa più che un veicolo, era un manifesto di stile. La scritta Emporio Armani sulla fiancata e l’aquila sul faro anteriore sancivano un incontro tra design e identità, tra moda e motori, tra l’Italia che crea e quella che affascina.
Oggi che Giorgio Armani non c’è più – scomparso all’età di 91 anni – quella collaborazione assume un valore ancora più simbolico. In quella Vespa speciale si possono leggere alcuni tratti distintivi dello stilista: attenzione alla forma come proiezione di una alta idea di eleganza. Armani, che aveva già rivoluzionato il guardaroba maschile liberandolo da rigidità e costrizioni, seppe riconoscere nella Vespa una sponda perfetta della sua estetica: un oggetto nato per la vita di tutti i giorni, ma elevato a mito per la sua capacità di unire funzionalità e bellezza.
La Vespa 946 Emporio Armani, prodotta in tiratura limitata e distribuita nelle capitali del mondo, rimane così una testimonianza tangibile di come due brand possano farsi specchio l’uno dell’altro. Nel ricordare la sua figura, è inevitabile tornare a quell’incontro con Piaggio, simbolo di un percorso che ha intrecciato l’arte di vestire con quella di vivere.
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