Keyless, se i ladri sono più evoluti del sistema

Keyless, se i ladri sono più evoluti del sistema

Da alcuni anni su molte moto la chiave d’accensione ha lasciato il posto a sistemi Keyless, basati su onde radio. Ma le onde radio sono intercettabili e decriptabili dai ladri...

13.02.2020 17:41

Un computer portatile basato su Linux, un apparecchio SDR e due software, un GQRX e uno GNU Radio Companion. È la lista della spesa che abbiamo trovato su un sito Internet che spiega come vengono rubati i veicoli con tecnologia Keyless. Per mettere insieme queste informazioni abbiamo impiegato circa un’ora e mezza, trovando anche spiegazioni su come usare il tutto. Nel febbraio scorso l’ADAC, l’Automobil Club Tedesco, ha rilanciato il risultato dei suoi esperimenti di hackeraggio di veicoli. 230 auto – su 237 testate – sono state giudicate rubabili con semplicità. Per noi motociclisti, però, fa ancora più rumore il fatto che tutte e tre le moto testate siano state sbloccate e avviate con un sistema autocostruito di amplificazione del segnale radio della chiave. Erano una BMW R 1200 RS, una KTM Superduke R e una Ducati Multistrada 1200. Anche l’università belga KU Leuven ha forzato due modelli di moto Triumph e prima di divulgare la notizia ha avvisato la Casa inglese, che a mezzo comunicato stampa ha sensibilizzato i propri clienti su come ridurre il rischio di furto.

LADRI EVOLUTI

Di veicoli senza chiavi si parla ormai da molti anni. La prima fu la Renault Fuego nel 1991. Allora le chiavi elettroniche avevano un codice di sicurezza fisso. Oggi i sistemi Keyless dialogano in modalità criptata con le centraline e gli immobilizer, magari utilizzando sistemi di generazione ciclica delle password. Anche i ladri però si sono evoluti. Del resto, sono molti i costruttori che continuano a utilizzare sistemi facilmente violabili. L’università di KU Leuven ha messo all’indice il sistema di cifratura Pektron dst40, per il quale addirittura dal 2005 sarebbe noto che faceva leva su una password troppo corta per essere sicura. Qualcuno ha sollevato dubbi anche sul chip di un altro produttore che equipaggerebbe molti veicoli, l’olandese NXP.

CIRCA 18 SECONDI

Da qualche anno però i ladri si sono fatti più furbi, sfruttando il fatto che il veicolo resta funzionante anche se perde il contatto con la chiave. Da un po’ di tempo hanno smesso infatti di impegnarsi a decriptare i codici. Si limitano a catturare e a rilanciare verso la moto il segnale della chiave. Bastano due dispositivi, uno tenuto vicino alla moto e uno in prossimità della chiave. Quindi i ladri si muovono in due: uno vi segue o gira intorno a casa vostra, perché il segnale della chiave è captabile anche attraverso le mura. L’altro sta vicino al veicolo, pronto ad accenderlo e a partire. Captata la chiave, servono circa 18 secondi. Poi c’è la tecnologia del Jamming, che consiste nel sovrapporre un’onda di disturbo a quella inviata dalla chiave telecomando, impedendole di raggiungere il veicolo. Il segnale lanciato dalla chiave viene poi registrato, perché contiene il codice cifrato necessario per avviare il motore, e visto che il veicolo non l’ha mai ricevuto sarà sicuramente funzionante e pronto per l’uso.

LA RISPOSTA DELLE CASE

E le case cosa dicono? Fra quelle che adottano la tecnologia Keyless, più o meno tutte hanno affermato di adottarla per offrire un servizio in più ai loro clienti. E hanno ribadito come la comunicazione fra chiave e moto sia cifrata. Spiccano positivamente Honda e Triumph, che adottano una chiave elettronica con pulsante di spegnimento. La Kawasaki aveva adottato il Keyless solo sulla GTR 1400, oggi non più importata. Moto Morini e Benelli almeno per ora usano chiavi tradizionali. Sul versante automobilistico si sta pensando a chiavi che si disattivano quando sono immobili. Una soluzione che resterebbe comunque inefficace quando, ad esempio, ci si allontana a piedi dopo aver parcheggiato. Meglio ha fatto la Tesla, che ha inserito una nuova funzione che affianca il Keyless: la necessità di digitare un PIN sullo schermo touch per avviare l’auto. E mentre la Bosch annuncia il lancio di un sistema basato sullo smartphone del proprietario, per il momento il PIN sembra essere l’idea migliore.

VERSANTE MOTO

Forse dovrebbero pensarci anche le Case motociclistiche. Per difendersi, visto che di solito i ladri creano un ponte radio fra chiave e moto, la prima cosa da fare è impedire che la chiave sia intercettabile. Se è possibile spegnerla, ricordatevi di farlo ogni volta. Altrimenti si vendono delle custodie metalliche che schermano il trasmettitore. Spendendo qualcosa in più abbiamo trovato anche un tasto esterno da montare sulla chiave che inibisce il contatto della batteria interna: in pratica, la chiave funziona solo quando si preme il tasto. Ma forse si fa prima a ricorrere a un buon classico antifurto meccanico.

Vede i ladri all’opera e reagisce con durezza

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