Che fine hanno fatto le supersportive?

Che fine hanno fatto le supersportive?

Le novità 2022 nel campo delle Superbike si contano sulle dita di una mano e sono per la maggior parte restyling e aggiornamenti di moto già presenti sul mercato. Dopo l'ultimo EICMA è confermato, le Supersportive sono ormai la nicchia delle nicchie

06.12.2021 ( Aggiornata il 06.12.2021 13:22 )

Adesso questo "gioco" non vale più

Le dinamiche che abbiamo descritto ora non valgono più. Il mondiale SBK non è più una calamita per gli appassionati e lo sviluppo tecnologico sportivo è riservato a pochi marchi che hanno le capacità economiche di stare in MotoGP. La sportività non è più una prerogativa per vendere tutti i tipi di moto e l'immagine che attira gli appassionati è quella della libertà in sella, la capacità di staccarsi dal mondo e vivere l'avventura. Crossover e moto adventurer sono il cuore del mercato e qui i numeri che contano sono i cm della sella da terra e i litri di capienza delle valigie, non tanto la potenza e il tempo sul giro al Mugello.

Se il riferimento (anche d'immagine) del marchio diventa il GS o il Multistrada di turno, che interesse c'è nello sviluppare una moto sportiva di altissima gamma, dal costo spropositato, se poi nemmeno il marketing riesce a sfruttare questo modello per spingere le vendite del resto del listino? Ed è così che va in un mondo dove i nostalgici dei semimanubri sono pochi e tagliati fuori, e si rifugiano nei "bei tempi andati", quando a giocarsi lo scettro di moto più venduta d'Italia erano CBR, R1 e GSX-R... eh si, bei tempi... ma ora i tempi sono cambiati.

Rewind, Yamaha YZF-R1 '97: la rivoluzione di Iwata FOTO

Rewind, Yamaha YZF-R1 '97: la rivoluzione di Iwata FOTO

Era il 1997 quando la Yamaha svelò al mondo la nuova YZF-R1. Una moto che sapeva trasmettere rare sensazioni a chi l'avesse guidata. Rappresentò una svolta nel mondo delle moto supersportive (di William Toscani)

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