25 anni di MV Agusta F4: nascita ed evoluzione di un mito

Nel 1997 venne presentata ufficialmente la moto della rinascita sviluppata con tecnologia Ferrari e disegnata da Tamburini. In realtà la storia iniza molto prima di 25 anni fa, e non sappiamo quando finirà

Michele LallaiMichele Lallai

Pubblicato il 16 settembre 2022, 11:34 (Aggiornato il 17 set 2022 alle 12:15)

Quando fu svelata nel 1997, lasciò tutti a bocca aperta. La F4 non era solo una bella moto, ma un'opera d'arte su ruote. La 750 Serie Oro mostrava tutta la sua preziosità con carbonio e dettagli dorati, mentre le quattro canne d'organo suonavano sotto il codino in una soluzione estetica che non si era mai vista prima. E il colore, rosso-grigio come le MV da gara dei tempi d'oro, fece innamorare subito tutti.

Il progetto - fallito - della Cagiva Ferrari

La sua storia in realtà è iniziata molti anni prima, quando ancora il marchio di Varese non era stato acquistato dal Gruppo Cagiva e Castiglioni aveva in mente di realizzare una moto stradale con tecnologia racing ripresa sia dalla 500 del Motomondiale che da una partnership davvero esclusiva con Ferrari, che sviluppò i primi prototipi del motore 4 cilindri in linea con valvole radiali in un progetto di nome F (come Ferrari) e 4 (come i cilindri).

Nel 1993 il muletto di questa moto - vestita da C594 da GP con i fari - girava per le strade attorno a Varese con i loghi Cagiva sulle carene, ma i test in pista condotti da Pierfrancesco Chili (allora uno dei piloti italiani più forti nelle gare per derivate di serie) non diedero buon esito: ""In basso non aveva niente, la coppia era tutta in alto e arrivava di colpo. L’inizio era sbagliato. La ciclistica non era male ma per metterla in crisi ci vuole un motore che spinga, e che prenda nel momento giusto". Il progetto non soddisfaceva completamente nè Castiglioni e nè la Ferrari, e la crisi finanziaria di Cagiva costrinse a mettere in cantina quel motore, in attesa di tempi migliori.

Quei tempi arrivarono qualche anno dopo con l'uscita di Cagiva dal Motomondiale e la ritrovata liquidità, che portò all'acquisizione del marchio MV Agusta e allo sviluppo di un progetto di rinascita del brand. La soluzione fu logica... finire di sviluppare il motore della F4 e fare una supersportiva MV. L'idea dietro tutto questo fu di Massimo Tamburini, il designer che poi si occupò di disegnare questa nuova moto.

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