        Quanto realizzato dalla spagnola Stark ha davvero dell&rsquo;incredibile. In pochissimo tempo hanno concretizzato e commercializzato una moto elettrica capace di prestazioni impensabili, il tutto ad un prezzo accettabile! Indice:  Le caratteristiche della Stark Varg Stark Varg: la batteria Le "criticit&agrave;" della Stark Varg (pag.2) Le sensazioni in sella, dopo la prova in pista (pag.2) Stark Varg la differenza tra motore elettrico e motore termico (pag.3) Stark Varg: quanto costa (pag.3)  Le caratteristiche della moto elettrica: Stark Varg Il colpo d&rsquo;occhio mostra una moto filante e compatta nelle sovrastrutture plastiche. Mancano lo scarico e il serbatoio, ma la simmetria ne guadagna. Per il resto c&rsquo;&egrave; tutto quello che serve a una moto racing che deve limitare peso ed ingombri. L&rsquo;unica concessione &egrave; il ponte di comando dove, a differenza di tutto il panorama cross, troviamo una strumentazione che introduce un&rsquo;ulteriore differenza: con uno smartphone Android e una app dedicata si pu&ograve; sperimentare una gestione del propulsore fino ad ora sconosciuta ai motori termici. Lo smartphone&nbsp;trova il suo alloggiamento nel paracolpi sopra all&rsquo;attacco del manubrio ed &egrave; impermeabile e logicamente antiurto (entro certi limiti). A livello di ciclistica non manca nulla: sospensioni Kayaba Tecnichal Touch tarate per il peso dell&rsquo;acquirente, freni Brembo, pneumatici Pirelli, un esteso paramotore in schiuma a bassa intensit&agrave; e una pulsantiera sul lato sinistro del manubrio per gestire al volo i riding mode. Il propulsore &egrave; regolabile nella potenza e nel freno motore su cinque mappe che possono essere cambiate tramite la pulsantiera. La potenza di 60 CV &egrave; un valore di per s&eacute; elevatissimo per l&rsquo;utilizzo in fuoristrada, per chi vuole di pi&ugrave; c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di spingersi fino a 80 CV; ancora pi&ugrave; incredibile &egrave; la coppia, dichiarata in ben 938 Nm.  Moto elettrica: le caratteristiche della batteria della Stark Varg La batteria &egrave; di 6,5 kWh e per ricaricarla c&rsquo;&egrave; un cavalletto centrale con apposita presa di collegamento e prolunga. Anche la ricarica pu&ograve; essere impostata su varie velocit&agrave; a seconda della potenza disponibile.  &nbsp; Dopo aver analizzato le caratteristiche tecniche generali e quele relative alla batteria, andiamo a vedere le criticit&agrave; dell'elettrica spagnola e le sensazioni che abbiamo avuto nella prova in pista. Le "criticit&agrave;" della Stark Varg Poche, anzi pochissime, le cose perfettibili: le manopole, grosse e dure, non rendono giustizia all&rsquo;impostazione premium della moto; e anche le piastre di sterzo, seppur bellissime, sono regolabili solo su due posizioni, quando molte concorrenti offrono quattro possibilit&agrave;. Passando all&rsquo;analisi dinamica, cominciamo da una percezione del peso da fermo importante: i 120 kg sono veritieri e rappresentano un gap di una quindicina di kg abbondanti rispetto alla concorrenza con motore a scoppio. Teniamo per&ograve; conto che non va aggiunta benzina, e che la Stark dispone