        Nel 1947 Arturo Magni comincia un&rsquo;avventura nel mondo delle moto al Reparto Corse Gilera della MV Agusta, dove viene assunto come assistente dell&rsquo;ingegnere Remor nell&rsquo;assemblaggio del nuovo motore 4 cilindri da competizione. Dopodich&eacute;, nel 1977 inizia una propria attivit&agrave; imprenditoriale dalla quale nascono molti modelli di moto. E per celebrare questi due anniversari, sono stati pensati due eventi. Nel 2022, dunque, ricorrono due anniversari: i 75 dell'inizio dell'esperienza di Arturo Magni e i 45 dalla nascita di Moto Magni. Programma degli eventi Il primo fra i due si &egrave; gi&agrave; svolto a febbraio alla fiera Salon du 2 roues di Lione, ed ha visto l&rsquo;esposizione di 22 moto Magni, dai primi modelli a quelli attualmente in produzione. Il prossimo appuntamento, invece, avr&agrave; come date 10-12 giugno per il Sunday Ride Classic 2022 circuito Paul Ricard di Le Castellet. Per tutti coloro che hanno una moto Magni ci sar&agrave; inoltre un box riservato dove saranno esposte le moto, una parata dimostrativa nella giornata di domenica 12, oltre alla possibilit&agrave; di fare 6 turni in pista. Per informazioni e prenotazioni contattare entro il 20 maggio il referente Magni Owners ClubPatrice Leturgeon paleturgeon@aol.com, oppure scrivere a magni@magni.it. Sul sito ufficiale sono disponibili altre informazioni sulla manifestazione. METZELER CIV CROSSOVER CUP BY MOTOSPRINT: NUOVO TROFEO PER LE MAXI ENDURO       

Dal 10 al 12 giugno, per il Sunday Ride Classic 2022, un evento speciale dedicato all'anniversario "motoristico" di questo grande personaggio

Arturo Magni, un evento per celebrare i 75 anni di attività

        Dopo Arturo, fondatore dell'azienda Magni, scomparso nel 2015, ieri, 3 gennaio, se ne &egrave; andato anche suo fratello Andrea. Negli anni '50 erano entrambi colonne portanti del reparto corse di MV Agusta e hanno curato la meccanica di piloti del calibro di John Surtees, Mike Hailwood, Giacomo Agostini, Carlo Ubbiali e Phil Read. MOTO, PASSIONE E FAMIGLIA Nati e cresciuti insieme, con la passione per le due ruote, l'attenzione al design e un'immensa esperienza nel campo della meccanica. Se ne va un altro pezzo della storia di MV Agusta, un professionista che dalle strade di Samarate, a nord-ovest di Milano, ha iniziato il suo cammino verso il palcoscenico, o meglio, verso i pi&ugrave; importanti circuiti. Dopo il ritiro di MV Agusta dalle corse nel 1976, il fratello Arturo decide di mettersi in proprio lavorando nella sua officina, la Elaborazione Magni, dove nasceranno modelli come la MH1 con motore Honda e le MB1 e MB2 con motore BMW. Alla fornitura dei motori per Moto Guzzi seguiranno esemplari, ideati dalle menti della famiglia Magni, che hanno fatto la storia delle due ruote nel nostro Paese, esempi di design e motorizzazione che resteranno sempre nel patrimonio motociclistico italiano. PROVA MAGNI ITALIA, IL PARADISO IN TRE CILINDRI       

Negli anni '50 ha fatto parte della scuderia del marchio varesino per poi collaborare con suo fratello Arturo nell'azienda di famiglia

