A voi la parola: alcune delle mail arrivate in redazione fanno capire il pensiero oggi più ricorrente sulle moto che arrivano dalla Cina. Ma per alcuni sono comunque una valida alternativa alla proposte delle Case "tradizionali" a volte troppo costose
Articolo molto interessante, quindi complimenti innanzitutto per l'onestà e la linearità del discorso.
Io sono un motociclista di 53 anni che ha passato buona parte della sua vita in moto, dividendosi tra moto giapponesi tra i 20 e i 35 anni e Harley Davidson dai 39 ad oggi, con qualche escursione in KTM e BMW. Il lavoro non è più lo stesso, i soldi nemmeno e bisogna accontentarsi. Oggi possiedo ancora una vecchia Harley del '99 e un SuperTénéré del '91. Non giro più con moto da 30.000 euro (HD e BMW), non ne ho più la possibilità. Ma per quanto potrò ancora girare con moto euro 0?
Allora sono andato a vedere la Moto Morini X-Cape. 7.500 euro in strada per un 650, quando la concorrenza europea o giapponese è sui 15/18 e più. Molto bella. La prenderei? Forse no. Sedendomi sopra ho capito perché costa quella cifra: plastiche che scricchiolano appena ti muovi sopra. Dettagli finiti male o "pensati" male. Su un KTM, che ho avuto, o BMW, certe cose non le vedi. Quello che alla fine però mi rammarica molto non è tanto la moto cinese, ma vedere certi marchi italiani in mano ai cinesi perché glieli abbiamo serviti su un piatto d'argento. Allora allargando il discorso mi viene da dire: ma l'Europa non doveva servire a tutelarci da questa concorrenza insostenibile? Cosa abbiamo ottenuto? Alla fine ci hanno invaso lo stesso e con la beffa di sventolare pure una bandierina tricolore. Morale, insisterò sull'usato, forse altri 15 anni li tiro prendendo un usato che mi piace, e dopo chissà, magari la moto non sarà più un piacere o un'esigenza.
Luca Lindemann
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