Realizzare una moto, come nasce l’idea? "Serve ascoltare i motociclisti"

“In Giappone – dice Paolo – c’è un modo di dire che esprime il concetto che il nostro cliente è interessato e appassionato, ma ragiona. Chi compra Honda fa un acquisto meditato. Poi, ovviamente, da appassionato mi capita di vedere delle vecchie moto e di rimanere incantato a guardarle – si riferisce alla Ducati 998 -. Soprattutto perché hanno delle dotazioni e delle scelte tecniche che noi non possiamo sposare, perché siamo un’azienda globale. Però il motociclista Honda è proprio al centro della curva di Gauss cui faceva riferimento Daniele”.

Avete anche i giovani nella vostra clientela?

“Si, certo, e li riteniamo importantissimi per mantenere vivo il mercato. Certo, noi siamo la Honda, azienda che per filosofia evita di fare prodotti troppo aggressivi nelle forme, nei colori e nelle prestazioni. Quindi magari su alcuni giovani saremo anche poco attrattivi”.

Come arrivano alle moto Honda i ragazzi?

“Probabilmente sono indirizzati dai loro genitori – dice Daniele -, che sono hondisti e conoscono i contenuti tipici del nostro marchio”.

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