Fuori dai denti, Honda ADV350: quanto conta il fattore X?

Fuori dai denti, Honda ADV350: quanto conta il fattore X?

Uno scooter, nato per dominare in città e affrontare di slancio i percorsi extra-urbani, che puoi consigliare ad occhi chiusi. Ma il fratello maggiore è un'altra cosa...

18.03.2022 ( Aggiornata il 18.03.2022 16:26 )

Diciamolo subito, l’ADV350 è un ottimo scooter. Qualità Honda, affidabilità Honda, resa Honda. Di quelli che puoi consigliare ad occhi chiusi, sapendo che chi lo acquisterà non rimarrà deluso. Qui potete leggere con quali voti ha superato il nostro #SottoEsame

Honda ADV 350 LE FOTO DELLA PROVA

Honda ADV 350 LE FOTO DELLA PROVA

Sulla strade della Sicilia abbiamo messo alla prova l'ultimo arrivato sul fronte commuter di casa Honda. Il nuovo ADV350 perde la X - e quindi quel tratto marcatamente avventuro e off-road che contraddistingue il fratello maggiore - per una più spiccata attitudine “urban” e una maggiore praticità d’uso nel day by day

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Detto questo, siamo ben lontani, però, dalla magia dell’X-ADV, che rappresenta davvero, ancora oggi, qualcosa di unico nel panorama due-ruotistico. Avrei potuto scrivere “scooteristico” ma no, il confine con le moto è davvero troppo sfumato per essere così netti. Un mezzo pronto a infilarsi in posti dove con una maxi-enduro da 250 chili avresti più di qualche remora; e allo stesso tempo, capace di dare soddisfazione anche su strade asfaltate. Insomma, utile e affascinante, ma anche divertente ed efficace. Capace davvero di unire più mondi.

IL FATTORE X

Una formula che sarebbe stato bello vedere replicata, tale e quale, in piccolo, sull’ADV350. Che invece rimane solo uno scooter; ottimo, disinvolto ovunque, ma senza i superpoteri. Per quelli, ci vuole il fattore X.

SICILIA OCCIDENTALE: UNA LOCATION SPECIALE

Detto questo, Honda è stata molto brava a scegliere il luogo in cui far provare l’ADV350. Un mix di strade panoramiche, angoli da scoprire, passaggi cittadini e ampie vallate in cui lanciarsi a briglie sciolte, che hanno permesso di apprezzare a pieno le diverse anime di questo scooter.
Lungo la strada per Erice abbiamo potuto saggiarne la resa sullo stretto. Tredici tra i chilometri più esaltanti dell'intera Sicilia. Di quelli che, per panorami, piacere di guida e intensità della meta, finiscono dritti nell'elenco delle cose da fare, su due ruote, almeno una volta nella vita: impareggiabile la vista sulle isole Egadi, sul mare cristallino di Trapani e sull’imponente Monte Cofano (mai nome fu più appropriato). Una volta raggiunto il borgo si viene sopraffatti dalla sua bellezza; e dalle gioie del palato: impossibile andar via, senza una visita al laboratorio di pasticceria di Maria Grammatico, autentico monumento all'arte dolciaria.

E CHE TRAMONTI...

Poi, ancora, le curve velocissime e ad ampio raggio per raggiungere Castellammare del Golfo, e le vallate nei dintorni del parco archeologico di Segesta, dove sperimentare la stabilità dello scooter sul veloce.
Ma chi ti ruba per davvero l’anima sono le saline. Quelle di Trapani e Paceco, un luogo fuori dal mondo, un intrico di percorsi in terra battuta, tra le vasche per la raccolta del sale e pittoreschi mulini; oppure lo Stagnone di Marsala, con la sua laguna, che al tramonto si incendia tra mille mille sfumature che vanno dal rosa all’arancio, amplificate dai cristalli di sale nelle vasche. Uno degli spettacoli più belli del mondo.
Insomma, belli i test all’estero ma… la nostra Italia lo è ancora di più.

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