La Yamaha R1 compie 25 anni: nel 1997 c'erano le sportive, ma arrivò lei...

La Yamaha R1 compie 25 anni: nel 1997 c'erano le sportive, ma arrivò lei...

Ad Eicma vennero tolti i veli ad una delle moto più importanti di fine secolo che segnò una svolta per le sportive di serie. Ad oggi paga il declino delle race replica ma resta una sigla che ha fatto e fa man bassa di apprezzamenti

23.09.2022 17:50

Ad EICMA del 1997 (al periodo si svolgeva a Settembre alternandosi con Colonia), Yamaha presentò al mondo la YZF-R1 e molte cose, nel mondo delle sportive ad alte prestazioni, cambiarono. La creazione dell'ing. Kunihiko Miwa era quanto di più aggressivo il mercato avesse mai visto fino a quel momento: moto compattissima, carenatura compatta dalle linee tese, fascinose ed ancora attuali, e tante soluzioni inedite con dati tecnici dichiarati da primato: 177 Kg (196 Kg in ordine di marcia), 150 CV (erano 138 CV alla ruota), 1.395 mm l’interasse. Erano  i numeri della prima R1.  Numeri di quello che, ben presto, divenne il metro di paragone di tutte le moto sportive da quel periodo in avanti.

TRA MITO E REALTà

Man mano che i primi esemplari venivano consegnati ai clienti, crescevano le voci, i miti, su quella moto: difficile da controllare, pronta a impennare e scodare, moto non per tutti. Ed in parte era così.

Molti furono i casi - si narra - di appassionati che la rivendettero dopo appena una settimana dall’acquisto (leggende raccontano di frettolose riconsegne il giorno stesso). Protagonista il motore esuberante in termini di coppia fin dai regimi più bassi, di un peso inferiore alla media e di un interasse inferiore a molte 600 dell'epoca. L’interasse ridotto, e sospensioni non all’altezza di quei Kgm, rendevano però la R1 nervosa come poche (ma bastava un buon upgrade a mono a forcella per avere una moto godibilissima). Ma, forse, il bello era proprio questo.

Dal 1997 di Miwa si succedettero progettisti e versioni con la R1 sempre ai vertici nelle preferenze degli smanettoni: per le indubbie qualità dinamiche ma anche per un design da sempre molto apprezzato: dalla prime “vipere” (definite così per il caratteristico frontale con gli iconici fari) fino all' M1-style di oggi.
Oggi il fascino delle maxi race-replica è andato scemando sotto le bordate di una specializzazione fuori scala per tanti, oltre che prezzi di listino non proprio alla portata di tutti, ma certo è che se in qualche modo le sportive stuzzicano ancora l’animo degli smanettoni, la R1 resta in prima fila e soprattutto le versioni precedenti sono ancora decisamente apprezzate, valide e ricercate.

Scopriamo l’evoluzione di questa moto dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Allacciamo il casco:

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