FMI e associazioni insieme per la sicurezza: troppi limiti nei decreti, enti locali ne approfittano

FMI e associazioni insieme per la sicurezza: troppi limiti nei decreti, enti locali ne approfittano

Alcune associazioni propongono alla Federazione una collaborazione per aumentare la sicurezza stradale, vista la crescita delle moto e il rischio di più incidenti

Giovanna Guiso

01.07.2025 10:48

Sono anni che da queste pagine denunciamo la pericolosità delle infrastrutture stradali progettate e realizzate senza considerare l’utente delle due ruote motorizzate. Ciononostante i guard-rail continuano a essere trappole mortali perché in caso di incidente anche a bassa velocità, l’impatto contro queste barriere dà scarse probabilità di sopravvivenza, e quando non si muore le conseguenze sono terribili. Non a caso sono definiti “ghigliottine”.

Guard-rail più sicuri, meno vittime: parte l’appello

Installare sui guard-rail dispositivi salva motociclisti (DSM) ovvero attenuatori d’urto a elevata capacità assorbente, nelle zone indicate dall’analisi statistica degli incidenti stradali, riduce, mitiga la gravità di lesione in caso di impatto tra il motociclista e la barriera. Anziché essere facilitata dal Decreto salva motociclisti del 1° aprile 2019, la loro installazione è penalizzata a causa dei vuoti normativi e degli impedimenti burocratici che caratterizzano questo decreto e che scoraggiano l’iniziativa dei gestori delle strade.

Per chiedere la revisione di questa legge, l’effettivo utilizzo del 50% dei proventi delle sanzioni amministrative ai fini della sicurezza stradale (art. 208 Codice della Strada) e attirare l’attenzione dei gestori delle strade contro la mancanza di ergonomia con cui si progettano e costruiscono le infrastrutture stradali, alcune associazioni hanno proposto alle istituzioni di collaborare per evitare che altri motociclisti perdano la vita sulla strada o rimangano invalidi. È una delle tante azioni attuate nel corso del tempo attraverso appelli alle autorità, petizioni online e pagine web, ma ciò che distingue questa proposta è il numero di associazioni che l’ha firmata e che sta via via crescendo.

Tali associazioni sono passate dalle parole ai fatti. Hanno acquistato a proprie spese i DSM e li hanno donati alle Pubbliche Amministrazioni del proprio territorio affinché li installassero sui guard-rail nelle curve più pericolose. In altre parole hanno fatto ciò che i gestori delle strade sono restii a fare per non assumersi la responsabilità della vita di chi circola su due ruote motorizzate. Tra queste associazioni abbiamo evidenziato quelle impegnate da più tempo a favore della nostra sicurezza.

INIDCE

  • Le associazioni impegnate nell'aumentare la sicurezza: come si muovono con le amministrazioni
  • FMI, Giovanni Copioli: l’impegno a favore della sicurezza dei motociclisti
  • Matteo Bernardini: un tavolo europeo per riscrivere il decreto
  • Barbara Vancini: i limiti del decreto salvamotociclisti
  • ANCMA, Michele Moretti: la situazione motocicli in italia

ASSOCIAZIONE MOTOCICLISTI INCOLUMI

È stata fondata nel 2003 per sensibilizzare istituzioni e utenti sui pericoli della strada. Ha sede legale a Chianciano Terme (Siena), in via Tevere 76/80 (www.motociclisti-incolumi.com, info@motociclisti-incolumi.com). È impegnata in incontri con le scuole e le istituzioni. Nel 2007 ha vinto a Madrid il secondo premio europeo “La Securite Routiere” della Fondazione Norauto per le migliori iniziative europee sulla sicurezza stradale. Il presidente è Marco Guidarini, 68 anni, medico traumatologo, pilota, proprietario di una Suzuki V-Strom da turismo e di una Suzuki 1000 K6 con cui corre nel CIV Classic. Ha elaborato un metodo di analisi che individua nelle dinamiche dei sinistri stradali le cause di incidenti e le cause di lesioni, fondamentale per individuare i fattori di rischio legati a pilota, progettista e infrastrutture.

