Abbiamo intervistato in esclusiva Toshihiro Suzuki, Presidente dell'omonima azienda di Hamamatsu e, con estremo garbo, ci ha fornito la sua visione del motociclismo
Forse da fuori non è ben percepito, ma per noi operatori del settore, il Salone di Milano è una vera e propria ondata di follia. La mole di lavoro da affrontare è smisurata, e il rischio di non godersi veramente nulla è ben più che concreto. Oltre alla buona probabilità di beccarsi un bell’esaurimento. Ci sono pochi momenti per riflettere e osservare, il tempo per fare tutto sembra tanto ma non lo é. Capita raramente di trovarsi seduti, in una stanza silenziosa, a conversare con qualcuno.
Praticamente impossibile avere la possibilità di intervistare il Presidente di una delle aziende motociclistiche più importanti al mondo, ovvero Mr. Toshihiro Suzuki , capo dell’omonima azienda fondata dai suoi avi. Eppure, guarda un po’, è proprio ciò che è successo a noi. Abbiamo avuto la fortuna e l’occasione di intervistarlo, 10 minuti in totale, per capire il presente e il futuro dell’azienda, ma soprattutto cosa vedono gli occhi del presidente di una multinazionale miliardaria.
Quanto è importante una fiera europea come EICMA per Suzuki? E quanto è importante per voi il mercato occidentale?
Nonostante ciò che si possa pensare, ritengo l’EICMA una fiera molto importante, soprattutto per quanto riguarda la diffusione di informazioni sul motociclismo. E non parlo solo dell’Europa, ma per tutto il mondo. Per noi di Suzuki è un grande onore poter partecipare a questo tipo di eventi. Parlando dei mercati occidentali, l’Europa e gli Stati Uniti sono mercati molto importanti, soprattutto per quanto riguarda i veicoli di grandi dimensioni e di alta cilindrata.
Alla 8 Ore di Suzuka di quest’anno, Suzuki ha corso con una GSX-R parzialmente alimentata da biocarburanti ed equipaggiata con molte componenti realizzate in materiale riciclato. È questa la vostra strategia per affrontare il futuro?
Come hai detto giustamente tu, non solo abbiamo utilizzato biocarburante, ma anche olio motore, pneumatici, carenatura e freni, erano tutti realizzati in materiali eco-firendly. È una fida a 360°, quella che riguarda la sostenibilità, ma credo che siamo riusciti a dimostrare che si può fare, anche seguendo strade alternative alla mobilità totalmente elettrica. Ecco perché sono davvero orgoglioso di aver ottenuto l’ottava posizione. Questo genere di eventi rappresenta un’ottima opportunità per testare componenti a zero emissioni, in vista del futuro. Uno dei nostri fornitori sta progettando di lanciare un disco freno anteriore per la grande serie utilizzando i componenti che abbiamo sfruttato in gara; continueremo a eseguire test come questo e a lanciare moto che utilizzano componenti più ecologici il prima possibile.
A EICMA avete svelato una moto che si rifà a un’icona del passato, la DR-Z 400, totalmente rinnovata. Le piccole e medie cilindrate saranno sempre più una parte rilevante nella gamma Suzuki? Pensate sia questo il modo di avvicinare i giovani al mondo delle due ruote?
Non posso dare una risposta chiara sul piano del prodotto, perché è ancora presto, ma il motivo per cui abbiamo lanciato la DR-Z4S è perché Suzuki ha un heritage, una storia di successi molto riconosciuta tra i motociclisti, e alcune nostre moto sono diventate delle vere e proprie icone. Possiamo dire di avere un vero e proprio patrimonio storico. In futuro punteremo proprio sulle pietre miliari di Suzuki.
L’arrivo della nuova DR-Z4S anticipa un ritorno di Suzuki ai grossi monocilindri? Potremo aspettarci il ritorno di un altro grande nome come la DR650?
È una domanda a cui è difficile rispondere, ma…In realtà, se confrontiamo le prestazioni del vecchio 650 con quelle dell’attuale 400, credo che quest'ultimo sia superiore. Questa è la dimostrazione che vogliamo costruire moto che le persone possano godersi tutti i giorni, invece che focalizzarci troppo sull’aumentare la cilindrata. Credo che per Suzuki sia importante produrre moto divertenti da guidare e da utilizzare.
Le corse sono un ottimo modo per promuovere i propri modelli e il brand in generale. Crede che nel breve periodo, Suzuki potrebbe considerare un ritorno ufficiale sia in MotoGP che in Superbike?
Vincere in MotoGP per noi è stato molto importante, ovviamente. Tuttavia, conta poco se poi non abbiamo una gamma di modelli completa e articolata da poter offrire a tutti gli appassionati motociclisti. E non credo che al momento ci troviamo in questa situazione. Per noi quindi è importante riuscire a proporre rapidamente una gamma di prodotti completa, che possa soddisfare tutti i motociclisti di oggi. Poi, se tutto andrà per il meglio, torneremo anche alle gare, e torneremo per vincere.
Parlando di GSX-R, il segmento delle supersportive è piuttosto fermo, ma altre aziende continuano a svilupparle e presentare nuovi modelli. E d’altra parte, molti appassionati del brand Suzuki continuano a chiedere: quando vedremo una nuova GSX-R nelle concessionarie?
La risposta a questa domanda è in realtà collegata alla risposta precedente. In questo momento abbiamo nuove regolamentazioni e normative da rispettare, e in Suzuki stiamo lavorando sodo per rispettarle, adattando i nostri modelli per rientrare nei valori. Posso garantire però che faremo del nostro meglio per sviluppare moto sportive non solo rispettose delle normative ma che saranno veramente divertenti da guidare.
Come immagina il mondo delle due ruote tra 10 anni?
Credo che in realtà i cambiamenti a cui stiamo assistendo avvengano talmente rapidamente che è difficile indovinare cosa succederà tra due anni, non dieci! Scherzi a parte, nel recente passato sembrava che tutti i veicoli dovessero diventare elettrici. Tutti gridavano a gran voce “EV, EV, EV”… Ora però le cose stanno cambiando, anzi, sono già cambiate. Utilizzando motori a combustione interna ma con l’aiuto di tecnologie come i bio-fuel, l’idrogeno o quello che arriverà nel breve futuro, si potranno utilizzare moto sostenibili ma comunque divertenti da guidare. Per noi, è proprio questo l’elemento chiave delle moto del futuro: il concetto di fun to ride.
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