EICMA, Kove 450RR PRO: ne vedremo delle belle

Una moto diversa, che rilancia il segmento delle hypersport e prova a catturare una classe nuova di motociclisti. Tutto con un carattere cinese che potrebbe… pagare

EICMA, Kove 450RR PRO: ne vedremo delle belle

Riccardo MatesicRiccardo Matesic

Pubblicato il 8 novembre 2023, 14:34 (Aggiornato il 29 nov 2023 alle 17:54)

In un panorama dove tutto va uniformandosi e standardizzandosi, la Kove lancia coraggiosamente un sasso nello stagno. In una pletora di moto bicilindriche parallele, la casa cinese azzarda la mossa di un quattro cilindri sportivo. Un quattro in linea, e neanche di elevata cilindrata: un 450.

COME è FATTA LA KOVE 450 RR Pro

Lei è la 450RR PRO, all'apparenza agile, sicuramente sportivissima, con la carena integrale e le winglets che saltano all’occhio. A leggere i dati si nota un rapporto potenza/peso molto favorevole: 70,7 cavalli per 165 kg di peso dichiarato a secco. Gira a 13.000 giri/min il motore, quindi non elevatissimo: in passato abbiamo visto i 15mila su moto da 600 cc. Però le prestazioni promesse sono buone, con una coppia alta (39 Nm a 10.500 giri) che spingerà a tenere su il motore. Insomma, una sportiva!

Dotato di doppia mappatura Sport ed Eco, non mancano il quick-shift, il launch control e la frizione antisaltellamento, per scalare le marce in maniera selvaggia nelle staccate. Le dotazioni includono una strumentazione TFT da 5 pollici con contagiri in evidenza e molte funzioni, compresa la connettività Bluetooth oltre a due prese USB, di cui una tipo C, per alimentare possibili device.

La ciclistica si basa su un telaio in acciaio, con telaietto posteriore e forcellone in alluminio, sospensioni KYB regolabili e un sistema frenante con pinze radiali Taiko e ABS escludibile.

IL SASSO NELLO STAGNO

Tutto nell’ottica molto cinese di avere una moto bella, performante, dotata di elettronica a un prezzo accettabile. Ha i freni Taiko e non Brembo, certo. Magari ha delle scelte costruttive che per certi versi possono essere razionali in fase di produzione, forse anche economiche. Come il telaio in tubi d’acciaio. Ma la moto c’è, e quando ne scopriremo il prezzo, probabilmente scopriremo che sarà anche conveniente. Perché la filosofia cinese è questa, e chissà che non funzioni anche con una sportivissima come questa. In fin dei conti le classifiche delle vendite sono piene di moto cinesi. E reinterpretare la sportiva con i quattro cilindri in una cilindrata ridotta potrebbe funzionare. Soprattutto sui nuovi motociclisti, quelli che stanno crescendo e dagli scooter e dalle moto entry level ora si stanno orientando su prodotti più specialistici.

 

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