MV Agusta, scomparso Andrea Magni

        Di certo non c&rsquo;&egrave; azienda pi&ugrave; titolata nel produrre modelli retr&ograve; della Magni, il cui fondatore, il compianto Arturo Magni, &egrave; stato l&rsquo;architetto del notevole bottino di 75 Campionati del Mondo nei 26 anni di gare della MV Agusta. Ed &egrave; quello che il figlio pi&ugrave; giovane di Magni, Giovanni, 61 anni, ha effettivamente fatto con successo negli ultimi otto anni, combinando l&rsquo;ingegneria e le prestazioni di oggi con gli spunti stilistici e lo spirito di ieri.  Magni Filo Rosso Black Edition DOVE TUTTO EBBE INIZIO Tutto inizia dal modello Storia del 2013, una streetfighter a quattro cilindri dallo stile classico ma sorprendente, prodotta nello stabilimento Magni di Samarate, a nord di Milano, a due passi dall&rsquo;ex quartier generale della MV, a Cascina Costa, e a 40 km dallo stabilimento MV Agusta di oggi, sulle rive del lago di Varese. Le attenzioni di Giovanni si sono poi rivolte al motore a tre cilindri della Brutale 800 intorno al quale ha costruito un nuovissimo telaio. La base, insomma, della Filo Rosso omaggio alla 500 del 15 volte Campione del Mondo Giacomo Agostini negli anni 1966-1972. Poi &egrave; arrivata la Magni Tributo, che come recita il nome &egrave; un moderno richiamo alla MV pi&ugrave; illustre e sicuramente la pi&ugrave; desiderabile streetbike Agusta a quattro cilindri dell&rsquo;era classic, la 750 Sport introdotta nel 1969. Ironia della sorte, dal 1977 in poi tutti i telai di questa quattro cilindri sono stati effettivamente costruiti dalla neonata azienda di Arturo Magni, rendendo ancora pi&ugrave; plausibile il legame con i mezzi attualmente in produzione. La Tributo non &egrave; stato un successo commerciale. Giovanni Magni conosce il motivo: "Non sono riuscito a omologarla Euro-4", dice con aria frustrata. MODELLO ITALIA Era arrivato insomma il momento di lavorare su un altro progetto, sempre sulla base del motore a tre cilindri MV. Il modello Italia. "Volevo commemorare ci&ograve; che mio padre ha ottenuto nel periodo 1977-80 quando ha rilevato la produzione dei telai 750 Sport per MV Agusta, per poi sviluppare le prime Magni MV con il nostro telaio e una conversione della trasmissione finale a catena", afferma Giovanni. Ricorda che il conte Agusta volle la trasmissione a cardano per le sue moto da strada a quattro cilindri per evitare che qualcuno le usasse per correre. Con questa moto... "volevo ricordare il fatto che mio padre mirava a costruire motociclette stradali senza carenatura, in modo che la bellezza meccanica del motore potesse essere vista e apprezzata. Quindi anche la Magni Italia doveva essere cos&igrave;, in suo onore, con solo un cupolino che permette di apprezzare la bellezza del motore".  DETTAGLI TECNICI&nbsp; La Magni Italia 01/01 utilizza il motore a tre cilindri della Brutale 800, fornito insieme alla centralina Eldor e al cablaggio direttamente da MV Agusta, dopo che Giovanni ha raggiunto un accordo amichevole con il proprietario dell&rsquo;azienda Timur Sardarov, un bel segno di riconoscimento da parte della propriet&agrave; russa. Questo motore &egrave; stato inserito in un telaio in acciaio tubolare al cromo-molibdeno con culla aperta saldato TiG, simile a quello della Tributo, utilizzando il motore come elemento portante, completato da un forcellone con doppio ammortizzatore e ruote di 18 pollici. Al posto delle ruote in magnesio fuse in sabbia montate sulla FiloRosso, l&rsquo;Italia presenta un ulteriore tocco retr&ograve; con cerchi a raggi JoNich realizzati su misura e a mano. Questi componenti impiegano cerchi Borrani ricavati da un solido pezzo di alluminio: sono pi&ugrave; resistenti e pi&ugrave; fedeli alla tradizione oltre che pi&ugrave; leggeri: gli stessi vantaggi offerti da una ruota in fibra di carbonio. Questi cerchi larghi 2,50 pollici (anteriore) e 4,50 pollici (posteriore) sono appositamente progettati per montare pneumatici tubeless, in questo caso l&rsquo;ultimo Racetech RR di Metzeler in mescola da gara K1, un 110/80 anteriore e 160/60 posteriore. Sono inoltre dotati di raggi in acciaio inossidabile che fissano i cerchi a mozzi lavorati a CNC.  UNA MOTO ALL&rsquo;ALTEZZA DEL SUO NOME Queste ruote sono solo un esempio dell&rsquo;attenzione di Giovanni nel rendere la moto all&rsquo;altezza del suo nome utilizzando esclusivamente prodotti di fornitori specializzati italiani. Gli ammortizzatori e la forcella di 43 mm &Oslash; con un&rsquo;inclinazione di 25&deg; sembrano tutti molto retr&ograve;, ma in realt&agrave; sono elementi di alta qualit&agrave; completamente regolabili realizzati da ORAM, azienda vicino a Como. Le pinze Brembo a quattro pistoncini montate assialmente lavorano sui due dischi anteriori flottanti di 320 mm &Oslash;, offrendo come vedremo una decisa risposta in frenata: anche perch&eacute; la moto pesa solo 158 kg a secco, distribuiti al 49% sull&rsquo;anteriore e 51% dietro. La Magni Italia 01/01 &egrave; insomma un altro bellissimo tributo all&rsquo;eredit&agrave; classic di MV Agusta: i prezzi per l&rsquo;Italia partono da 33.000 euro (+IVA). Ma la cifra finale dipende dalle specifiche scelte dal cliente: non va dimenticato che queste moto sono fatte quasi a mano, una per una.  