Rewind, Suzuki RGV Gamma 250: Tempi da sogno

Rewind, Suzuki RGV Gamma 250: Tempi da sogno

Il fascino, la linea le prestazioni di quelle che erano le 250 GP vennero concentrate in questa elegante e grintosa replica stradale con motore 2 Tempi; dotata di una tecnica raffinata per soddisfare anche i palati più esigenti e mettere paura anche alle moto di grossa cilindrata

Redazione - @InMoto_it

03.09.2021 16:29

Nei primi anni ’90 nel mondiale velocità, la 250 è stato la classe obiettivamente più emozionante: il grande equilibrio dei mezzi in campo faceva sì che le gare fossero combattute e spettacolari. Ma il fenomeno delle quarto di litro con motore 2 Tempi non fu solo agonistico: in Giappone questa classe era popolarissima anche tra l'utenza che comprava le splendide proposte di Kawasaki, Honda, Yamaha e, appunto, Suzuki. 

Erano moto sportive dotate di una esuberante avanzata meccanica bicilindrica a due tempi, con ciclistiche da corsa e con un dimensionamento molto vicino a quello delle 125 italiane del periodo.

Erano molto divertenti che sapevano dare grandi sensazioni anche allo sportivo smaliziato. In Italia l’onore delle armi, forte anche dei grandi successi in pista, arrivò più avanti con la Aprilia RS 250 che ereditò il propulsore dalla consorella dagli occhi a mandorla.
Il successo della Suzuki RGV 250 gamma, importata in pochi esemplari nel nostro Paese, fu notevole. Una moto apprezzata ed allo stesso tempo temutissima tra gli smanettoni, per le prestazioni che metteva in campo abbinate ad una grande sfruttabilità.

Cosa vuol dire essere "Suzukista"?

COME è FATTA LA SUZUKI RGV Gamma 250

La linea della piccola Suzuki era quella di una moto da gran premio ben supportata da un propulsore bicilindrico due tempi, accreditato di una potenza dichiarata di 63 cavalli a 11.000 giri. Nel 1991 arrivarono importanti aggiornamenti che interessarono tutta la moto. Oltra alla estetica, anche al motore, con valvole di scarico con una diversa fasatura di intervento, oltre che l'adozione di un grintoso impianto di scarico con silenziatori ora sovrapposti con il forte richiamo alle 250 da corsa.

Il fiore all'occhiello della ciclistica era il nuovo telaio denominato DC-Albox, una struttura a doppio trave diagonale in alluminio completato posteriormente da un affascinante quanto evocativo forcellone a banana. All'avantreno spiccava una solida forcella steli rovesciati da 41 mm ed un impianto frenante con dischi anteriori di 300 mm di diametro. Le ruote, entrambe da 17", e con canale da 3 e 4,5, adottavano pneumatici 120/70 all'anteriore e 150/60 al posteriore. Nel complesso, la Suzuki RGV Gamma 250 uscita quell’anno, era una splendida moto sportiva particolarmente dotata tecnicamente ma ben rifinita. Un autentico ben di Dio a cui era (ed è ancora oggi) difficile rimanere impassibili.

PRESTAZIONI RILEVATE:

Velocità: 205,4 Km/h

Accelerazione: 0-400 m in 12,6 sec con velocità di uscita di 167,8 Km/h

Potenza al banco: 57,9 CV a 11.000 giri/min (coppia 3,8 Kgm a 10.900 giri)

Peso ODM: 162,3 Kg (138 Kg a secco)

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