InMoto consiglia: trasportare la moto sul carrello

InMoto consiglia: trasportare la moto sul carrello

La soluzione più ecomica per trasportare la propria due ruote, ma non mancano le insidie. Vi spieghiamo passo passo come procedere

Max Carani

09.02.2021 10:03

Rispetto a un furgone, il carrello per trasportare la moto ha costi di gestione inferiori ma espone a rischi maggiori. Come si carica un mezzo a due ruote e come va fissato per evitare di perderselo alla prima curva? Con InMoto consiglia vi spieghiamo passo passo come procedere. 

Verificare le condizioni del carrello e munirsi di qualche accessorio

Per prima cosa verificate che il carrello, specie se preso a prestito, sia in buone condizioni, badando in particolare a freni, pneumatici e relativa pressione. Per agevolare la fase di carico, alcuni dispongono di ampie e pratiche ribalte posteriori, altri di rampe a scivolo; in ogni caso l’operazione va fatta con il carrello agganciato all’auto, per evitare che si muova o, peggio, si impenni per lo sbilanciamento. Se non siete pratici caricate la moto a spinta, con l’aiuto di un amico. Al contrario, se siete esperti la soluzione migliore è accenderla, inserire la prima marcia e usare la spinta propulsiva per superare il dislivello.

I punti di ancoraggio delle cinghie

I carrelli più evoluti hanno dei fermaruota che mantengono in equilibrio la moto prima di averla assicurata alle cinghie, diversamente, o chiedete al solito amico o preparate una cinghia “lunga” che aggancerete provvisoriamente al volo una volta che la moto è in posizione. La moto va bloccata in equilibrio sulle sole ruote senza usare il cavalletto. Occorre tirare le cinghie (quattro, due anteriori, che tirano in avanti, due posteriori che tirano lateralmente, ma non indietro) fino a che le sospensioni non si comprimono, ma non è necessario arrivare a fondo corsa. L’importante è che, una volta completato il tutto, la moto sia verticale e scuotendola risulti solidale al carrello. Non c’è una verità assoluta sui punti di ancoraggio delle cinghie. Dipende dal tipo di moto e dal peso.

Nei manuali di uso e manutenzione trovate spesso i punti suggeriti dalle Case costruttrici. Le prime due cinghie da posizionare sono quelle anteriori, di norma usando le piastre forcella, ma può andare bene anche il manubrio, specie su moto leggere. Poi si passa alla zona posteriore dove ci si aggancia al telaio o ai supporti delle pedane del passeggero. Non al forcellone, che non permetterebbe di caricare la sospensione. Per evitare danni si può frapporre una vecchia camera d’aria nella zona di contatto tra gancio e moto; bisogna fare attenzione anche a interferenze con le carene, con i tubi dei freni, con i paracatena. E a non usare elementi di ancoraggio poco solidi come collettori di scarico o il silenziatore.

Partire piano e adottare una guida morbida

Finalmente la moto sembra saldamente ancorata. Siamo pronti. È comunque buona norma partire piano e, dopo alcuni km, fermarsi per verificare la tensione delle cinghie e la stabilità del carico. Adottate sempre una guida “morbida”, controllate nello specchietto per verificare che la moto non si inclini e ricordate che per il Codice della strada siete un autoarticolato, quindi il limite è di 80 km/h in autostrada: il Tutor vi vede! Buon trasporto.

CONSIGLI IN BREVE


1 - Verificare freni e gomme

2 - Fatevi aiutare da un amico

3 - Attenzione a inclinazione e fissaggio rampa

4 - Usare cinghie integre e di buona qualità

5 - Verificare lo stato del carico dopo i primi km

6 - Adottare una guida molto morbida

7 - Ricordare che cambiano i limiti, specie in autostrada

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