Pizzicata la prima immagine della futura novità di Borgo Panigale che si appresta a debuttare nel mondo delle mono da strada e - probabilmente - enduro di media cilindrata.
Se ne parla da un po', ma ora arriva la classica "pistola fumante". Ecco la prima immagine della prossima Ducati che - badate bene - monterà un nuovissimo motore monocilindrico.
Dalle immagini sfuggite sui Social notiamo che a parlare qui è il mondo delle 'motardone', con protagonista un motore monocilindrico (appunto), ma in questo caso con cilindrata che dovrebbe essere di maggiore cubatura rispetto ai preventivati 450 per un altro progetto in cantiere e che vedrà la Casa bolognese debuttare nel Cross.
In questo caso le immagini seppure poco chiare mostrano un basamento decisamente coroposo per quello che dovrebbe essere un 450. L'ipotesi è una cilindrata "over 600" per una unità adatta al divertimento su strada e in fuoristrada. Non si esclude infatti che da una costola di questo progetto arriverà anche una versione per il segmento delle enduro.
Nessuno, come facile immaginare, al di fuori del reparto sviluppo di Borgo Panigale sa quale potrebbe essere la cilindrata, che però ipotizziamo vada confrontarsi con quanto già visto sul mercato (KTM e il suo 690 Lc4) e quindi dovrebbe essere compresa tra i 600 e i 700 cc. La scelta più ovvia sarebbe quella di 630 cc, perché sarebbe la metà della cilindrata del bicilindrico a V 1260 Testastretta da 158 CV. Ciò porterebbe il vantaggio di poter utilizzare una testa presa dal motore a V in modo da avere il lavoro "già fatto" e ottimizzare così i costi di sviluppo di una nuova testata.
Seguendo questa logica, del Testastretta "dimezzato", ipotizziamo un alesaggio di 106 mm e una corsa di 71,5 mm, che porterebbe a raggiungere la stessa velocità nominale di 9.500 giri/min del V2. Rispetto al mono della KTM, ciò significherebbe una regime maggiore del 18%.
Ma, immaginando una strategia più conservativa in favore di una ancora maggiore affidabilità, il motore Ducati dovrebbe avere almeno lo stesso potenziale del 690 KTM, anche se teoricamente potrebbe arrivare anche vicino alla soglia degli 80 CV contro i circa 74 (dichiarati) per l'unità austriaca Lc4. Ciò sarebbe supportato dalla testata più complessa della Ducati che immaginiamo possa sfruttare un doppio albero a camme, magari condito da distribuzione desmodromica, mentre per KTM abbiamo un solo albero a camme.
Qualora dovessero essere confermate queste nostre ipotesi, stiamo parlando del mono di serie più potente oggi al mondo. Roba da sollevare l'asfalto quando si da gas. Sarà davvero così? Al momento non abbiamo altri dettagli, ma presto ne dovremmo sapere di più. Magari già ad EICMA. Stay Tuned!
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