Gilera GP 800/Aprilia SRV 850: lo scooter più estremo di sempre

Gilera GP 800/Aprilia SRV 850: lo scooter più estremo di sempre

Nato come progetto Gilera e proseguito col logo Aprilia, nacque per battere i record: voleva essere il più grosso, potente e veloce scooter mai realizzato, e ci riuscì... pur con tanti difetti

16.03.2022 ( Aggiornata il 16.03.2022 16:38 )

Oggi vi parliamo di un progetto nato nel 2006 con un solo scopo: essere lo scooter più potente di sempre. Il GP800 è riuscito così bene in questo obbiettivo, che nel 2022 - a carriera ormia terminata - i suoi numeri risultano ancora imbattuti e nessun prodotto della concorrenza è mai stato capace anche solo di avvicinarsi ai valori della sua scheda tecnica... vi spieghiamo anche perchè.

Nato per stupire

Quando il GP 800 entrò ufficialmente sul mercato, le strade d'Italia pullulavano di TMax, era il trend del momento e nelle grandi città era uno status symbol, una moda difficile da contrastare. Il Gruppo Piaggio ha deciso di accettare la sfida e all'idea di realizzare uno scooter più veloce e motociclistico del cult giapponese si è fatta prendere un po' la mano, puntando su qualcosa di grosso e stupefacente: Il GP 800 aveva un motore bicilindrico a V di 839cc ed erogava la bellezza di 75CV, 31 CV più dello scooter che andava a sfidare... un'infinità. L'accelerazione strappava davvero le braccia, al semaforo era impossibile trovare un altro mezzo del genere capace anche solo di tenerle la ruota, così come nelle riprese da velocità media in tangenziale. Era una scheggia.

Tecnicamente si trattava di un prodotto complesso e raffinato. Il motore non era di certo facile da mettere dentro le forme canoniche di uno scooter, ma il telaio a traliccio di tubi studiato dai tecnici Gilera abbracciava il grosso propulsore derivato dall'Aprilia Mana, che era posizionato più centralmente possibile. La testa superiore occupava tutto lo spazio del sottosella e quindi non aveva un vano come i classici scooter.

La trasmissione era una classica CVT a variazione continua, ma la finale era a catena come le moto per limitare le masse non sospese e dare un comportamento dinamico migliore. Come il TMax aveva un baricentro basso e molto più al centro dei normali scooter, questo gli dava una guida molto più da moto grazie anche alle sospensioni "oversize" derivate direttamente dal mondo delle grosse cilindrate.

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