Carburanti, l'alternativa e-fuels: la vera svolta?

Carburanti, l'alternativa e-fuels: la vera svolta?

Il 2035 e l’annunciata svolta elettrica sono dietro l’angolo. E mentre da più parti si fa notare che il passaggio a una mobilità totalmente elettrica è un’utopia, si fa largo l’alternativa dei carburanti sintetici che abbattono le emissioni di CO2 e di particolato

23.01.2023 10:32

Dicono degli e-fuels

Secondo la Bosch, oltre a un ciclo produttivo che cattura CO2 dall’atmosfera, gli e-fuels offrono diversi altri vantaggi. Tanto per cominciare si può continuare a utilizzare la rete di stazioni di rifornimento esistente. E non cadrebbero nel dimenticatoio le competenze esistenti in materia di motori a combustione. “Inoltre, anche se le auto elettriche diventeranno molto meno costose nei prossimi anni, lo sviluppo di questi carburanti può essere conveniente. Bosch ha calcolato che, fino a un chilometraggio di 160.000 chilometri, il costo totale di proprietà di un'auto ibrida alimentata con carburante sintetico potrebbe essere inferiore a quello di un'auto elettrica a lungo raggio, a seconda del tipo di energia rinnovabile utilizzata”.

Anche l’Eni, il gigante petrolifero italiano, ha allo studio gli e-fuels, ma prevede tempi lunghi. “Lo sviluppo tecnologico dei processi di produzione degli e-fuels ha raggiunto un discreto livello di maturità, ma la diffusione di questi carburanti è limitata dall’elevato costo di produzione dovuto a più fattori, tra cui i principali sono gli investimenti necessari per la cattura della CO2 e i costi operativi per ottenere idrogeno verde. Il campo dove gli e-fuels sembrano avere più futuro è quello del trasporto aereo dove elettrificazione ed idrogeno hanno meno possibilità di svilupparsi".

"Il punto forte è che gli e-fuel sono del tutto simili ai carburanti convenzionali con il plus di non contenere zolfo, al pari dei biocarburanti HVO - i biocarburanti, ndr -; il contro è l’intensità energetica dei processi che richiedono, per essere convenienti, capacità disponibile in eccesso di energia da fonti rinnovabili, ad oggi non disponibile se non in condizioni di nicchia oltre all’elevato bisogno di disponibilità di spazi per la realizzazione di capacità elettrica rinnovabile ed elettrolizzatori”.

Ecco perché “In Eni, R&D sta lavorando su alcuni progetti proprio per semplificare i processi e renderli più economici”.

In attesa che lo sviluppo e la produzione di questi prodotti diventi sostenibile in tutti i suoi aspetti, per far fronte alla necessità di decarbonizzazione del settore dei trasporti, Eni ritiene utile un approccio olistico che, basandosi sul principio della neutralità tecnologica, combini tutte le soluzioni (biocarburanti, elettrico, idrogeno, e-fuels e biometano) in maniera sinergica e complementare per ottenere la decarbonizzazione del settore dei trasporti anche nei suoi ambiti cosiddetti hard to abate, come la trazione pesante e l’aviazione”.

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