Sportive, enduro, tourer, americane, giapponesi e anche italiane: in questa speciale classifica dei modelli più "sfortunati" per numeri di vendite, ce n'è per tutti i gusti

Moto e flop di mercato: la top 10 a cui mancò fortuna e non il valore

<p>In mezzo a numerosi successi, qualche moto "sfortunata" la si trova sempre. Non esiste marchio, tra quelli più noti, che non abbia avuto a che fare con un flop di mercato, rimettendoci finanziariamente ma anche a livello di immagine. Una categoria che comprende molte sportive, ma anche moto fuoristradistiche, e non solo.<br />Compiamo un piccolo viaggio nel tempo, e andiamo a scoprire <strong>le 10 moto più famose ad aver rappresentato un flop di mercato, seppure - pensiamo - non per chissà quali demeriti</strong>. Spoiler: le italiane non mancano.</p>
<p><a href="https://www.inmoto.it/news/approfondimenti/2023/01/20-6048357/moto_e_passione_viva_i_catorci_e_chi_se_ne_prende_cura" target="_blank" rel="noopener">MOTO E PASSIONE: VIVA I "CATORCI" E CHI SE NE PRENDE CURA</a></p>
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<h2>10. Husqvarna Nuda 900</h2>
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<p>Iniziamo dai freddi climi scandinavi. Chi se la ricorda la <strong>Nuda 900</strong> di <a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/husqvarna" target="_blank" rel="noopener"><strong>Husqvarna</strong></a>? Antesignana dell'odierna BMW F900R (la Casa svedese all'epoca era di proprietà del costruttore bavarese), ma meglio equipaggiata e (per alcuni) più bella esteticamente, la Nuda 900 si basava sulla F800 ma più grande, con 105 cv di potenza e freni Brembo. I numeri non le hanno dato ragione, ma c'è chi è pronto a scommettere che oggi avrebbe dato del filo da torcere a modelli come la KTM 790 e 890.</p>
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<h2>9. Harley-Davidson XR1200</h2>
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<p>Un progetto audace, quello della <a href="https://www.inmoto.it/annunci/search?makemodel=Harley-Davidson%2CXR-1200" target="_blank" rel="noopener"><strong>XR1200</strong></a>, guidato dalla filiale europea di <a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/harley-davidson" target="_blank" rel="noopener"><strong>Harley-Davidson</strong></a>, per costruire una moto dalle prestazioni idonee per soddisfare i gusti dei centauri europei, ma ispirata alla leggendaria XR750 da pista. La XR1200, nel 2008, fu però un fiasco, soprattutto negli Stati Uniti.<br />Nel 2010 seguì una generazione aggiornata, con sospensioni multiregolabili migliorate, che non fece molto meglio e l'intero progetto fu abbandonato nel 2012. Un vero peccato: non era infatti una cattiva moto, ma i 90 cv di potenza erano effettivamente pochi per soddisfare gli "assetati" di prestazioni, senza dimenticare il peso, ritenuto eccessivo.</p>
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<h2>8. Buell 1125 CR</h2>
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<p>Rimaniamo nell'universo Harley-Davidson con <strong>Buell</strong>, ambizioso sogno di Erik Buell, con la sua<a href="https://www.inmoto.it/annunci/search?makemodel=Buell%2C1125-CR" target="_blank" rel="noopener"><strong> 1125CR</strong></a>, super naked dalle prestazioni elevate e dallo stile distintivo. Una moto che non ebbe mai una vera possibilità, venduta tramite i concessionari Harley, e che rappresentò un vero e proprio flop.</p>
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<h2>7. Suzuki B-King</h2>
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<p>Uno dei passi falsi più famosi nella storia del motociclismo di serie, la <strong><a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/suzuki" target="_blank" rel="noopener">Suzuki</a> B-King</strong> era stata presentata come la versione hyper naked della Hayabusa. Ma quando il modello raggiunse i concessionari nel 2007 - addirittura sette anni dopo essere stata presentata per la prima volta come concept - la potenza era stata notevolmente ridotta a 164 cv. Veloce per l'epoca, e pur avendo alcune caratteristiche interessanti come lo scarico prominente, molti la etichettarono come una semplice naked elaborata in maniera non ottimale. Ma forse fu lo stile ardito a decretarne l'insuccesso al botteghino.</p>
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<h2>6. Yamaha MT-01</h2>
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<p>Rimaniamo in Giappone, con una delle moto meglio realizzate e allo stesso tempo più incomprese dei primi anni 2000, ovvero la capostipite della famiglia Masters of Torque di <a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/yamaha" target="_blank" rel="noopener"><strong>Yamaha</strong></a>. La <a href="https://www.inmoto.it/annunci/search?makemodel=Yamaha%2CMT-01" target="_blank" rel="noopener"><strong>MT-01</strong></a> era inizialmente un concept che la Casa di Iwata aveva messo in produzione nel 2005. Spinta da un potente bicilindrico a V da 1.700 cc, inserito in un grande telaio completo di sospensioni multiregolabili, freni radiali e altri componenti di elevata qualità.<br />E allora, qual era il problema? Non furono pochi coloro che la descrissero come lenta e insoddisfacente, prepotentemente pesante e costosa, per cui pochi... si sedettero in sella. Per fortuna di Yamaha, il resto della gamma MT, arrivata qualche stagione più tardi, ha regalato ben altre soddisfazioni.</p>