CAF&Eacute; RACER ANNI &rsquo;70 CON PRESTAZIONI DA 21&deg; SECOLO Rispetto alla Tributo con lo stesso telaio, una di quelle moto su cui si sale a bordo per scoprire un assetto di guida sportivo ma accogliente, la Magni Italia &egrave; un vero prodotto Anni &lsquo;70, con una posizione di guida allungata verso l&rsquo;avantreno ad afferrare i semimanubri Discacciati piuttosto spioventi, come su altre Magni rosso scuro. Un aspetto retr&ograve; enfatizzato dalle manopole in gomma Ariete, complete di una nervatura (su quella di destra) per rendere pi&ugrave; facile mantenere il gas completamente aperto, proprio come accadeva cinquant&rsquo;anni fa. Sull&rsquo;Italia si &egrave; seduti abbastanza in basso e piuttosto indietro: l&rsquo;altezza del sedile di 800 mm &egrave; inferiore a quella della Tributo (820 mm), mentre rispetto alla FiloRosso il passo &egrave; significativamente pi&ugrave; lungo (1430 mm contro 1370). Ma i poggiapiedi non sembrano cos&igrave; alti come su nessuno degli altri due modelli Magni MV, e il risultato &egrave; una posizione leggermente pi&ugrave; spaziosa. L&rsquo;Italia si presenta insomma come una autentica caf&eacute; racer della fine degli Anni &lsquo;70, ma con prestazioni del 21&deg; secolo. Dalla sella della Magni Italia (ancora in fase prototipale) si pu&ograve; osservare il contagiri Scitsu funzionante (ma provvisorio): &egrave; montato vicino alla piastra superiore di sterzo ricavata dal pieno in Ergal. Le versioni definitive adotteranno il cruscotto originale MV Brutale che era s&igrave; presente sull&rsquo;Italia (dietro al fanale tondo posto sulla carenatura) ma non ancora operativo, collegato all&rsquo;ECU Eldor EM2.0 che incorpora il pacchetto acceleratore Mikuni RBW/ride-by-wire. Quattro le modalit&agrave; di guida: Sport, Normal, Touring e Rain, pi&ugrave; un&rsquo;impostazione personalizzabile. Aggiungete la grande possibilit&agrave; di regolare le sospensioni Oram e, come la sorella Tributo, la nuova Magni Italia si configura come una motocicletta moderna vestita con abiti d&rsquo;epoca. DANZA TRA LE CHICANE L&rsquo;Italia &egrave; una di quelle moto semplici e intuitive da guidare: non &egrave; per nulla nervosa nonostante la sua geometria dello sterzo piuttosto sportiva, con la forcella impostata su una inclinazione di 25&ordm;, con soli 85 mm di escursione e un offset di 60 mm. Grazie ai pneumatici di esigua sezione di 18 pollici, la Magni MV si avverte relativamente leggera e agile, danzando in modo naturale sulle chicane, anche se non in modo cos&igrave; deciso come la FiloRosso a passo pi&ugrave; corto. Insomma, occorre lavorare un po&rsquo; di pi&ugrave; sull&rsquo;Italia per essere efficaci. La moto &egrave; per&ograve; solida come una roccia sulle curve veloci affrontate in terza e quarta marcia. Queste qualit&agrave; di guida sono da ricondurre all&rsquo;eccellente lavoro del doppio ammortizzatore; l&rsquo;unico punto interrogativo &egrave; da ricondurre a qualche imprecisione dell&rsquo;avantreno nei tornantini, quando ci si affida completamente al Metzeler anteriore (sebbene ad essere onesti, sembrava che potesse essere dovuto a un cuscinetto della testa allentato). Nonostante la curva di coppia piuttosto appuntita (il picco &egrave; a 8.600 giri), il tre cilindri dell&rsquo;Italia rimane un motore amichevole tanto che &egrave; possibile riprendere in sesta marcia da soli 2.000 giri senza alcun strappo della trasmissione. Ma per ottenere il meglio occorre mantenere la lancetta del contagiri sopra i 4.000, soprattutto quando si adotta una guida d&rsquo;attacco. Da qui fino ai 12.500 giri &egrave; un portento, soprattutto intorno ai 9.500 giri, dove la spinta si fa esaltante e l&rsquo;Italia viene sparata fuori dalle curve con estrema cattiveria.  UNA MOTO COMMOVENTE Il paradiso! Sfido chiunque abbia un briciolo di passione motociclistica nelle vene a non lasciarsi commuovere emotivamente dall&rsquo;emozione di guidare una moto come la Magni Italia, con il sottofondo della musica meccanica del suo motore a tre cilindri. Nonostante il suo aspetto d&rsquo;epoca, le performance di questa moto sono di un&rsquo;altra era, quella attuale. La potenza del motore combinata con il peso ridotto si concretizza in un&rsquo;accelerazione avvincente accompagnata da quella squisita nota di scarico. Giovanni ha deciso di creare la Magni Italia in onore del suo defunto padre, Arturo. Pap&agrave; sarebbe contento di te, Giovanni! La storia di Moto Magni, un affare di famiglia       

