Il settore delle maxi naked &egrave; sempre pi&ugrave; affollato. Ciascun azienda lo interpreta a modo suo: c&rsquo;&egrave; chi prende la superbike e la sveste delle carene (vedi Aprilia Tuono), chi progetta una moto espressamente stradale ma che non disdegna i cordoli (KTM 1290 Super Duke R o Ducati Streetfighter V4) e infine c&rsquo;&egrave; Kawasaki, che con la Z H2 ha seguito una strada solitaria: quella della sovralimentazione. Il risultato? Ve lo raccontiamo direttamente dalla movimentata Las Vegas, nel consueto #SottEsame.    DESIGN KAWASAKI Z H2  Possiamo confermarlo: dal vivo rende molto meglio che in foto. Le sue forme sono ben accordate e c&rsquo;&egrave; una bella continuit&agrave; tra avantreno e retrotreno per quanto riguarda i volumi. I particolari sono estremamente curati, come ogni Kawasaki che si rispetti, ma va detto che la parte frontale risulta un po&rsquo; pesante nell&rsquo;insieme. VOTO 6,5    CONTENUTI TECNICI KAWASAKI Z H2  &Egrave; l&rsquo;ammiraglia di tutte le Z, e in quanto tale sfrutta una tecnologia di altissimo livello. Il motore a 4 cilindri &egrave; sovralimentato da un compressore centrifugo ed &egrave; comandato da un acceleratore Ride-by-Wire. Eroga 200 CV. La frizione &egrave; assistita e antisaltellamento, mentre il peso non &egrave; certamente il suo punto forte: 239 kg in ordine di marcia. Il telaio &egrave; un tubolare in acciaio realizzato appositamente per questa moto e ha quote ciclistiche compatte, anche per via di un forcellone inedito, del tipo tradizionale e non pi&ugrave; monobraccio. Le sospensioni sono un classico per Kawasaki: Showa. Davanti c&rsquo;&egrave; una forcella BP (Big Piston) con le funzioni di molla e idraulica separate, dietro un classico monoammortizzatore; entrambi sono completamente regolabili. A tenere a bada peso e potenza della Kawasaki Z H2 ci pensa un&rsquo;elettronica di prim&rsquo;ordine. Tutto si basa su una piattaforma inerziale Bosch a 6 assi che sovrintende a tutti i controlli, nell&rsquo;ordine controllo di trazione, anti-wheeling e cornering ABS (che Kawasaki chiama KIBS).&nbsp;Non mancano nemmeno il cruise control, il launch control e il quickshifter bidirezionale, mentre attraverso il cruscotto TFT&nbsp;a colori si gestiscono i tre Power Mode (Full, Middle, Low, intervengono sulla potenza e sull&rsquo;erogazione) e si pu&ograve; connettere via Bluetooth allo smartphone. L&rsquo;illuminazione &egrave; completamente a LED.&nbsp; VOTO 8,5    PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE KAWASAKI Z H2  A leggere la scheda tecnica ci si potrebbe spaventare: 200 CV su una naked sono troppi, secondo il comune buon senso. E invece&hellip;e invece si scopre una moto tutt&rsquo;altro che fuori controllo. Colpisce la risposta del gas, prima di tutto: morbida, dolce e delicata, non mette in imbarazzo nemmeno il pilota novizio e non soffre di effetto on-off. Non fraintendiamoci per&ograve;: quando richiesto, il 4 cilindri pu&ograve; sparare badilate di potenza alla ruota posteriore. Ai bassi non &egrave; mostruoso, ma dai 4.000 giri in s&ugrave; ha una forza straordinaria, ben spalmata lungo tutto il resto del contagiri. Fortunatamente l&rsquo;elettronica lo tiene a bada con competenza, senza per&ograve; essere invasiva. Cosa avremmo gradito? Un&rsquo;anti-wheeling separato dal controllo di trazione, quello s&igrave;. Ma solo per un utilizzo in pista. La ciclistica &egrave; molto equilibrata, nascondendo in parte il peso elevato. Non si pu&ograve; guidare come una purosangue sportiva, ma la Zetona non vuole nemmeno esserlo, e la posizione di guida rilassata lo conferma. Ottimi i freni, potenti e ben modulabili. VOTO 8,5     RAPPORTO QUALIT&agrave;/PREZZO KAWASAKI Z H2  L&rsquo;elevatissimo livello tecnologico della Z H2 giustifica tutti gli euro richiesti da Kawasaki. Che sono 17.790 (meno di tante concorrenti europee), a cui si possono aggiungere giusto un paio di optional, come lo scarico Akrapovic&nbsp;o il cupolino rialzato. VOTO 8  CONCLUSIONI  Nonostante rientri nella categoria maxi naked, la Z H2 &egrave; una moto unica nel suo genere. Ha un motore esagerato ma gestibile e una guida tonda e intuitiva. Non &egrave; una sportiva spogliata delle carene, tutt&rsquo;altro, ma per molte (moltissime) persone questo &egrave; un punto a favore, non un difetto. VOTO FINALE 7,9  Prova KTM 1290 Super Duke R, i voti del #SottoEsame 

<p>L&rsquo;azienda di Akashi irrompe nel settore delle maxi naked con una moto unica nel suo genere. La nuova Kawasaki Z H2 si rivela una potentissima e gustosa moto stradale</p> 

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Prova Kawasaki Z H2, i voti del #SottoEsame