Durabio e la rivoluzione verde di Honda: plastiche bio su moto di serie

Durabio e la rivoluzione verde di Honda: plastiche bio su moto di serie

Nella direzione di materiali sempre più eco-sostenibili si stanno muovendo ormai molti costruttori importanti; tra questi, anche Honda con il suo Durabio

Franco Giallini

28.04.2025 ( Aggiornata il 29.04.2025 12:08 )

Abbiamo parlato di materie prime di origine vegetale più volte, per esempio a proposito del lino e di alcune plastiche: in entrambi i casi però non avevamo a sostegno esempi che riguardassero motocicli già in produzione. Vale la pena oggi riprendere l’argomento perché sono entrati in produzioni veicoli con componenti di origine vegetale, a dimostrazione del fatto che questa tecnologia è già matura. Parliamo delle Honda Transalp e NC750X.

Honda punta sulla sostenibilità per i materiali del futuro

L’interesse verso nuovi materiali nasce dalla spinta delle istituzioni alla riduzione delle emissioni di uno dei più noti gas serra, l’anidride carbonica. Ad esempio, l’obiettivo della Comunità Europea è quello di portare a zero le emissioni di gas serra entro il 2050, tramite un processo di transizione sospinto e sostenuto con ingenti fondi per l’innovazione. Nella stessa direzione si stanno muovendo altri Paesi e le linee guida iniziano a essere recepite dai grandi costruttori. 

L’idea di utilizzare prodotti di origine vegetale per la costruzione di veicoli non è nuova: alla fine degli anni 90 vi fu un certo fermento attorno a plastiche ibride, caricate con fibre o elementi naturali di vario tipo: legno, canapa, lino o sughero, ma c’erano limiti tecnologici all’epoca non superabili, compreso il “cattivo odore” proveniente dai manufatti finiti. Oggi le cose sono cambiate grazie a nuovi biopolimeri ottenuti da fonti completamente rinnovabili e costituite al 30, 40 e 50% da monomeri ottenuti da fonti rinnovabili, zuccheri e amidi. Ad esempio, Ford utilizza bioplastiche e materiali riciclati come il grano, la soia e il cotone per componenti come imbottiture dei sedili, cruscotti e rivestimenti, Mazda ha sviluppato il Bioplast, derivato da risorse vegetali, mentre un materiale realizzato al 100% dagli scarti dell’industria della canapa sarà utilizzato sulle Volkswagen a partire dal 2028. 

Honda: materiali e forniture le novità

Tornando al mondo delle due ruote, Honda ha sviluppato un piano di approvvigionamento di materiali in tre fasi, in cui vengono implementate plastiche vegetali e riciclate per la produzione di carrozzerie per motociclette. Esemplificativa una dichiarazione del 2023 di Jay Joseph, vicepresidente Honda America: “Non dovremo più scavare buche nel terreno per reperire materiali e fonti energetiche, né seppellire i materiali esauriti in una buca nel terreno al termine della loro vita utile”, proseguendo poi: “anche dopo l’acquisto di un veicolo, Honda e i nostri concessionari manterranno un rapporto con i clienti successivi e con il veicolo, puntando a recuperare il prodotto a fine vita. Ciò ci consentirà di riciclare o riutilizzare ogni pezzo di materiale dei nostri veicoli, rielaborarlo per ottenere materie prime e riutilizzare tali materiali nella creazione di nuovi prodotti”

Verso la produzione Green

Honda è passata ai fatti realizzando con un materiale di origine vegetale il cupolino trasparente della Transalp e a seguire addirittura parti della carenatura della nuova NC750X. Questo materiale si chiama Durabio, un tecnopolimero prodotto da Mitsubishi Chemical, di fatto un policarbonato che ha nelle sue resine invece del bisfenolo di origine fossile un isosorbide ottenuto da biomasse (sorbitolo, via glucosio). Non si tratta di un prodotto biodegradabile, ma di un prodotto la cui componente vegetale è estratta da una particolare specie di mais non utilizzabile in campo alimentare, che nel corso del ciclo di vita assorbe CO2 dall’atmosfera.

È la prima volta che questa plastica viene utilizzata per fabbricare i parabrezza delle moto, mentre è già utilizzata per interni ed esterni di automobili, dispositivi ottici e smartphone, facendosi apprezzare per le doti di trasparenza, resistenza agli agenti atmosferici e ai graffi. Può anche essere utilizzata per creare pannelli di colore pieno ed è quello che ha fatto Honda con le carene della NC750X, il che significa che per determinati particolari si può evitare la verniciatura. Si tratta di un altro piccolo passo verso la riduzione delle emissioni, che dimostra come i costruttori non guardino solo alla trazione elettrica ma anche a cicli produttivi più sostenibili, dall’approvvigionamento delle materie prime allo smaltimento a fine vita.

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