L&rsquo;Italia si presenta come una autentica caf&eacute; racer della fine degli Anni &lsquo;70, ma con prestazioni del 21&deg; secolo. Un bellissimo tributo all&rsquo;eredit&agrave; classic di MV Agusta

Prova Magni Italia, il paradiso in tre cilindri

L&rsquo;Italia si presenta come una autentica caf&eacute; racer della fine degli Anni &lsquo;70, ma con prestazioni del 21&deg; secolo. Un bellissimo tributo all&rsquo;eredit&agrave; classic di MV Agusta

Magni Italia, il paradiso in tre cilindri FOTO

        Arturo Magni &egrave; stato manager della squadra corse MV Agusta, successivamente produttore di motociclette. Un uomo con la passione per lo sport e per il design a due ruote che ha dato un enorme contributo, su strada e in pista, al patrimonio motociclistico italiano. Anche se non avesse iniziato a costruire le moto da strada che portano il suo nome pi&ugrave; di 40 anni fa nella sua citt&agrave; natale di Samarate, a nord-ovest di Milano, Magni sarebbe stato comunque una leggenda. Magni, moto commemorativa per il patron Arturo Un ragazzo che ha lavorato dietro le quinte alle tante vittorie in gara del team MV Agusta, in qualit&agrave; di supervisore del piccolo gruppo di uomini responsabili del successo delle Ferrari a due ruote del conte Domenico Agusta durante i 26 anni di dominio nei GP. Arturo Magni &egrave; stato la forza trainante dei Campionati del Mondo vinti da leggende delle corse come John Surtees, Mike Hailwood, Giacomo Agostini, Carlo Ubbiali e Phil Read.  I SUCCESSI NEL MOTOMONDIALE CON MV AGUSTA Durante il regno di Magni come Direttore sportivo del Reparto Corse, MV Agusta ha dominato la prestigiosa classe 500 per quasi 30 anni, affrontando la sfida della Honda negli Anni '60. Poi, Arturo ha raccolto un'altra sfida, diventare un produttore di motociclette a pieno titolo. Magni si un&igrave; alla neonata squadra MV Agusta nel 1950 come capo meccanico, e due anni dopo il britannico Cecil Sandford vinse il primo dei Campionati del Mondo MV, nella classe 125. Nel 1956 John Surtees vinse il titolo mondiale 500 sempre su MV Agusta e con il ritiro dalle corse sia della Gilera che della Moto Guzzi, il 1958 vide l'inizio di 17 anni di titoli mondiali consecutivi nella classe 500 GP da parte del team MV Agusta con Arturo Magni al comando. Nel 1959 fu nominato a capo dell'intero reparto corse MV sotto la guida del conte Domenico Agusta, e Magni continu&ograve; quel ruolo fino a quando la MV Agusta si ritir&ograve; dalle corse alla fine del 1976, dopo aver ottenuto non meno di 270 vittorie nei Gran Premi in 75 Campionati del Mondo, 37 dei quali vinti con piloti del calibro di Sandford, Provini, Ubbiali, Surtees, Hocking, Hailwood, Agostini e Read. ARTURO MAGNI SI METTE IN PROPRIO  Il team MV Agusta ha anche vinto 28 titoli del campionato nazionale italiano e non meno di 35 vittorie in gare del TT dell'Isola di Man. Durante tutto questo tempo, Arturo Magni &egrave; stato l'unico responsabile del reparto corse MV: dirigeva la squadra corse e supervisionava l&rsquo;intera operazione tecnica, incluso lo sviluppo di progetti leggendari come le tre cilindri, le quattro, i prototipi a sei cilindri e il boxer "piatto" poi abortito. Quando MV si ritir&ograve; dalle corse dopo il 1976, nel 1977 Arturo fond&ograve; la sua azienda, ed EPM (Elaborazioni Preparazioni Magni, fondata qualche anno prima) venne inglobata, nella sua citt&agrave; natale di Samarate, insieme ai suoi due figli, Carlo e Giovanni. Per cominciare, si sono concentrati sulla produzione di parti speciali per le moto stradali MV Agusta 750S a quattro cilindri con trasmissione a cardano, comprese le conversioni "a catena" e kit big bore per aumentare la cilindrata fino a 861 cm3. Ma EPM &egrave; stato anche uno dei primi fornitori al mondo di ruote in alluminio - fuse in sabbia - aftermarket. Ci&ograve; &egrave; continuato fino a dicembre 2015, quando poco pi&ugrave; di due mesi dopo aver festeggiato i suoi 90 anni, Arturo Magni &egrave; deceduto. LE MOTO DI OGGI: DALLA GUZZI LE MANS ALLA SPORT 1200S Oggi, Giovanni Magni continua a costruire nuove splendide motociclette spinte dai moderni motori MV Agusta, oltre a restaurare le moto Magni e MV Agusta dell'epoca classica. I primi telai Magni costruiti dal 1977 in poi ospitavano i motori a quattro cilindri che alimentavano le moto da strada MV Agusta 750 Sport, prodotta a Verghera di Samarate. Ma la fine della produzione di motociclette MV Agusta nel 1980 costrinse Moto Magni a trovare un'altro fornitore per i motori, quindi circa 300 Magni FZ900 con motore 900 Honda Bol d'Or furono costruite in due anni di produzione nel 1980/81, seguite da 150 esemplari del caff&egrave; MB1 basato su BMW Boxer. Ma il debutto di questa moto coincise con il lancio della gamma K100 a quattro cilindri "Flying Brick", che prevedeva la sospensione temporanea della produzione Boxer, quindi Magni cre&ograve; successivamente una motocicletta tutta italiana. La prima Magni Guzzi Le Mans apparve nel 1985 e oltre 900 Magni V-twin con motore Guzzi furono costruite con il caratteristico parallelogramma posteriore. Alcune varianti in stile retr&ograve; seguirono nel corso degli anni, cos&igrave; come il Magni Australia 8V a otto valvole con motore Daytona. Ma i problemi con la fornitura dei motori Guzzi hanno portato la Magni a tornare alle proprie radici sviluppando nuovamente un nuovo modello che impiega un motore giapponese a quattro cilindri. 90 esemplari della Magni Sport 1200S furono costruiti nel decennio successivo circa utilizzando il motore Suzuki Inazuma 1200 a quattro cilindri raffreddato ad aria/olio da 1200 cm3 per creare un tributo visivo alla MV Agusta 750S del 1972-74. Moto Magni &egrave; tornato sotto ai riflettori riabbracciando MV con la Storia, una MV Agusta Brutale 1090 dal suggestivo restyling, svelata al Salone di Milano 2013 ed &egrave; ancora in produzione con successivi modelli con motori MV Agusta 3 cilindri. Moto Guzzi V12 Concept: un sogno infranto       

