Aprilia Tuareg Rally 125: piccola avventuriera

Aprilia Tuareg Rally 125: piccola avventuriera

Strada e fuoristrada: impegno totale per l'alternativa più on-off alla cugina RX. Fu moto di grandi potenzialità, spaziando dalle competizioni al tranquillo diporto quotidiano

Redazione - @InMoto_it

22.10.2021 16:33

L'epoca delle 125 non si limitava alle sole proposte race replica, anche sul fronte delle enduro (molto in voga al periodo con la grandi maratone in pieno splendore) i modelli decisamente allettanti ed evoluti, quasi al pari dei mezzi da gara, non mancavano. Aprilia aveva in catalogo la specialistica RX e la più "avventuriera" Tuareg Rally, una sorta di via di mezzo tra la sorella off-road e la più stradale Tuareg Wind.
La Tuareg Rally 125 era un modello che, grazie ad una costante evoluzione, riescì a riscuotere un notevole successo anche ad anni dalla prima apparizione.

UNA "CROSS" CON LA TARGA

La versione '91 deve molto alle corse dove ha conseguito vari successi, e dove è stata a fondo testata permettendo ai tecnici Aprilia di intervenire con la massima coerenza. La Tuareg poteva essere considerata quasi una "cross" con la targa, grazie alle sue eccellenti prestazioni: estremamente versatile adatta ad un fuoristrada impegnativo ma non necessariamente agonistico, nonché ad un turismo a largo raggio proprio come piace ai più intraprendenti sedicenni. Il prezzo della Rally, una delle enduro specialistiche più complete, è anche abbastanza contenuto: lire 6.310.000 chiavi in mano, circa 3300 euro al cambio.

COLORI

La Rally '91 aveva, come le precedenti versioni, dimensioni decisamente "importanti" che assieme ad uno styling ricercato le conferivano una immagine ancora attuale ed estremamente piacevole. La "metamorfosi estetica" rispetto alla versione '90, si limitava ad una colorazione ancora una volta scelta con grande buon gusto: il fucsia ed il bianco zebrato delle fiancatine laterali e delle tabelle portanumero, che donano alla Tuareg un doppio fascino, sportivo e granturistico. Le finiture erano di livello elevato, le vernici protette da trasparente, il cruscotto ben incassato dietro al cupolino vantava una completa dotazione, pur con la mancanza del contagiri. Pregiate le fiancate a smontaggio rapido (per un facile accesso alla regolazione idraulica del mono) e la batteria, più piccola e meglio sistemata.

COME È CAMBIATA: APRILIA TUAREG

CICLISTICA E MECCANICA

Dal punto di vista tecnico la Tuareg rally adotta praticamente la ciclistica della più "competitiva" RX ed il cilindro a nove luci della sportiva AF1 Futura, il tutto condito da una serie di accessori veramente all'avanguardia per l'epoca. Il telaio è a doppia culla chiusa in tubi di acciaio con struttura posteriore reggisella facilmente smontabile, accoppiato a sospensioni con escursione portata da 290 a 300 mm. All'avantreno opera una nuova forcella upside-down con steli di 40 mm ∅, mentre al retrotreno troviamo un ridisegnato forcellone in alluminio vincolato ad un ammortizzatore idraulico regolabile sia in compressione che in estensione, per un'escursione di 290 mm. L'impianto frenante prevedeva un disco anteriore di 250 mm ∅ con pinza a doppio pistoncino maggiorata, e posteriormente un disco di 220 mm ∅ sempre in acciaio inox. I cerchi erano in lega leggera con raggi tangenziali.

Il monocilindrico due tempi Rotax 123, adottava un cilindro con distribuzione a nove luci con valvola allo scarico Rave 2 a controllo elettronico, di una nuova espansione "low-boy" che con una camera più ampia favoriva il rendimento ai bassi regimi, inoltre compiendo un giro più ampio, non passava più a fianco della scatola filtro evitando l'aria calda. Il cambio è stato rivisto sia nella trasmissione primaria che nella secondaria: i primi tre rapporti erano accorciati per favorire l'uso in fuoristrada.

Gira pagina per leggere le impressioni di guida nella prova del 1991:

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