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<h2>5. Honda CB1000 "Big One"</h2>
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<p>Una delle grandi quadricilindriche più famose (e sfortunate sul mercato) degli anni '90: la <strong><a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/honda" target="_blank" rel="noopener">Honda</a> CB1000 "Big One"</strong> del 1992. Una moto che all'epoca fallì poiché era troppo costosa e probabilmente in anticipo sulle mode e sui tempi. Ma era anche ben messa a punto, grintosa e fluida grazie al suo quattro cilindri raffreddato a liquido della CBR1000F. Una roadster sorprendentemente maneggevole.</p>
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<h2>4. KTM RC8</h2>
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<p>La tanto attesa versione superbike del grande bicilindrico a V di <a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/ktm" target="_blank" rel="noopener"><strong>KTM</strong></a> è stata afflitta da ritardi, è stata finalmente lanciata nel 2008 ed è stata un tale fallimento da essere cancellata nel 2015. La <strong>RC8</strong> ha sofferto di una tempistica sbagliata, essendo stata costruita con l'intenzione di competere nel mondiale SBK. Tuttavia, un cambiamento nei regolamenti mentre era in fase di completamento ha fatto sì che non sarebbe mai stata competitiva, annullando così la sua ragione d'essere. Ciononostante, la RC8 fu un prodotto abastanza solido e dalle buone doti di guida, e da allora però ha conquistato un seguito di culto.</p>
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<h2>3. Moto Morini 1200 Granpasso</h2>
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<p>Sul podio, inseriamo solo italiane. E partiamo con la <strong>1200 Granpasso</strong> di<a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/moto-morini" target="_blank" rel="noopener"><strong> Moto Morini</strong></a>. Una enduro sportiveggiante, maneggevole, divertente, prestazionale e versatile. Tanti complimenti purtroppo non suffragati dai numeri di vendita. La sua erede X-Cape 650, tuttavia, sta ricompensando con gli interessi l'attuale casa di Trivolzio.</p>
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<h2>2. Aprilia RST 1000 Futura</h2>
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<p><a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/aprilia" target="_blank" rel="noopener"><strong>Aprilia</strong></a> non ha mai fatto ampio uso dell'architettura V4, e qualora da Noale decidessero di sforzarsi in tal senso... potrebbero fare il tentativo di rendere giustizia alla <a href="https://www.inmoto.it/news/approfondimenti/indimenticabili/2023/03/03-6158507/usato_aprilia_rst_1000_futura_turismo_innovativo" target="_blank" rel="noopener"><strong>RST 1000 Futura</strong></a>, un modello di breve durata (2001-2004) dotato del motore della RSV Mille. Una maxi tourer veloce, pratica, molto più vicina a una moto sportiva rispetto alle sue rivali di mercato. Ma aveva anche un aspetto molto particolare, e non era da tutti elogiata per il comfort. Elementi sufficienti a dirottare i gusti dei motociclisti verso altri marchi.</p>
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<h2>1. Ducati Sport Classic</h2>
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<p>Al primo posto mettiamo la famiglia <strong><a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/ducati" target="_blank" rel="noopener">Ducati</a> Sport Classic</strong>, delle moto in anticipo sui tempi. Riproposte oggi su un mercato fiorente come quello delle roadster dallo stile rétro, avrebbero detto la loro. E invece, questi modelli al massimo possono spuntare fuori su qualche annuncio dell'usato.<br />Borgo Panigale lanciò la gamma Sport Classic per la prima volta nel 2005, inizialmente con la Paul Smart Limited Edition carenata, ma anche con la <a href="https://www.inmoto.it/annunci/search?makemodel=Ducati%2C1000-Sport" target="_blank" rel="noopener">1000 Sport</a> non carenata ma più economica. Entrambe erano bicilindriche a V raffreddate ad aria da 992 cc e 92 cv. La <a href="https://www.inmoto.it/annunci/search?makemodel=Ducati%2C1000-GT" target="_blank" rel="noopener">GT</a> biposto arrivò un anno dopo. Tutte moto brillanti. Il problema era che non vendevano. La Sport venne biasimata per la scomodità, la Smart era considerata troppo costosa, la GT meno bella. Nel 2010 Ducati mollò il progetto. Peccato.</p>

<p>Sportive, enduro, tourer, americane, giapponesi e anche italiane: in questa speciale classifica dei modelli più "sfortunati" per numeri di vendite, ce n'è per tutti i gusti</p>