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Evoluzione dello scooterone: da divano su ruote a tuttofare automatico
Un'icona della mobilità urbana, nato per essere comodo e diventato negli ultimi anni un sostituto della motocicletta a tutti gli effetti
Michele Lallai
Pubblicato il 27 settembre 2024, 16:03
Lo scooterone è un protagonista indiscusso della vita quotidiana di tantissime persone, ma la sua storia non è così lunga e mette le radici negli anni '80, quando per la prima volta si è iniziato a sviluppare un concetto di due ruote che prevedesse il massimo dell'efficienza nell'utilizzo cittadino, enfatizzando comodità e capacità di carico e lasciando un po' in disparte altri elementi come sicurezza e prestazioni, lanciando un'evoluzione della specie che è arrivata fino ai nostri giorni in maniera molto diversa da come è cominciata.
L'inizio di tutto col CN 250
Il CN 250 Spazio di Honda è stato il primo a definire il concetto di "scooterone", ovvero un mezzo che prende le caratteristiche tipiche degli scooter come Vespa, Lambretta e simili e li evolve con dimensioni ben più abbondanti e grande spazio di carico a bordo grazie al bagagliaio posteriore. Scooterone è un termine appropriato, perchè il telaio a culla e il dimensionamento ridotto delle ruote per favorire l'abitabilità sono elementi comuni a tutti gli scooter del passato.
Dato il successo del CN, arrivarono una serie di mezzi sullo stesso filone con il Suzuki Burgman 400 a rappresentare la seconda generazione del concetto, con prestazioni maggiori e una comodità ancora più marcata che hanno iniziato ad ampliare il raggio d'azione dello scooterone, aprendo anche alla guida fuori dalla città e in autostrada con più disinvoltura. Piaggio, per esempio, ha contribuito con l'Hexagon e Yamaha con il mitico Majesty.
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