Ducati e il debutto in MotoE: lesa maestà o opportunità?

Ducati e il debutto in MotoE: lesa maestà o opportunità?

L'annuncio che la Casa italiana sarà fornitore unico per il Campionato dal 2023 è stato seguito dalla disperazione purista. Ma è così una brutta notizia? Parliamone

26.10.2021 16:28

Sapevamo che sarebbe successo, ma non sapevamo ancora quando. Da tempo si rincorrevano voci angosciate da uno spettro innominabile, che si osava evocare soltanto sottovoce forse per timore che apparisse all'istante. "Pare che a Borgo Panigale stiano lavorando all'elettrica!" mi hanno bisbigliato una volta tenendosi la mano sulla bocca. Il terrore dell'arrivo imminente di una rossa che non sputi più idrocarburi incombusti ha preso sempre più corpo, si è animato di ipotesi suggestive fino a colorarsi dei toni fantasiosi del romanzo fantascientifico.

Svolta annunciata

Ai pochi che riuscivano a mantenere ancora un briciolo di lucidità, l'eventualità appariva del tutto logica. Che in Ducati, Casa di eccellenza del nostro settore e da anni all'avanguardia nelle soluzioni tecnologiche, stessero considerando con la serietà del caso la fattibilità di una moto elettrica appariva non solo legittimo, ma molto sensato. Gli elementi, in fondo, c'erano già tutti ed erano lì sul tavolo. A cominciare dall'appartenenza ad un gruppo, quello Volkswagen, che sta facendo della transizione elettrica la propria (nuova) bandiera. Nessuno però degli addetti ai lavori aveva un orizzonte temporale ed interrogati al riguardo gli uomini Ducati hanno sempre saputo mantenere un velo di omertà. Questo fino al pochi giorni fa.

Qualche sospetto che stesse per succedere qualcosa il sottoscritto - come presumo molti altri - l'ha avuto quando è stata diffusa la notizia sulla fine dell'accordo di Dorna con Energica per la stagione 2023. Non veniva fatto alcun riferimento sul successore della Casa modenese che ha avviato la FIM Enel MotoE World Cup con le sue Ego Corsa e questo destava curiosità. Altro particolare, ciò avveniva nella settimana del Gran Premio di Misano della MotoGP che, almeno sulla carta, dava come favorita l'unica Casa italiana ancora in corsa per il titolo: Ducati. E proprio dal marchio bolognese arriva poco dopo l'invito ad una conferenza stampa a sorpresa sul cui oggetto nessuno sembrava sapere nulla. Si badi bene che tutte le novità in arrivo da Ducati erano già state calendarizzate secondo un'agenda precisa e comunicata per tempo a tutta la stampa, perciò questo fuori programma con abile mossa ha destato parecchia curiosità. Avessi avuto il coraggio di osare, ecco che in quel momento avrei dovuto puntare qualche spicciolo o la birra coi soliti amici. Poi come ormai tutti sappiamo e vi abbiamo raccontato, l'AD Claudio Domenicali ha annunciato in conferenza stampa assieme a Carmelo Ezpeleta, l'accordo per essere fornitore unico MotoE dal 2023.

Cosa significa l'ingresso in MotoE di Ducati?


Principalmente due cose. La prima che in Ducati sono molto più avanti di quanto pensavamo sulla moto elettrica. Lo stesso Domenicali ha lasciato intendere in conferenza stampa che non c'è un problema di prestazioni. Questo fa supporre che siano già vicini perlomeno a quanto proposto finora da Energica, quindi ad una moto da 270 orari con uno 0-100 inferiore ai 3 secondi. Ha piuttosto sottolineato come la sfida sarà sul peso e qui il know-how di Ducati si dovrà confrontare con quello sulle batterie sfruttando magari proprio il know-how del Gruppo VW. Sempre Domenicali ha ammesso che già da anni in Ducati stanno studiando i powertrain elettrici (e quale Casa non lo starebbe facendo?) e non dimentichiamo neppure il rapporto della Casa con l'Università di Bologna il cui team di studenti Motorsport che ha esordito nella categoria electric con un terzo posto assoluto al MotoStudent è sostenuto proprio dalla Fondazione Ducati e seguito da un gruppo di professionisti di Borgo Panigale.

La seconda rivelazione è quella di una visione piuttosto chiara di Ducati sui prossimi passi nel terreno minato del passaggio all'elettrico. Trovo la scelta di iniziare dalle competizioni quantomai appropriata sia per i valori racing e tecnologici del brand sia per la possibilità di accumulare più conoscenza possibile in tempi rapidi sia perché difficilmente potrà scalfire in qualche modo l'immagine che oggi abbiamo di Ducati. Anzi, può solo rafforzarla. E non si deve scontrare, come sta facendo ad esempio Harley-Davidson, con le difficoltà di far digerire un prodotto simile ad un mercato non ancora pronto a riceverlo.

Chi si scandalizza, chi sbraita e si agita inveendo tra lacrime e blasfemie alla fine di un'era forse non si rende conto che quell'epoca è già finita da un pezzo. Forse non si rende conto che non c'entra nulla con l'heritage, la storia del marchio, ma neppure si accorge che non c'è una fine, non c'è un orrido a separare due continenti distanti, ma quella continuità che si chiama evoluzione. L'evoluzione dell'oggetto motocicletta ci ha già portato ad avere moto dal comportamento sempre più "elettrico" e sempre più elettroniche e complesse. Per qualcuno la fine è stata segnata dal raffreddamento a liquido, per qualcun altro dall'iniezione, per altri dall'abs e via discorrendo. Per ognuno di noi c'è un momento in cui incasellare il nostro personale "era meglio prima". La nostalgia e l'attaccamento al passato è una componente importante e allo stesso tempo dolce della nostra passione per le moto, ma non dobbiamo farci ingannare da noi stessi e dal nostro inesorabile invecchiamento. La tecnologia va avanti, è giusto provare, sperimentare, migliorare dove si può anche per conservare ciò che è stato.

DALLA PISTA ALLA STRADA IL PASSO SArà BREVE (?)

L'esperienza della pista porterà poi ad uno o più prodotti stradali? Certo che sì! Ma Ducatisti state tranquilli, ne riparleremo fra 5 anni. Inoltre mi sembra che Domenicali - come molti altri e come il sottoscritto del resto - abbia chiaro che non ci sarà un'improvvisa e irrazionale corsa alla sostituzione delle moto a benzina con quelle ad elettroni. La moto elettrica sarà sempre più presente come un'alternativa che diventerà sempre più appetibile per vari aspetti, di costo, di opportunità e di prestazioni. La moto elettrica è diversa dalla moto a benzina e lo sarà sempre. Ma perché privarsi di nuove opportunità, di nuove esperienze? Nessuna di queste ci toglierà il gusto che abbiamo sempre provato per un vecchio desmo raffreddato ad aria o una 916 o una Panigale V4.

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