di un ampio paramotore che non tutte le avversarie possiedono di serie; quindi, la differenza &ldquo;reale&rdquo; si riduce di qualche kg. In sella si trova una posizione di guida ottimale, perfettamente simmetrica, con superfici di contatto ergonomiche e con una triangolazione pedane-sella-manubrio davvero centrata; magari pi&ugrave; orientata alle taglie grandi, ma senza controindicazioni per i pi&ugrave; piccoli. La ciclistica &egrave; altrettanto sorprendente, soprattutto se si considera che si tratta di una &ldquo;premi&egrave;re&rdquo;.  Le sensazioni in sella, dopo la prova in pista &Egrave; una moto precisa e stabile, capace di affrontare le sezioni veloci con sicurezza e, al contempo, di districarsi nel lento senza problemi. Rispetto a una moto tradizionale non si avverte l&rsquo;effetto giroscopico del propulsore e anche il freno motore &egrave; sempre costante (sulla base di quanto impostato). Fin dal primo giro di pista tutto avviene con facilit&agrave; e non occorre riparametrarsi pi&ugrave; di tanto nelle curve o sui salti. I freni Brembo, normalmente apprezzati per la potenza, si comportano bene, anche se il peso complessivo del veicolo si fa sentire e le decelerazioni richiedono un&rsquo;azione decisa all&rsquo;anteriore. Un aiuto concreto, in tal senso, arriva dal freno motore, regolabile da 0 a 100; per quello che abbiamo potuto verificare, con valori da 40 a 60 si ha un&rsquo;azione simile a quella di un 2 tempi, mentre aumentando fino a 80 ci si avvicina di pi&ugrave; un 4 tempi. Anche la potenza &egrave; regolabile. Diciamo che per l&rsquo;uso in pista si va dai 40 CV a salire, ma oltre i 55 bisogna prestare attenzione a come si agisce sul gas.  &nbsp; Analizzati i punti di forza e quelli di debolezza &egrave; ora di parlare di prezzo! Ma prima una curiosit&agrave;... Moto elettrica: la differenza con il motore termico A differenza di un motore termico, qui il massimo della spinta lo si riceve appena si apre il gas, poi la crescita si plafona leggermente. In presenza di un buon grip questa esuberanza iniziale &egrave; un ottimo alleato e per certi versi sopperisce alla mancanza della frizione. Quando per&ograve; il grip &egrave; inferiore, bisogna prestare attenzione a come si agisce sull&rsquo;acceleratore, oppure bisogna calare la potenza. Altro aspetto da tenere in considerazione &egrave; che durante una manche la potenza cala leggermente, per cui &egrave; bene costruirsi le mappe tenendo conto di ci&ograve; e magari intervenire sulla pulsantiera per avere la spinta desiderata. In termini di durata della batteria, abbiamo verificato che, su un terreno misto sabbioso, dopo 27 minuti siamo passati da 100% a 38%. Questo, insieme al peso, &egrave; l&rsquo;unico aspetto migliorabile di questa moto che, al suo debutto, &egrave; gi&agrave; in grado di rivaleggiare con la pi&ugrave; agguerrita concorrenza. Stark Varg: quanto costa La Stark costa&nbsp;12.900 euro, per la versione&nbsp;60 CV, e&nbsp;13.900 euro&nbsp;per quella con&nbsp;80 CV. Si pu&ograve; avere in tre colorazioni, bianco, rosso o grigio, con freno posteriore al manubrio oppure a pedale e con la ruota posteriore di 18&rdquo; o 19&rdquo;.       

