Rewind, Honda NR 750: è ancora la moto più tecnologica?

Rewind, Honda NR 750: è ancora la moto più tecnologica?

La settemmezzo Honda, al netto di prestazioni poco esaltanti, stabiliva decisamente le distanze con qualsiasi altra moto al mondo sul fronte del design e della cura costruttiva. Oggi potrebbe ancora dire la sua?

15.04.2020 10:34

Venne presentata come concept nel 1989 per poi debuttare sul mercato, seppure in piccola serie, nel 1992. La Honda NR 750 è stata un'autentica bomba lanciata dalla casa di Tokyo sul mercato del periodo. Dalla sua, oltre che linee futuristiche, anche tanti spunti tecnici e di design. Elementi che ancora oggi la vedono come una delle moto più raffinate di sempre.

I meriti? Beh, in primo luogo il motore: un V4 dotato dell'innovativa soluzione dei pistoni ovali, un autentico "mostro" (nel senso letterario del termine) tecnologico che ancora oggi suscita l'ammirazione di tanti riguardo la capacità tecnologica di Honda applicata al motore 4T.

Una soluzione che ripescava quanto messo in campo nelle corse a fine anni '70 con la NR 500 che, seppur con poca fortuna, gareggiò nella classe 500. Un tentativo di Honda di contrappore la tecnologia del motore 4T allo strapotere crescente della più semplice e prestazionale unità a 2T.

GIOIELLERIA A 4T

I pistoni ovali portavano in dote doppie bielle in titanio per ognuno, testata 8 valvole per cilindro, iniezione elettronica. Di contro si aveva una notevole complessità meccanica, un basamento pesante ed ingombrante, seppure la soluzione della bancata a V limitava (o almeno ci provava) i centimetri laterali. Ma altri erano gli spunti che la NR 750 lanciava: lo scarico con uscita sotto al codone (soluzione che stimolò Massimo Tamburini per la sua Ducati 916 del 1994), carenatura in carbonio dalle linee pulite e dagli accoppiamenti eccellenti (impensabili per l'epoca), forcellone monobraccio e telaio in alluminio in travi estruse ripresi dalla sorella VFR750R (RC30). In ultimo la strumentazione con elemento LCD "olografico, con il display della velocità che proiettava le informazioni tramite specchio riflettore, in modo che si vedessero le cifre più vicine all'occhio del pilota a vantaggio della leggibilità. Non dimentichamo, infine, le ruote in magnesio e il parabrezza ricoperto da uno strato indurente al titanio dai riflessi ora violacei ora ambrati, oppure chicche estremamente gratificanti come la chiave di contatto (realizzata in un cocktail di nichel, argento e fibra di carbonio).

Insomma, al prezzo di 90 milioni di Lire del periodo, si aveva il massimo delle tecnica. Un concentrato di soluzioni che chissà...  oggi la porrebbero davanti a molte blasonate sportive? Al netto delle prestazioni del motore che, come detto, non furono certo esaltanti.

Ma... vediamo come se ne parlava sul numero di In Moto del 1992  in occasione del primo contatto con la mitica Honda NR 750.

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