Arriva sul mercato la nuova Triumph Scrambler 1200, offerta in due versione, la più stradale XC e la più specialistica e off-road EX. Comuni ad entrambe la cura dei dettagli e la componentistica super

Triumph Scrambler 1200 XC e XE - LE FOTO

La Scrambler 1200 è offerta in due versioni, la più tranquilla XC e la più fuoristradistica XE che si distingue per l’escursione maggiorata delle sospensioni, per il forcellone più lungo e per il riding mode aggiuntivo (Off-Road Pro) che si aggiunge ai cinque di serie.

La linea è impreziosita dall’impianto di scarico doppio e alto che corre sul fianco destro della moto: un segno distintivo dell’universo scrambler…

Le pinze anteriori sono delle M50 monoblocco firmate Brembo, quanto di meglio c’è sul mercato…

I due ammortizzatori sono realizzati dalla Ohlins: sono regolabili nel precarico e nei freni idraulici in compressione ed estensione. Sono inoltre dotati di doppia molla sovrapposta dalla diversa costante elastica per offrire la massima progressività di intervento.

La strumentazione è di tipo TFT e offre diversi layout di visualizzazione: di facile consultazione, offre moltissime informazioni e permette di gestire in modo semplice tutta l’elettronica.

Sul blocchetto di sinistra è presente il pulsante “M” per selezionare il riding mode più adeguato al fondo e alle necessità del pilota: cinque quelli di serie (Road, Rain, Off-Road, Sport e Rider), sei per la XE che offre anche quello “Off-Road Pro. Per confermare la scelta e gestire l’elettronica e le info occorre azionare il pulsante joystick a 5-vie più in basso.

Il gruppo ottico anteriore è di tipo a Led e offre la funzione DRL.

Splendido il forcellone: quello della versione Scrambler 1200 XE è più lungo (579 mm contro i 547 della gemella XC): ciò comporta anche differenti quote ciclistiche (avancorsa, inclinazione cannotto di sterzo, interasse).

Un tocco di classe: il tappo del serbatoio a scatto sotto il quale si nasconde quello reale dotato di serratura.

Il pedale del freno posteriore della versione XE è dotato di testa rotante che permette di variare velocemente l’altezza del comando per la guida in piedi sulle pedane.

I paramani, insieme alle manopole riscaldabili, sono montati di serie nella versione EX.

La zona di congiunzione sella-serbatoio snella permette di adottare una guida in piedi comoda e intuitiva, a tutto vantaggio del feeling di guida. Il peso si sente, ma il lavoro delle sospensioni adeguatamente tarate compensa alla grande.

La risposta del propulsore ai medi regimi è eccellente: l’erogazione, superati i 2.500 giri si regolarizza, ma è dopo i 3.000 (e fino ai 6.000) che la spinta si fa dolce ed estremamente corposa. Peccato la risposta appena un po’ brusca alle minime aperture del gas…

Su strada occorre chiudere i registri dell’idraulica per limitare i trasferimenti di carico: le sospensioni sono molto sensibili e il risultato è ottimo. La moto risulta sempre facile e precisa nonostante la ruota anteriore da 21”.

Ottima la frenata: il nuovo impianto frenante è potente e sempre molto modulabile. Meno a punto il cambio, a volte un tantino ruvido negli innesti.

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