"In Italia ancora oggi vengono disposti guard-rail di vecchia concezione quando negli altri Paesi europei nel 2000 hanno incominciato a installare DSM. Nel 2008, in Spagna, dopo aver vinto il GP di Barcellona, Daniel Pedrosa, fece il giro d’onore del circuito con la bandiera 'guardarrailles asesinos' che rappresentava le vittime dei guard-rail, azione che sensibilizzò il ministro delle Infrastrutture spagnolo il quale incaricò l’azienda Hiasa-Gonvarri di sviluppare moderni DSM. L’azienda mi invitò, in veste di traumatologo e pilota, a dare indicazioni precise su tali dispositivi e in una settimana effettuò nel laboratorio di Valladolid crash-test per sviluppare vere 'barriere salvavita'. In pochi anni su tutte le curve spagnole a elevato rischio furono installati i nuovi dispositivi e salvate migliaia di vite. Nel 2007 AMI ha promosso l’installazione di DSM DR46 Snoline in 4 curve a elevato rischio del Passo di Bocca Serriola (Perugia), in provincia di Siena guard-rail con DSM dell’azienda Margaritelli, e ha collaborato per la installazione di DSM lungo la strada che costeggia il lago di Campotosto (Aquila). Nel 2015 ha partecipato all’installazione di guard-rail sperimentali ad Avellino in Contrada Serroni, a Matera in viale Italia e nel 2017 a Torino, in corso Chieri. Nel 2023 ha donato alla città metropolitana di Cagliari un guard-rail con DSM acquistato con i proventi del 5x1000 che è stato installato dal Comune di Cagliari su una pericolosa curva della litoranea (SP 17 km 26+900). Le strade progettate e costruite senza criteri di ergonomia, come guard-rail 'ghigliottina' e ostacoli fissi disposti in eccesso e a ridosso della strada o in esterno curva, sono troppo spesso causa di lesioni e sono responsabili degli esiti drammatici di un banale errore umano compiuto sulla strada anche a basse velocità"

ASSOCIAZIONE PRECEDENZA ALLA SICUREZZA

È nata nel 2007 per ridurre il numero di vittime della strada attraverso la diffusione dell’educazione stradale nelle scuole. La sede è a Mestre (Venezia), in via Mestrina 6 (041- 971123, pasav.va@gmail.com, Fb precedenzaallasicurezza). Nella provincia di Venezia ha organizzato incontri sulla sicurezza stradale in cui ha coinvolto migliaia di studenti, e progettato aree attrezzate per bambini dai 6 ai 12 anni, dotate di corsie, rotatorie, strettoie, segnaletica verticale e orizzontale per insegnare ai più giovani la sicurezza stradale. Il presidente è Cristiano Invaso, 55 anni, ingegnere e motociclista, possessore di una Triumph Scrambler.

"Dalla collaborazione con il MC della Polizia di Stato e il MC dei Vigili del Fuoco di Venezia è nato un motoraduno denominato 'Moto Giro per la sicurezza delle due ruote' per sensibilizzare sulla pericolosità dei guard-rail. Durante le varie edizioni, per dare maggiore incisività all’azione di prevenzione della nostra associazione, sono stati donati 15 DSM dell’azienda Snoline ad alcuni Comuni di Venezia, Treviso e Padova, che sono stati installati su infrastrutture comunali già esistenti. Il successo di partecipazione e l’attenzione mediatica che ne è scaturita ci ha convinto a organizzare analoghe manifestazioni anche per i prossimi anni. Il 16° motogiro è andato in scena il 15 giugno, con partenza dal Comune di Meolo (VE) lungo un percorso che ha toccato la provincia di Venezia e Treviso. Anche a questo Comune è stato donato un DSM. Durante la manifestazione, a cui partecipano i MC veneti, tutti hanno indossato una casacca gialla con la scritta 'vestiti di sicurezza'. Nella realizzazione di queste iniziative le istituzioni si sono sempre dimostrate collaborative. Anche il rapporto con le amministrazioni locali è ottimo, ci assecondano soprattutto quando proponiamo iniziative rivolte ai giovani". 

ASSOCIAZIONE MOTOINCONTRO FABIO CELAIA

È nata nel 2012 dopo l’incidente stradale in cui ha perso la vita Fabio Celaia, 25 anni, in sella alla sua Yahama R6 sul Monte Peglia, mentre era in gita con amici. La sede è a Torgiano (Perugia), in via Pozzetto 7 (339-4676575, 338-3506551, motoincontrofabiocelai@pec.it, www.motoincontrofabiocelaia. it, Fb Motoincontro Fabio Celaia).
Il presidente è Eros Celaia, padre di Fabio, 62 anni, motociclista, istruttore di guida sicura e insegnante di educazione stradale nelle scuole. Ogni anno, l’ultima domenica di agosto, organizza un raduno intitolato al figlio per raccogliere fondi da destinare alla sicurezza dei motociclisti.