Storia del Marchio di Samarate, legato fortemente alle vicende di MV Agusta, dal primo "regno" di Arturo Magni al lavoro odierno del figlio Giovanni

La storia di Moto Magni, un affare di famiglia

Da Arturo Magni e il suo legame sportivo con MV Agusta al lavoro odierno del figlio Giovanni, il Marchio di Samarate rimane uno dei protagonisti del panorama motociclistico italiano

Moto Magni, una storia di famiglia FOTO

        A cinque anni dalla sua scomparsa, Magni celebra il suo fondatore Arturo Magni nel modo pi&ugrave; adatto, cio&egrave; dedicandogli una motocicletta. L&rsquo;imprenditore, nato nel 1925 e dedito per tutta la vita alle due ruote, &egrave; morto nel 2015 dopo una carriera tra MV Agusta e il Marchio a cui ha dato il nome.  DAL 1980 MOTO MAGNI Arturo ha iniziato come assistente all&rsquo;ingegner Pietro Remor per la Gilera (sei titoli in classe 500), seguendolo quando si &egrave; trasferito alla corte di MV Agusta nel 1950. Per la Casa di Varese, Magni &egrave; diventato direttore del Reparto Corse vincendo 37 titoli mondiali costruttori e 38 titoli piloti, accompagnando Agostini nei suoi trionfi, per citare soltanto un nome. Nel 1977, dopo la chiusura del Reparto Corse dell&rsquo;anno precedente, Magni ha fondato la ditta con il suo nome, trasformando le 4 cilindri 750 cc MV Agusta; dal 1980 ha avuto inizio, invece, la produzione di modelli Magni.&nbsp; SEMICARENATURA IN STILE Linea e impostazione sportiva, forti richiami alle moto da corsa degli anni Sessanta e Settanta, livree rosse simbolo della tradizione italiana da pista. Magni presenta il modello commemorativo nel pieno di questo stile: Italia 01/01 sfoggia un motore MV Agusta Brutale 800 cc 3 cilindri, con ciclistica realizzata da Magni, aggiornata nelle geometrie ma con linee riprese da molti modelli concepiti dallo storico patron. Sella e serbatoio ricordano le MV Agusta da competizione, mentre la semicarenatura &egrave; disegnata appositamente per questa moto: l&rsquo;accessorio &egrave; uno dei segni di riconoscimento dello stile Magni, secondo cui &ldquo;pur dando un&rsquo;aspetto sportivo alla moto, lascia in vista tutta la bellezza della struttura meccanica del propulsore&rdquo;. COMPONENTI ITALIANE Italia 01/01 monta impianto frenante Brembo, con dischi flottanti da 320 mm e pinze a 4 pistoni; sospensioni esclusive ORAM con forcella dalle linee classiche, simili a quelle da Gran Premio anni Settanta; ruote a raggi JoNich Wheels, progettate per l&rsquo;utilizzo con pneumatici tubeless; manopole Ariete Sandro Mentasti dallo stile vintage. Tutta la tradizione motociclistica italiana, per celebrare un nome storico delle competizioni e dell&rsquo;imprenditoria delle due ruote tricolori.       

Il modello &egrave; realizzato con componenti italiane, motore MV Agusta Brutale 800 cc e la semicarenatura tanto cara al fondatore del Marchio, scomparso nel 2015 a 80 anni

Magni, moto commemorativa per il patron Arturo

Il modello celebra il patron Arturo Magni a cinque anni dalla scomparsa: livrea rossa, semicarenatura e motore MV Agusta Brutale 800 cc 3 cilindri, componenti firmate esclusivamente da marchi italiani