La Casa spagnola ha realizzato l'impensabile puntando sulle prestazioni. Il tutto ad un prezzo accettabile: ecco i punti di forza e le criticit&agrave; &nbsp;

Stark Varg: l'elettrica che permette di regolare la potenza del motore

        Doppio record per il team di Seat M&ograve; sul circuito di Saragozza, in Spagna. Lo scooter Seat M&ograve; 125 Performance &egrave; riuscito infatti a battere due Guinness World Record in 48 ore: 2.588 chilometri percorsi, qualcosa di mai visto se si pensa che &egrave; ideato per le strade urbane. Il modello 100% elettrico verr&agrave; svelato ad Eicma 2022, esposizione che si terr&agrave; a Milano dal prossimo 8 novembre. La percorrenza pi&ugrave; lunga Lo Scooter &egrave; stato guidato da cinque piloti che si sono aleternati ogni circa 50 minuti. Poi, le successive 24 ore hanno visto salire in sella il giornalista Valerio Boni il quale ha percorso circa 1.158 chilometri in 24 ore in solitaria e ha poi commentato la sua esperienza. "Proprio come &egrave; successo con i tentativi in minimoto e con la moto da enduro il nervosismo si &egrave; dissolto appena il cronometro ha iniziato il &nbsp;lungo conto alla rovescia. Avevo preparato una tabella di marcia per arrivare a raggiungere i 918 km in 20 ore, e diviso la prova in quattro blocchi.&nbsp;Il&nbsp;programma prevedeva di girare circa 6 &ndash; 8 secondi pi&ugrave; lentamente dei ragazzi, con cambi veloci e pause pi&ugrave; lunghe ogni sei ore. E tutto &egrave; filato come previsto, poich&eacute; allo stop delle 6 del mattino mancavano solo tre giri per superare quota 918 km. La notte &egrave; stata lunga, ma non ci sono stati problemi di visibilit&agrave; o di altra natura, e con il ritorno della luce non &egrave; stato difficile superare i 1.000 km che mi ero prefissato e raggiungere i 1.158, che sono il nuovo record individuale per uno scooter elettrico e allo stesso tempo la percorrenza pi&ugrave; lunga anche per una moto elettrica. Certo, poter cambiare le batterie ha rappresentato un vantaggio, ma parte di questo &egrave; stato assorbito dal tracciato del circuito con 13 curve vere, con due staccate importanti e un solo rettilineo sul quale sfruttare la velocit&agrave; massima, non quella assoluta di 95 km/h della modalit&agrave; Sport, ma i circa 80 del programma City". GUIDA ALLA SCELTA: 5 SCOOTER ELETTRICI DA TENERE D'OCCHIO       

Il modello elettrico sar&agrave; svelato ad Eicma 2022 che avr&agrave; inizio l''8 novembre: ha percorso pi&agrave; di 2500 chilometri in 48 ore

Doppio record del mondo per il nuovo Seat Mò 125 Performance

Seat &egrave; un marchio giovane per attitudine ancor prima che per target. Non &egrave; un caso se nel bouquet del Gruppo Volkswagen &egrave; quello che pi&ugrave; riesce a parlare proprio alla clientela anagraficamente pi&ugrave; verde. E questo avviene anche se confrontato con altri competitor: l&#39;et&agrave; media del cliente Seat &egrave; 38 anni, ma scende addirittura a 32 per auto come la Leon, contro i 48 dei modelli dello stesso segmento di altri marchi. A questo va aggiunto l&#39;interesse che la Casa sta dimostrando sempre pi&ugrave; per l&#39;elettrico, tant&#39;&egrave; che &egrave; incaricata di sviluppare la prossima vettura utilitaria ad elettroni del gruppo. Infine, come ultimo elemento, spruzziamoci la volont&agrave; di esplorare nuovi segmenti e di penetrare il mercato della mobilit&agrave; urbana come gi&agrave; sta avvenendo con successo con i monopattini. Il prodotto di tutti questi fattori lo vedete in queste foto. Si chiama Seat M&ograve; eScooter 125 dove la cifra per&ograve; non deve trarre in inganno: l&#39;ottavo di litro &egrave; soltanto la misura dell&#39;omologazione, ma la propulsione &egrave; totalmente elettrica. Abbiamo avuto l&#39;opportunit&agrave; di provarlo per il centro e le colline di Verona, perci&ograve; andiamo ad analizzarlo assieme in questo #SottoEsame.  Seat M&ograve; eScooter 125: il design    I pi&ugrave; attenti al settore della mobilit&agrave; elettrica avranno riconosciuto le linee originali e ben calibrate del Silence S01, scooter sviluppato e costruito proprio a Barcellona. Non &egrave; un mistero che Seat sia partita da questo modello per una personalizzazione che, in buona sostanza, non stravolge il prodotto. Niente di male, anzi, sia perch&eacute; la proposta - come vedremo - &egrave; pi&ugrave; che valida sia perch&eacute; il cliente potr&agrave; contare su tutta la rete di concessionarie Seat e su formule d&#39;acquisto - come vedremo - di tipo &quot;automobilistico&quot; con zero anticipo e rata di 99 euro. Passando a questioni pi&ugrave; puramente stilistiche, l&#39;eScooter Seat M&ograve; ha un&#39;estetica accattivante enfatizzata dalle colorazioni opache perfettamente allineata all&#39;audacia tipica del marchio spagnolo. Il design riesce a coniugare le esigenze di un bel prodotto da esibire con soddisfazione a quelle pratiche tipiche di uno scooter pensato per svicolare in citt&agrave;. Le finiture soddisfano l&#39;occhio e il tatto, lo scudo offre una discreta protezione aerodinamica e la bella sella nasconde un ampio vano per due caschi jet. Anche questa non &egrave; cosa da poco. Tra le soluzioni originali, la pi&ugrave; evidente riguarda il pacco batteria: posizionato centralmente per una buona ripartizione delle masse presenta un anello a led che ci informa sullo stato di ricarica, ma soprattutto pu&ograve; essere facilmente sfilato e, grazie a maniglione e rotelle, portato a spasso come un trolley. Ad oggi &egrave; l&#39;unico scooter ad offrire questa arguta possibilit&agrave;. VOTO: 7   Seat M&ograve; eScooter 125: i contenuti tecnici    Il motore, montato nella ruota posteriore, genera 7 kW (9 kW di picco) e questo gli fa guadagnare, oltre all&#39;omologazione 125 equivalente, una velocit&agrave; massima di 95 km/h e soprattutto un bello spunto da 3,9&quot; nello 0 - 50 km/h. Le prestazioni sono perci&ograve; perfette per l&#39;impiego urbano e anche nella prova non abbiamo mai sentito la necessit&agrave; di maggiore potenza o coppia, neppure salendo sulle Torricelle, la collina che domina la citt&agrave; scaligera.   &nbsp;  La batteria, ovviamente agli ioni di Litio ad alta densit&agrave;, &egrave; da 5,6 kWh, pesa 41 kg e fornisce un&#39;autonomia fino a 137 km a detta del costruttore, secondo il ciclo di test WLTP. Abbiamo gi&agrave; parlato della possibilit&agrave; di portarla agevolmente con s&eacute; (a patto di non dover affrontare degli scalini...) per collegarla alla presa domestica, grazie alla quale impiega dalle 6 alle 8 ore per una ricarica completa 0 - 100%.  &nbsp;  La ciclistica &egrave; caratterizzata da ruote da 15&quot; e 14&quot; con pneumatici 120/70 e 140/70 e la frenata combinata CBS (obbligo di legge) lavora su dischi freno rispettivamente da 260 mm e 240 mm. Il peso &egrave; di 152 kg che in assoluto non sono pochi, ma va detto che una volta in sella le manovre non sono affatto difficili sia per il buon bilanciamento sia per la presenza della retromarcia. A proposito di marcia, sono tre le modalit&agrave; di guida preimpostate: Eco, City e Sport. Nella prima le limitazioni di velocit&agrave; e accelerazione risultano evidenti; &egrave; il riding mode ideale per chi ha poca pratica o quando si ha necessit&agrave; di risparmiare il pi&ugrave; possibile energia. Nella stragrande maggioranza dei casi si user&agrave; la mappatura City, la pi&ugrave; equilibrata delle tre. La quasi assenza di freno motore consente di veleggiare pi&ugrave; che nelle altre. Quando invece si vuole sfruttare tutta l&#39;accelerazione si pu&ograve; mettere in Sport che ha anche pi&ugrave; freno motore e quindi una risposta pi&ugrave; &quot;motociclistica&quot;.    Al centro del manubrio troviamo un ampio display digitale che ci fornisce tutte le informazioni fondamentali come velocit&agrave;, livello carica batteira, temperatura batteria, modalit&agrave; di guida, velocit&agrave; media e autonomia residua. La grafica, sobria e chiara, merita solo un appunto: al contrario di quanto siamo generalmente abituati, mette in evidenza in grande al centro la carica residua mentre la velocit&agrave; &egrave; relegata nell&#39;angolo destro. Bisogna abituarsi per non confondere i numeri. Molto buona la dotazione di serie: oltre alla ormai indispensabile connessione bluetooth con il proprio smartphone e la applicazione dedicata, troviamo la chiave digitale che pu&ograve; essere tenuta in tasca.  VOTO: 7  &nbsp;     Seat M&ograve; eScooter 125: ergonomia e comfort   Compatto ma niente affatto minuscolo, l&#39;eScooter di Seat ha una buona ergonomia generale, con una posizione di guida sufficientemente comoda e attiva. La sella, ben sagomata &egrave; ospitale per due. La pedana non &egrave; grande, ma &egrave; piatta e consente l&#39;appoggio anche a chi abbonda nella taglia delle scarpe. Comodo e capiente anche il vano sottosella. Il manubrio &egrave; abbastanza vicino al busto come &egrave; normale che sia in uno scooter e tutto si trova alla corretta distanza. Chi ha le gambe pi&ugrave; lunghe potrebbe trovare lo scudo un po&#39; vicino e chi invece le ha pi&ugrave; corte potrebbe trovare la sella un po&#39; larga, ma parliamo degli estremi. VOTO: 6,5   Seat M&ograve; eScooter 125: piacere di guida e fattore emozionale     Il Seat M&ograve; eScooter 125 si guida molto bene, specie quando lo si fa scorrere e si adotta uno stile un po&#39; sportivo. Il merito &egrave; delle buone prestazioni del motore nello spunto e in ripresa ma anche dell&#39;assetto rigido che consente qualche ingresso di curva pi&ugrave; allegro e buoni angoli di piega. Di contro, se viaggiate molto sul pav&eacute;... siete avvisati. In linea con le esigenze anche la frenata. Nel complesso regala una guida piacevole specie quando possiamo sfruttare le sue doti di agilit&agrave;. Nella maggior parte del tempo si user&agrave; la modalit&agrave; di guida City che enfatizza i pregi della guida elettrica permettendo di lasciare scorrere a lungo lo scooter in rilascio. VOTO: 6,5   Seat M&ograve; eScooter 125: rapporto qualit&agrave; / prezzo   Non costa poco, ma neppure un&#39;esagerazione specie considerando l&#39;offerta in termini di tecnologia e in termini di risparmio durante l&#39;utilizzo. Il prezzo di listino &egrave; di 6.750 euro ma a questi si devono poi sottrarre gli incentivi statali del 40% in caso di rottamazione. Inoltre &egrave; possibile acquistarlo con una formula finanziaria senza anticipo a 99 euro al mese per 48 mesi. Se, calcolatrice alla mano, consideriamo che per percorrere 100 km ci vuole meno di 1 euro di energia e che la manutenzione si preannuncia particolarmente leggera ecco che il tutto si riequilibria. Tuttavia avremmo preferito partire da un prezzo pi&ugrave; basso. VOTO: 6  &nbsp;     Seat M&ograve; eScooter 125: conclusioni   Gradevole da vedere, ben costruito e con soluzioni originali, ma anche godibile nella guida in mezzo al traffico delle nostre citt&agrave;. Il Seat M&ograve; eScooter 125 &egrave; di certo un candidato interessante per chi si muove nei centri urbani e vuole farlo non solo risparmiando benzina ma anche emissioni. E magari di tanto in tanto ha anche bisogno di spostarsi in due con uno scooter in grado di reggere lo sforzo e offrire adeguata abitabilit&agrave;. Anche la formula di acquisto a rate &egrave; molto interessante e a questo si aggiunge il supporto di una rete di concessionarie dislocate su tutto il territorio e un marchio gi&agrave; ampiamente conosciuto e apprezzato bench&eacute; al suo debutto su due ruote. In definitiva crediamo che Seat abbia rotto il ghiaccio, ma che il suo (buon) esempio possa essere seguito anche da altri grandi costruttori. VOTO: 6,6 

La Casa spagnola del Gruppo Volkswagen debutta nel mondo delle due ruote motorizzate con uno scooter 100% elettrico. Lo abbiamo provato e vi diciamo pregi e difetti nel nostro #SottoEsame

Seat M&ograve; eScooter 125: i voti del #Sottoesame

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