"Era l’agosto 2011 e Fabio era terzo nel corteo di moto che viaggiava a 68 km orari nei pressi di San Venanzo (Terni) quando ha avuto un incidente mortale. Ho reagito al dolore della perdita di mio figlio impegnarmi a rendere le strade più sicure, a insegnare la sicurezza stradale ai ragazzi in età di patentino, e a bambini da 6 anni a stare in sella a minimoto; a più giovani fornisco un abbigliamento protettivo completo per far capire anche ai genitori l’importanza di proteggersi. È un modo per sopravvivere al dolore, che si è rivelato importante per tenere viva la memoria collettiva di Fabio ed evitare che altri giovani perdano la vita sulle strade. Nel corso del tempo la nostra associazione ha donato alla provincia di Perugia, che li ha installati, 2 guard-rail con DSM dell’azienda Margaritelli: il primo di circa 40 metri sulla strada comunale di Torgiano (Perugia) in via Bastia; il secondo di circa 92 metri sulla SP1 che da San Martino in Colle scende a San Martino in Campo (entrambi nelle foto). Ha inoltre finanziato la realizzazione di dieci nuovi attraversamenti perdonali a ridosso delle scuole. Negli anni scorsi ero riusciti a mitigare il difficile rapporto con le istituzioni e a semplificare tanti aspetti burocratici, ma da quando è cambiata l’Amministrazione locale, tutto è tornato complicato. Nel mondo motociclistico non abbiamo difficoltà a far comprendere la pericolosità dei guard-rail e quindi l’importanza di renderli sicuri attraverso l’installazione dei DSM; altrettanto non possiamo dire per le Pubbliche Amministrazioni"

thumbnail

MOTORLAB IDEE IN MOVIMENTO

È stata creata nel 2015 e ha ideato il progetto "Adotta un DSM" per raccogliere fondi per l'acquisto DSM da donare alle Pubbliche Amministrazioni disposte ad assumersi le spese di installazione. La sede operativa è a Castelfranco Emilia (Modena), in via Carletto 4 (motorlab2015@gmail.com, www.motorlab.it, Facebook: motorlabideeinmovimento). Il presidente è Mario Volta, 59 anni, proprietario di una Ducati Monster 620ie Special soprannominata “Emillycafferacer”.

"Abbiamo scelto i DSM DR46 dell’azienda Snoline perché a nostro parere produce quelli più sicuri e perché ci ha aiutato indicandoci le ditte installatrici che abbiamo poi segnalato ai Comuni. Sono stati installati nella provincia di Bologna, a Pianoro, in due curve sulla SP 58 e due curve sulla SP 67; a Castel del Rio in una curva sulla SP 610; a San Lazzaro di Savena in due curve sulla SS 9, in una sulla Croara, in una sulla rotonda Virginia Wolf e una sulla via Paolo Poggi, per un totale di 630 metri (nella foto a destra). Altri Comuni si sono trincerati dietro a norme come quella citata dal decreto salva motociclisti che limita l’installazione nei punti dove ci sono stati almeno 5 morti o feriti con lesioni gravi. La cronaca riporta ben altri numeri! Non tutte le istituzioni vogliono rendere le strade più sicure. Non è semplice parlare di gravi invalidità e morti causate dall’impatto contro i guard-rail se privi di DSM. Le statistiche indicano che gli incidenti motociclistici gravi sono l’8% di quelli totali, ma la maggior parte delle persone ignora che il loro esito è mortale o gravemente invalidante. I motociclisti non vogliono sentirne parlare, le Pubbliche Amministrazioni non calcolano i costi sanitari dei sinistri e preferiscono accollarseli invece di prevenire. Per sensibilizzare i motociclisti ogni anno pubblichiamo un calendario di giri turistici in sicurezza, giornate in pista per sostenere il nostro pilota Rossano Gualandi ed eventi nella nostra sede per raccogliere fondi e promuovere la nostra missione sulla strada e nei circuiti. Da oltre un anno lavoriamo a una utility app che ottimizza le segnalazioni di anomalie e/o situazioni di pericolo sulle strade, e le segnala con foto e coordinate GPS alla nostra associazione che provvederà a inoltrarle ai rispettivi Comuni e Prefetti per informare i gestori delle strade affinché risolvano i problemi. Resta inteso che alla base ci deve essere la volontà di ogni cittadino a preservare la propria e l’altrui incolumità"

1 di 5

Avanti
  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento