Le 7 migliori naked sotto i 10.000 euro

Le 7 migliori naked sotto i 10.000 euro

L’argomento è di quelli che scottano: quali sono le migliori naked sportive sotto i 10.000 euro? Ecco la nostra personale “hit parade”.

Alessandro Codognsei

09.04.2019 ( Aggiornata il 09.04.2019 09:36 )

Uno dei settori più interessanti è senza dubbio quello delle naked. Oggi ne esistono di ogni genere e cilindrata, più o meno sportive: la scelta può essere complicata. Per di più, se ci si lascia prendere la mano è facile superare di slancio i 10.000 euro, cifra oltre la quale si entra nell’olimpo delle naked più prestigiose. Ma è possibile trovare moto valide sotto tale soglia? E se sì, quali sono? Ve lo anticipiamo: la risposta è affermativa. Noi, avendole provate in lungo e in largo, abbiamo una nostra personale hit parade: ecco quali sono, secondo noi, le 7 migliori naked sportive sotto i 10.000 euro (proposte in ordine alfabetico). Se non siete d’accordo con le nostre scelte, fatecelo sapere: quali avreste messo?

Snobbata dai più, l’Aprilia Shiver 900 ha molti validi argomenti per essere tra le migliori naked sotto i 10.000 euro. I numeri sono quelli giusti: 95,2 cv a 8.750 giri, spremuti da un bicilindrico a V di 90° da 896 cc. Il motore è abbracciato da un telaio in tubi di acciaio avvitato a due piastre in alluminio. All’avantreno c’è una forcella Kayaba, dietro un ammortizzatore posizionato sul lato destro (schema Cantilever), tutto per un peso di 218 kg in ordine di marcia. Da buona Aprilia qual è, il piatto forte dell’Aprilia Shiver 900 è l’equilibrio della sua ciclistica: facile e intuitiva andando a spasso, non alza bandiera bianca quando si tratta di guidare sul serio. Anzi… L’elettronica prevede un Traction Control a 3 livelli, ABS, Ride-by-wire e tre mappe motore (Sport, Tour e Rain). Tutto si regola da una strumentazione a colori da 4,3 pollici.

Honda CB650R – a partire da 7.990 euro

L’azienda di Tokyo gioca il ruolo di outsider: la CB650R è tra le ultime naked di media cilindrata a utilizzare un motore a 4 cilindri. Non solo: tra le concorrenti, è l’unica che ha concesso il fianco alla moda degli ultimi tempi, quella delle special a faro tondo (ne abbiamo parlato a lungo nel nostro speciale). Essenziale ma ricercata, sfrutta un 4 cilindri in linea da 649 cc capace di 95 cv a 12.000 giri e 64 Nm. La frizione è assistita e antisaltellamento e non manca il controllo di trazione disinseribile. L’impianto d’illuminazione sfrutta la tecnologia LED, mentre il quadro strumenti è uno schermo LCD a retroilluminazione negativa. Il peso con il pieno è di 202 kg, la forcella è un’inedita Showa SFF rovesciata da 41 mm, l’impianto frenante si avvale di dischi di 310 mm e pinze radiali e i cerchi sono in alluminio pressofuso.

Kawasaki Z900 – a partire da 8.190 euro

Ad Akashi sono specializzati nel progettare moto ad alte prestazioni. La Z900 è un bell’esempio di questa filosofia: nella nostra lista è la più potente. Il suo motore 4 cilindri in linea da 948 cc eroga la bellezza di 125 cv a 9.500 giri e grazie anche ai rapporti corti assicura uscite di curva…chiamiamole pittoresche. Il motore tra l’altro è sfruttato dal telaio a traliccio (quote molto compatte) come elemento stressato. La bilancia si ferma a 210 kg in ordine di marcia. La strumentazione è mista analogico-digitale (3 le schermate disponibili) e la sella a soli 795 mm (optional quella rialzata: +25 mm) permette a chiunque di toccare bene con i piedi a terra. Il controllo di trazione è volutamente assente: chi acquista una Z900 può (e deve) gestire tutta la cavalleria attraverso il polso destro. Così hanno voluto i progettisti, così è stato fatto. Di sicuro, ha permesso di scendere con il prezzo…