Magni Italia 01/01 FOTO

        A Cascina Costa &egrave; tempo di raduno per tutti gli appassionati di moto e in particolare di MV Agusta. Nella frazione di Samarate (VA) &egrave; nata la Casa motociclistica e per questo si festeggia ogni anno: quella del 2019 sar&agrave; la 25esima edizione del raduno. Un compleanno importante, dunque, per MV Agusta Revival&nbsp;che si svolger&agrave; sabato 22 e domenica 23 giugno. ANCHE PER MAGNI - Nelle stesse giornate Cascina sar&agrave; la cornice del 19&deg; raduno dei proprietari di MV di qualsiasi epoca e il 14&deg; raduno dei proprietari Magni. La memoria va ad Arturo Magni, figura storica del mondo delle corse motociclistiche che ha fatto la grande storia della MV Agusta: entrato nel 1950 come capo meccanico, &nbsp;vi sarebbe restato fino al 1976 dopo essere arrivato ad essere direttore del reparto corse e aver diretto campioni del calibro di Giacomo Agostini. Dopo il ritiro della MV dal mondo delle competizioni, Magni fond&ograve; la sua personale azienda di moto special, anch&rsquo;essa a Samarate. &Egrave; scomparso quattro anni fa e verr&agrave; ricordato nel raduno dei prossimi giorni. TANTI OSPITI - Non mancheranno ovviamente le motociclette, che si alterneranno fra storiche e moderne e sfrecceranno su un circuito a loro dedicato. Area registri storici e spazio per i bambini, e soprattutto ospiti importanti: la famiglia Agusta, i campioni Giacomo Agostini, Carlo Ubbiali, Gianfranco Bonera, Remo Venturi, insieme gli attuali piloti MV Agusta. Un evento da non perdere, in una terra che risuona di rombo del motore.       

Nella terra dove &egrave; nata la Casa motociclistica si celebra la 25esima edizione dell&rsquo;MV Agusta Revival che riporta in pista modelli storici e moderni, in mezzo a tanti ospiti e con il pensiero ad Arturo Magni

MV Agusta, nel weekend il raduno a Cascina Costa

Colorazione inedita per la moto che rappresenta il legame profondo di Arturo Magni con MV Agusta. L’immancabile colore rosso rimane, e risalta nel telaio   

Magni Filo Rosso Black Edition

In tutti i modelli prodotti dalla Casa di Arturo Magni, a partire dal primo MH su motorizzazione Honda, passando per i modelli motorizzati BMW, Moto Guzzi e Suzuki, il filo rosso ha fatto sentire la sua presenza, lasciando in ogni modello qualche segno degli anni passati da Arturo, sui circuiti, insieme alle moto di Cascina Costa. Poi il filo rosso si &egrave; intrecciato con il nuovo motore a 3 cilindri di MV Agusta utilizzato per la Brutale, esprimendo con vigore la forza dell&rsquo;esperienza di Arturo Magni, che in oltre 25 anni di lavoro nel Reparto Corse della Casa varesina ha condiviso i grandi successi delle storiche MV Agusta 3 cilindri.  La Black Edition - &ldquo;Filo Rosso&rdquo; &egrave; il modello che rappresenta il legame profondo di Magni con MV Agusta. Di questa moto arriva ora una nuova versione, la &ldquo;Black Edition&rdquo;, che abbandona il classico accoppiamento rosso/grigio e si presenta in una versione nero lucido/nero opaco.  Un look quasi total black, dunque, tranne che per un particolare: il colore rosso, che da sempre contraddistingue i modelli della Casa fondata da Arturo Magni, spicca sul telaio, per mantenere quell&rsquo;ideale &ldquo;filo rosso&rdquo; e per sottolineare il rapporto con MV Agusta.  Ispirata alla storia - Ideata seguendo le linee guida dell&rsquo;esperienza maturata da Arturo Magni al Reparto Corse, l&rsquo;estetica richiama le moto che hanno vinto tanti titoli mondiali e la ciclistica ricorda modelli storici, ma con geometrie e componentistica progettate da Magni per poter domare la potenza del motore MV Agusta 3 cilindri 800cc, montato di serie sul modello &ldquo;Brutale&rdquo;. Le caratteristiche tecniche della moto rimangono invariate rispetto al modello originale, che ha debuttato a EICMA 2014 (leggi qui). 

Colorazione inedita per la moto che rappresenta il legame profondo di Arturo Magni con MV Agusta. L&#39;immancabile colore rosso rimane

        Una mostra-evento dedicata alle due ruote apre la nuova stagione espositiva del Temporay Workspace di Novotel Milano Malpensa Airport dal 15 settembre al 2 ottobre.  In mostra le opere di Jacopo Ghislanzoni e per la giornata inaugurale le mitiche moto Magni in un binomio che unisce arte e design, colore e velocit&agrave;. Gli spazi espositivi dell'hotel ospiteranno una selezione di opere realizzate dall'artista dedicate ad alcuni dei pi&ugrave; bei modelli di moto prodotti nelle officine Magni di Samarate. &laquo;Ho sempre amato le Magni, opere d'arte su due ruote, capolavori assoluti&rdquo;, spiega l'artista. &ldquo;Cos&igrave; quando ho conosciuto Giovanni Magni ho capito quanta bellezza vi fosse in lui, nella sua inesauribile passione e nel suo straordinario lavoro, artigiano e creatore di meraviglie. Cos&igrave; d'improvviso ho avuto l'idea di raccontare le sue creazioni, le sue motociclette e i suoi bolidi con un'indagine artistica mirata a rendere le Magni vere e proprie icone pop&raquo;. Jacopo Ghislanzoni dopo le serie dedicate a Guzzi, MV Agusta e Yamaha completa il suo percorso di ricerca dedicandosi a una delle ultime officine italiane che lavorano in modo artigianale creando modelli di moto personalizzate e diventati ormai parte della storia del motociclismo. Ghislanzoni nei suoi quadri, dalla forte anima pop, non racconta solo l'oggetto estetico in tutta la sua magnificenza, ma vuole essere la narrazione della storia, della passione e del lavoro che porta alla nascita di queste vere opere d'arte su due ruote. L'artista non si limita a ritrarre l'oggetto figurato ma cerca il contatto personale con chi le realizza, visitando le officine e facendosi raccontare l'esperienza che ogni moto porta con s&eacute;. La serata di inaugurazione sar&agrave; un evento dedicato non solo all'arte ma al colorato mondo di appassionati di motociclismo. Prender&agrave; parte all'evento Ceriani Moto con alcuni top gamma della linea di abbigliamento e sicurezza. Seguir&agrave; aperitivo. (Il prezzo per la serata &euro; 8.00).       

