Ducati Hypermotar V2 vs. 950: Come Cambia

Perde il traliccio e il desmo, ma guadagna in peso e prestazioni. La nuova Hyper si ispira alla gloriosa 1100 dell'esordio e ne porta avanti la dinastia, ma fa discutere gli appassionati
Ducati Hypermotar V2 vs. 950: Come Cambia

Michele LallaiMichele Lallai

Pubblicato il 21 novembre 2025, 16:22

Sta facendo discutere per l'eliminazione del desmo e per il suo look più nostalgico e meno aggressivo della moto che va a sostituire, ma la nuova Hypermotard V2 è un gran bell'oggetto che sta muovendo qualcosa nel cuore e nello stomaco degli appassionati Ducati. C'è chi la trova un passo avanti enorme per via della sua scheda tecnica, e chi la considera un passo indietro per via della perdita del telaio a traliccio e del controllo desmodromico della distribuzione. Noi, però, siamo quelli del "Come Cambia" e le confrontiamo dal punto di vista estetico. Eccole una accanto all'altra.

Stessa moto, ma con differenze abissali

 

 

Per capire le scelte estetiche della V2 bisogna fare un passo indietro alla Hypermotard 1100. Il suo segreto stava nell’estrema semplicità: il becco appuntito da supermotard integrato con il piccolo cupolino, il faro a sviluppo verticale, il serbatoio compatto, la lunga sella piatta, il traliccio che disegna tutta la moto e i due silenziatori neri piazzati sotto la coda, con il faro posteriore quasi sospeso in un accenno di spoiler. 

La 950 aveva portato avanti quel DNA, ma con un approccio più “moderno”: volumi un po’ più massicci, serbatoio più scolpito, muso completamente ridisegnato e grafica elaborata nella versione RVE con un'estetica più giovanile e aggressiva. Il risultato era una Hyper aggressiva e bellissima, ma meno "pulita" nelle forme rispetto all'originale.

La Hypermotard V2 sembra invece disegnata con la volontà precisa di tornare a quella semplicità originaria, il becco corto ma più appuntito proprio come la capostipite, così come il faro che è di nuovo a sviluppo verticale. Rispetto alla 950, la V2 appare visivamente più “leggera”: la coda è più sospesa e affusolata anche grazie all'assenza del traliccio, i due terminali alti sono integrati meglio nel profilo del codino, che richiama in modo molto più netto quello della 1100.

Nel complesso, la Hypermotard 950 è la moto che ha traghettato l’estetica Hyper nella modernità; la V2 è quella che si concede il lusso di guardarsi indietro e di reinterpretare senza complessi l’iconografia della 1100, ma con la sicurezza dell’elettronica di ultima generazione e di un’ergonomia affinata. 

Meccanica e peso, che differenza!

 



Ciclistica a parte, poi, c'è il motore che è il punto di partenza della reinterpretazione del concetto Hyper. Il cuore della nuova è il V2 di 890 cc con fasatura variabile delle valvole di aspirazione (no desmo), qui capace di 120 CV e 94 Nm. Anche lei come le sorelle Panigale e Hypermotard V2 utilizza il telaio monoscocca, in questo caso però specifico per lei; al motore si agganciano anche il telaietto in acciaio e il forcellone bibraccio in alluminio. Numeri ben diversi da quelli del Testastretta 11° della precedente (col desmo) da 937 cc e 114 cv a 9.000 giri/minuto, con l'80% della coppia è disponibile a 3.000 giri/minuto.

Nel complesso le due moto si distinguono anche per un altro importante dettaglio: il peso. La nuova V2 ferma l'ago della bilancia a 180 kg (senza carburante), mentre la precedente 950 pesava ben 200 kg, una bella differenza! Voi cosa preferite, l'arroganza e l'animo rozzo della 950 o il più raffinato e nostalgico stile della V2?

 

 

 

 

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