KTM 790 Duke – a partire da 9.899 euro

Non è forse la moto più indicata per un lungo viaggio, ma la KTM 790 Duke è senza dubbio una moto indovinata. La sua carta d’identità stuzzica l’appetito: due cilindri in linea da 799 cc e 105 cv a 9.000 giri racchiusi in un compattissimo traliccio in acciaio (1.475 mm l’interasse, 24° l’inclinazione del cannotto). Il peso è ai limiti dell’anoressia, 169 kg a secco, l’elettronica è quella che serve: quattro riding mode (Sport, Street, Rain e Track) che regolano la risposta del motore, l’intervento del controllo di trazione e dell’ABS (Cornering) e l’anti-impennata. Di serie c’è anche il Quickshifter+, bidirezionale. Tutto a meno di 10 mila euro: niente male.

Suzuki GSX-S750 Yugen Carbon – a partire da 9.190 euro

Suzuki ha recentemente aggiornato la sua naked di media cilindrata grazie a qualche accessorio. Così nasce la Yugen Carbon, che per 300 euro in più rispetto alla standard offre lo scarico in carbonio (solo silenziatore: -2,44 kg, +4,4 cv), porta targa in ergal lavorato dal pieno con indicatori di direzione a LED, unghia monoposto e plexiglass fumé. Per il resto, la GSX-S è una sportiva vecchia scuola: ai complessi sistemi elettronici (cui un po’ si concede: c’è il controllo di trazione disinseribile) risponde con un valido 4 cilindri da 115 cv (119 cv grazie allo scarico, stando alle dichiarazioni) che ama gli alti regimi, sospensioni regolabili nel precarico, peso e dimensioni contenute (213 kg in ordine di marcia, 820 mm l’altezza della sella da terra).

Triumph Street Triple S – a partire da 9.100 euro

Una delle naked più interessanti di sempre proviene dall’Inghilterra: il suo nome è Triumph Street Triple e la sua facilità è seconda solo alla sua efficacia nella guida sportiva. Un esempio? È l’unica della categoria ad avere lo sterzo libero, proprio come le vere moto sportive (il faro non è solidale con lo sterzo). Sfrutta un motore tre cilindri da 765 cc, che nella versione S (la meno cara ma anche l’unica sotto i 10.000 euro) produce 113 cv a 11.250 giri. Il regime così elevato però non deve ingannare: l’erogazione del tre cilindri è semplicemente fantastica, a qualunque regime. Il telaio a diamante ha quote compattissime e il peso si attesta sui 166 kg a secco. Di serie sono offerte due modalità di guida, Rain e Road, regolabili dalla strumentazione LCD. Per qualche euro in più (1.400 per la precisione) si arriva alla versione R, che sfrutta sospensioni e freni più performanti. Fateci un pensierino…

Yamaha MT-09 – a partire da 8.990 euro

Fin dal suo lancio sul mercato, l’MT-09 ha raccolto pareri entusiastici: il suo motore a tre cilindri da 847 cc e 115 cv è capace di trottare tranquillo come di allungare con ferocia. Tutto condito da un’erogazione dolce e piena a qualunque regime. Ma non è solo questo. La posizione di guida è singolare, un indovinato mix tra il mondo del motard (sella piatta, manubrio largo e molto rialzato rispetto al piano seduta) e quello delle naked (la sella è a 820 mm da terra). Le sospensioni hanno una lunga escursione, 137 mm davanti e 130 dietro, il telaio invece è a diamante in alluminio. Agile e leggera, l’MT-09 ferma l’ago della bilancia a 193 kg in ordine di marcia e adotta il Quickshifter (solo a salire), le mappe motore e il controllo di trazione. Volendo è disponibile anche la versione SP, che sfrutta sospensioni più raffinate (il prezzo però sale a 10.190 euro).

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