Le moto Magni aprono la nuova stagione espositiva del Temporay Workspace di Novotel Milano Malpensa Airport dal 15 settembre al 2 ottobre

Magni Art Project

All'et&agrave; di 90 anni, Arturo Magni ci ha lasciati e con lui un pezzo della nostra gloriosa storia motociclistica. Per molti Arturo Magni era il fondatore di quella piccola azienda (oggi diretta dal figlio Giovanni) che per anni ha progettato e realizzato dei capolavori di artigianato italiano.   Arturo Magni, per&ograve;, era molto, molto di pi&ugrave;. Arturo Magni era timido, educato, modesto, geniale, coraggioso e appassionato di moto. Arturo Magni, nato il 24 settembre del 1925, ha contribuito alla nascita del motociclismo moderno. Nel 1947, infatti, Arturo Magni fu assunto alla Gilera, direttamente dal Commendatore Giuseppe Gilera (fondatore della Gilera) per assemblare il primo motore quattro cilindri progettato dall&rsquo;ingegnere Remor.  Alla Gilera Arturo Magni si &egrave; fatto le ossa, prima di iniziare la sua avventura pi&ugrave; grande, alla MV Agusta, che allest&igrave; un reparto corse e progetto e realizz&ograve; moto vincenti proprio grazie al contributo di Arturo Magni. Oggi i successi della MV Agusta sono associati al nome di Giacomo Agostini ma dietro le quinte c'erano alcune persone senza le quali la storia sarebbe andata diversamente. Una di queste, una delle pi&ugrave; importanti, era Arturo Magni.   Nel 1977 la MV Agusta chiuse il reparto corse e propose alle persone che vi lavoravano l&rsquo;assunzione alla Agusta elicotteri. Un posto di lavoro sicuro. Arturo Magni, che per anni aveva lottato sui campi di gara, non accett&ograve; e, seguendo il suo istinto e i suoi sogni, fond&ograve; la piccola azienda che ancora oggi sforna delle meravigliose opere di artigianato.  Il funerale di Arturo Magni si svolger&agrave; venerd&igrave; 4 dicembre alle 14:00, nella chiesa della Santissima Trinit&agrave; di Samarate. Le redazioni di In Moto e Motosprint porgono sentite condoglianze alla famiglia Magni.  Riccardo Piergentili 

Arturo Magni ci ha lasciato. Aveva 90 anni. Ha contribuito alla nascita del mito della MV Agusta. I funerali si svolgeranno venerd&igrave; 4 dicembre alle 14:00, nella chiesa della Santissima Trinit&agrave; di Samarate.

L'ultimo saluto ad Arturo Magni

A&nbsp;Maggio un appuntamento imperdibile per gli appassionati di moto esclusive: MV Agusta e Magni insieme per un raduno internazionale Sabato 23 e Domenica 24 Maggio 2015&nbsp;a Cascina Costa di Samarate (VA) se ne vedranno delle... belle. E intendiamo moto. In questi due giorni infatti una grande manifestazione unire tre interessanti raduni. Si tratta di:  - 21&deg; &nbsp;Revival MV Agusta  - 15&deg; MV Agusta Owners Meeting  - 10&deg; Magni Owners Meeting  Un'occasione per rivivere il fascino di prestigiose motociclette italiane che hanno incantato centinaia di motociclisti. Un weekend&nbsp;che oltre alla presenza delle MV Agusta storiche e non&nbsp;vedr&agrave; anche indiscusse protagoniste le creature di Magni: Marchio nato dal genio di Arturo&nbsp;Magni, ex responsabile del Reparto Corse di MV, che cerc&ograve; e riusc&igrave; a&nbsp;rendere ancora pi&ugrave; speciali le MV stradali.  Ecco il programma:  Sabato 23 Maggio  ore 16:00 ritrovo presso il museo agusta (foto ricordo con tutte le moto presenti) ore 16:30 ingresso al Museo Agusta - contributo Euro 12,00 con cui si ha diritto a : - set di 4 cartoline commemorative in tiratura limitata - spilla esclusiva per l'evento - visita guidata al museo - ingresso proiezione di filmati storici ore 20:30 cena presso "La Pinetina" (Euro 25,00 prenotazione obbligatoria, posti limitati)  Domenica 24 maggio  ore 09:30 apertura evento e iscrizioni (Euro 20,00 prima moto, Euro 5,00 moto aggiuntiva) - esposizione statica moto MV Agusta d'epoca e moderne - paddock con presenza dei team impegnati nei vari campionati - mostra fotografica e memorabilia commemorativa del 70&deg; MV - esposizione statica moto Registro Storico Aermacchi ore 11:00 gemellaggio con Registro Storico Aermacchi ore 14:00 sfilata moto da competizione e moto d'epoca ore 17:30 chiusura - sfilata con tutte le moto partecipanti  Per prenotazioni, informazioni e hotel visitare il sito&nbsp;www.magni.it.  Giulia Cassinelli  

Magni e MV Agusta Owners Meeting: il fascino si riunisce a Varese

A Maggio il raduno MV Agusta e Magni 

Le linee delle moto Magni sono da sempre legate da un filo rosso invisibile, lunghissimo, che ha avuto inizio quando Arturo Magni ha iniziato a lavorare sulle moto pi&ugrave; titolate al mondo e non si &egrave; mai spezzato anche quando &egrave; iniziata la produzione di moto Magni.  In tutti i modelli prodotti da Magni, a partire dal primo MH su motorizzazione Honda, passando per i modelli motorizzati BMW, Moto Guzzi, Suzuki fino all&rsquo;ultima Storia, il filo rosso ha fatto sentire la sua presenza lasciando in ogni modello qualche segno degli anni passati da Arturo sui circuiti insieme alle moto di Cascina Costa.  Il colore rosso che ha caratterizzato la maggior parte dei modelli, la forma del serbatoio o della sella, la struttura del telaio, da ogni modello traspare una traccia di quel filo. Oggi, il filo rosso si &egrave; intrecciato con il nuovo motore a 3 cilindri di MV Agusta utilizzato per la Brutale, esprimendo con maggior vigore la forza dell&rsquo;esperienza di chi ha condiviso i grandi successi delle storiche MV Agusta 3 cilindri.  Le moto Magni saranno presenti a EICMA.  Scheda tecnica  &bull; Telaio tubolare doppia culla in tubo 25CrMo4 saldature TIG  &bull; Forcellone bibraccio in acciaio 25CrMo4 saldature a TIG  &bull; Sospensione posteriore con coppia ammortizzatori idraulici  &bull; Forcella con regolazione idraulico  &bull; Ruote in lega di magnesio 18" ant. e post.  &bull; Serbatoio in alluminio ricavato a mano  &bull; Accessori Rizoma (specchietti, porta targa, indicatori di direzione)  &bull; Motore MV Agusta tre cilindri in linea, 798 cc  &bull; Alesaggio x corsa 79,0 x 54,3 mm  &bull; Potenza massima 125 CV (92 kW) a 11.600 giri/min  &bull; Coppia massima 81 Nm a 8.600 giri/min  &bull; Limitatore a 13.000 giri/min  &bull; Peso a secco 145 kg  

Le linee delle moto Magni sono legate da un filo rosso invisibile, fin da quando Arturo Magni ha iniziato a lavorare sulle moto pi&ugrave; titolate al mondo 

Magni "Filo rosso"

La moto realizzata da Magni con il motore della MV Agusta Brutale

Magni Storia

La osservi e non puoi fare a meno di provare curiosit&agrave;, perch&eacute; in lei sono sapientemente mixati una meccanica moderna (quella della MV Agusta Brutale 1090) e un design old style, caratterizzato da maggiori volumi, grafiche r&egrave;tro e cerchi a raggi di indiscussa bellezza. Sali in sella e ti accorgi che il nuovo serbatoio, che ha preso il posto di quello stretto e tondeggiante sviluppato da MV Agusta, &egrave; pi&ugrave; grosso. Stringerlo tra le gambe &egrave; pi&ugrave; complicato (e doloroso, considerando gli spigoli vivi...) ma anche pi&ugrave; appagante. La posizione di guida &egrave; identica ma di fatto non lo &egrave;, perch&eacute; col nuovo serbatoio e con la sella dall&rsquo;imbottitura minimalista cambia tutto. In staccata, in fase d&rsquo;inserimento in curva e nei cambi di direzione sembra di essere alla guida di una moto pi&ugrave; &ldquo;stabilotta&rdquo;.  Il motore &egrave; sempre... Brutale! Ma ora la sua forza &egrave; abbinata ad un rombo rabbioso, che proviene da un impianto di scarico minimalista. Ogni volta che si spalanca il gas un brivido attraversa la schiena e raggiunge il cervello. Mentre la ruota anteriore decolla, &egrave; possibile ascoltare tante sfumature sonore. Sono trascorsi solo pochi decimi di secondo in rettilineo ma... si &egrave; gi&agrave; soddisfatti! Poi arriva il momento di staccare. Basta sfiorare la leva posizionata sul manubrio, a destra e... improvvisamente i muscoli del collo sono chiamati a fare gli straordinari. La Magni Storia, esattamente come la Brutale 1090, &egrave; molto rigida. Quando il fondo &egrave; in buone condizioni, la precisione direzionale abbonda e si fatica a trovare il limite. Sullo sconnesso, per&ograve;, bisogna guidare con attenzione, senza esagerare, soprattutto nella prima fase della discesa in piega.  Insomma, la Magni Storia, esattamente come la MV Agusta Brutale 1090, trasmette emozioni... con un retrogusto r&egrave;tro che non guasta.  